Grazie Brunetta!



Secondo giorno del presidio dei precari della scuola, e di digiuno di diversi precari, e chiamata a raccolta degli indignados italiani. Ma questi non rispondono. L'angolo della piazza di San Giovanni è piena di striscioni, di cartelli, ma solo una piccola sparuta assemblea di giovani indignati. Più poliziotti e poliziotte che "indignados" E allora tutti alla piazza antistante Montecitorio dove da due giorni si digiuna. Una battagliera e giovane precaria con alle spalle undici anni di precariato, laureata in storia e filosofia, insegnante appunto precaria, ha deciso che digiunerà Non per senso pietistico, non vuole che si racconta della sua povera vita, con figli e famiglia a carico. Vuole testimoniare la sua incazzatura ed è tanta la rabbia che digiuna per protesta! Al microfono si alternano i precari di questo nostro precario paese. Non è che sono spuntati tutti adesso, non è che sono precari da adesso. Sono anni che vivono nel precariato, ma come tutte le cose arriva il momento di dire basta. E questo momento è arrivato. E bastato l'uscita di Brunetta, ingenua se vogliamo dirla tutta, ma come tutti i casus belli, dalle brioches all'uccisione dell'imperatore, non spiegano lo scoppio di rabbia, ma solo la goccia che fà traboccare il vaso. E di vaso di pandora qui si tratta. Parla il cassa integrato dell'Alitalia, nababbo per la sua famiglia che annovera ben due figli a carico precari a corrente alternata. La precaria del teatro Valle occupato che rivendica il suo ruolo di artista e lavoratrice dello spettacolo, sempre in bilico fra miseria e nobiltà e via via è come un flusso liberatorio. Ognuno , come da parecchio sta succedendo, ognuno racconta la sua esperienza. Per tanti anni questo racconto è stato represso e nascosto ed oggi finalmente lo si può  rivendicarlo come proprio. Se proprio la vogliamo dirla tutta, tutto questo è potuto succedere grazie a Brunetta. Se non ci fossi stato lo si sarebbe dovuto inventare.
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