Una lettura dei dati delle elezioni


Tra i dati delle elezioni, sia in Grecia, che in Francia clamorosi sono i risultati della destra neonazista e xenofoba.
Non c'è bisogno di scomodare il sociologo positivista Popper per sapere che in tempi di crisi è facile il ricorrere all'estremismo infantile e sopratutto a scaricare le colpe sui diversi e quindi il ricorrere al nazionalismo se non al localismo. Il nascere quindi di formazioni politiche che ricorrono al populismo e al nazionalismo trovano terreno fertile in quel culturame della destra nazionalfascista. La storia c'è lo ricorda ogni volta. E altrettanto la Storia ci dice che il minimizzare , il prendere sottogamba questi fenomeni, questi movimenti che soffiano sul fuoco è talvolta peggio degli stessi movimenti. Gramsci e Gobetti, due culture politiche diverse, ma entrambi accomunati nel ritenere che " eran fenomeni da baracconi", di minimizzare nel " è solo un fenomeno passeggero"  era altrettanto colpevole del pensare che quel fenomeno era facilmente gestibile per la cultura democratica , allora, del nostro paese. In entrambi questi atteggiamenti vi era la consapevolezza che il pericolo era a sinistra ( vero o falso che potesse essere per le classi dominanti) , ma anche da parte dello schieramento del partito socialista, dell'atteggiamento di ostilità nei confronti del PCdI e sopratutto nella loro incapacità culturale e politica di comprendere appieno quel fenomeno.

Ora la cosa si può ripetere, se di fronte all'ascesa elettorale e di consenso in Europa di queste formazioni l'atteggiamento di allora del movimento dei lavoratori si ripetesse ancora . Tutti i presupposti ci sono , tutti in equal misura adesso come allora, al di là di qualche battuta di qualche agenzia di stampa in cui si afferma genericamente come dato quasi di gossip l'avanzata di questi fenomeni. E il fatto non nuovo e che questo fenomeno si sta espandendo in tutta Europa.

Il dato nazionale italiano della presentazione in alcuni comuni di liste dichiaratamente che si rifanno a simboli, teorie, parole d'ordine di stampo dichiaratamente neonazista è stato preso come una questione folcloristica o quasi ridicolizzando di fronte a chi sottolineava questo aspetto.
In Italia, però vi è un elemento da non sottovalutare . E che quei fenomeni, quella cultura è parte della maggioranza politica, da anni, nel nostro paese, e che rappresentanti di quella ideologia sono dentro le nostre istituzioni, dai comuni piccoli o grandi alle province, regioni, persino nel passato governo e in dicasteri di grande rilevanza ( leggi La Russa) . Personaggi di Forza Nuova o di Casa Pound sono a decine negli enti e società a partecipazione pubblica e quindo sono ormai parte integrante della funzione amministrativa e della gestione pubblica del nostro paese.

Mettere la testa sotto la sabbia non serve a nulla. Far finta di niente e minimizzare è ripetere gli stessi errori del passato. Ma i nostri politici sono sempre più impegnati a gestire il loro finanziamento pubblico o a sopire gli scandali di furti e furtarelli.

Un giorno ci sveglieranno , ma forse sarà troppo tardi.