La torta della ricchezza prodotta

La ricchezza è sempre più concentrata in poche mani. A metà 2017 il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta, il successivo 20% ne controllava il 18,8%, lasciando al 60% più povero appena il 14,8% della ricchezza nazionale. In Italia la quota di ricchezza dell’1% più ricco degli italiani supera di 240 volte quella detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione. Il divario, poi, cresce.
Nel periodo 2006-2016 la quota di reddito nazionale disponibile lordo del 10% più povero degli italiani è diminuita del 28%, mentre oltre il 40% dell’incremento di reddito complessivo registrato nello stesso periodo è andato al 20% dei percettori di reddito più elevato. Così nel 2016 - gli ultimi dati confrontabili disponibili - l’Italia occupava la ventesima posizione su 28 paesi Ue per la disuguaglianza di reddito disponibile.


Sono dati allarmanti pubblicati dalla Oxfam che dovrebbero suscitare almeno una riflessione da parte dei politici italiani sotto campagna elettorale. Solo il Capo Politico di Potere al Popolo ne ha parlato come del problema dei problemi. Tutti gli altri silenzio di tomba.