Le lotte in corso


ROMA: AS.I.A/USB PRESIDIA L’ASSESSORATO ALLA CASA
NO ALLA GUERRA CONTRO I POVERI. SOLUZIONI SUBITO

L’AS.I.A./USB presidia da questa mattina  gli uffici dell’assessore alla Casa di Roma Capitale, in viale della Civiltà del Lavoro 10, dove è stata allestita una simbolica tendopoli, per chiedere provvedimenti urgenti sull’emergenza casa a Roma e nel Lazio.

Ogni giorno a causa degli sfratti assistiamo a casi di famiglie cacciate dai propri alloggi con l’uso della forza pubblica: una vera e propria guerra contro i poveri che in tutto il Paese ha assunto connotati drammatici per il numero sempre più elevato di abitanti coinvolti.
Solo nella Capitale, nel 2013 le nuove richieste di esecuzione degli sfratti sono circa 8.000 (circa 20 al giorno) che, confrontate con il dato nazionale (129.577 nel solo 2013), danno un quadro impressionante e rendono chiara una situazione che assume sempre più l'aspetto di una calamità provocata dalla speculazione immobiliare.
Il Piano Casa del Ministro Lupi non affronta queste problematiche. Anzi, con l'articolo 5 attacca ferocemente chi ha trovato una soluzione abitativa occupando una casa.

L’AS.I.A/USB chiede l’avvio immediato del piano casa regionale; l’utilizzo delle case sfitte, a partire da quelle vuote degli enti e dei piani di zona di edilizia agevolata; il blocco degli sfratti e degli sgomberi; la cancellazione dell’inutile piano casa del governo Renzi.

L’AS.I.A/USB aderisce con convinzione al ControSemestre europeo ed alla manifestazione nazionale del prossimo 28 giugno a Roma¸ per proporre politiche per il diritto all'abitare che garantiscano la fine del saccheggio del territorio e soluzioni per il diritto alla casa.

ACCORDO ALITALIA-ETHIAD: USB, IL SINDACATO NON È UN NOTAIO  
INELUDIBILE IL NODO ESUBERI

Roma, 25 giugno 2014
Alitalia-Etihad rendono noto che è stato trovato l'accordo per l'acquisizione delle quote azionarie e che nei prossimi giorni le compagnie procederanno alla stesura di un contratto che preveda termini e condizioni.
Quest'accelerazione non tiene conto dello stato del confronto con le parti sociali, con il nodo degli  esuberi ancora irrisolto.
Le dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro Lupi, che ha ribadito “O Etihad o il baratro”,  pongono un “prendere o lasciare” che non facilita la situazione.

L’USB ammonisce che il sindacato non è un notaio, chiamato soltanto a sancire decisioni assunte altrove: se si dovesse procedere senza un confronto con le parti sociali nel momento in cui si parla di licenziamenti e di tagli indiscriminati del costo del lavoro, il Governo e l'azienda dovranno assumerne tutta la responsabilità.

Secondo l’USB serve invece trovare intesa su una via d'uscita per una situazione che nel settore del trasporto aereo non è isolata: politiche dissennate, fondate solo sulle ristrutturazioni selvagge, hanno prodotto 12.000 esuberi tradotti in cassa integrazione e licenziamenti.
Fin da subito l’USB ha chiesto di rendere l’intera operazione Alitalia a “esuberi zero” e di gestirla con criteri ispirati all’equità, alla solidarietà e alla trasparenza. Serve dunque quel lavoro che nel trasporto aereo c’è, non ammortizzatori sociali.

L’USB chiede inoltre di intervenire sulla concorrenza sleale. Si devono infatti ottenere requisiti di sistema, che impediscano, ad esempio, che Ryanair paghi 350 euro ad atterraggio mentre Alitalia ne paghi 950; oppure che all'aeroporto di Fiumicino ci siano ben 6 handlers anziché i canonici 3, senza che dica nulla chi, come Enac, è preposto al controllo.
E' infatti impensabile che in Italia, 6° mercato mondiale, piuttosto che presidiare un settore strategico, fonte di reddito per l’intera nazione, si proceda cedendo attività in favore di vettori stranieri.

I licenziamenti al “Brico io” di L'Aquila devono essere ritirati!

Le lavoratrici del Brico io di L’Aquila il 25 novembre 2013 avevano partecipato allo sciopero delle donne, rompendo anche il clima di silenzio e subordinazione che ha accompagnato una riorganizzazione del lavoro fatta di più sfruttamento e che poi ha preparato i 4 licenziamenti di oggi, fra cui quello della lavoratrice, Luigia De Biasi, dello Slai cobas sc e del Movimento femminista proletario rivoluzionario, che quello sciopero aveva promosso.
Licenziamento è anche violenza, vuol dire tornare a casa, vuol dire peggiori condizioni di lavoro per chi resta, vuol dire che domani potrebbe toccare ad altre lavoratrici!
Questo avviene in una città come L’Aquila, dove invece di ricostruire si continua a distruggere anche i pochi posti di lavoro e a far pagare la crisi non ai responsabili, ai padroni assassini che se la”ridono”, ma a chi di questa crisi non ha colpa.
Per questo noi CHIEDIAMO CHE LUIGIA E GLI ALTRI TORNINO SUBITO AL LAVORO.



P.A.: MADIA NEGA BLOCCO CONTRATTI FINO AL 2020
USB, ALLORA IL GOVERNO STANZI LE RISORSE
Recuperare 220 miliardi da evasione e corruzione

 Roma, 27 maggio 2014 
A seguito del blitz  dell’USB Pubblico Impiego, che questa mattina a Roma è intervenuto a sorpresa all’inaugurazione del “Forum P.A.” per contestare l’annunciata riforma del settore pubblico, il ministro Madia ha aperto il suo discorso al convegno del Forum stesso rispondendo alle critiche dell’USB.

Il ministro  della Funzione Pubblica ha negato che il Def blocchi i contratti fino al 2020, affermando che il vero problema è dove trovare le risorse per il rinnovo.
A questo proposito, l’USB P.I. ricorda al ministro quanto contenuto nel Def 2014, sezione seconda, pag. 34, Previsioni, dove per il periodo 2015-2020 è prevista la sola indennità di vacanza contrattuale a partire dal 2018.

l’USB P.I. ribadisce che il rinnovo dei contratti è un diritto e non può essere sottoposto a nessun ricatto né a forme di “collaborazionismo sindacale”.  Diversamente da Cgil Cisl Uil, che secondo lo stesso ministro si sono prestate ad individuare dove operare i tagli,  l’USB sottolinea che sulla P.A. bisogna tornare ad investire e che esistono ben 220 miliardi annui, fra evasione fiscale e corruzione, da andare a recuperare. L’USB invita pertanto il governo ad assumere un adeguato numero di personale per attuare una seria lotta all’evasione fiscale e contributiva ed un vero contrasto alla corruzione, senza effettuare ulteriori tagli ai servizi pubblici.

L’USB contesta inoltre la farsa degli 80 euro spacciati come rinnovo contrattuale, che peraltro saranno percepiti da una ridotta platea di lavoratori del pubblico impiego; chiede un piano per la stabilizzazione dei 250mila precari, lo sblocco del turn-over e una profonda revisione delle norme sui pensionamenti, a cominciare dall’abrogazione della riforma Fornero, anche per assicurare in futuro pensioni dignitose a tutti.

In merito alla riforma della pubblica amministrazione, l’USB P.I. conferma la sfida lanciata questa mattina al ministro dal palco del “Forum P.A.”: un confronto pubblico nel merito dei 44 punti del testo che, secondo l’USB, non migliora il funzionamento della P.A. e riduce i servizi alla cittadinanza.
Da questa giornata esce ancora più rafforzata l’esigenza dello sciopero generale del pubblico impiego e dei dipendenti delle aziende private che operano nel settore pubblico, proclamato dall’USB per il 19 giugno prossimo.





TRASPORTI: 29 MAGGIO SCIOPERANO I FERROVIERI E IL 30 AUTOBUS E AEREI
DOMANI PRESIDIO SOTTO IL MINISTERO DEI TRASPORTI
Roma, piazzale di Porta Pia - ore 10.30


Roma, 27 maggio 2014
Domani a Roma l’USB organizza un presidio dei lavoratori dei trasporti sotto il delle Infrastrutture e  Trasporti, in piazzale di Porta Pia, a partire dalle ore 10.30.
Nel corso dell’iniziativa, l’USB consegnerà al ministro Lupi un documento di riflessione e di proposte che riguardano le politiche dei trasporti e la mobilità nel nostro Paese.

La manifestazione precede gli scioperi nazionali indetti dall’ USB Lavoro Privato: i ferrovieri sciopereranno il 29 maggio e il 30 sarà la volta dei lavoratori del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo.

Le crisi di grandi e piccole aziende stanno mettendo in ginocchio il comparto, con migliaia di licenziamenti, privatizzazioni senza senso, condizioni di lavoro sempre peggiori ed un servizio all'utenza sempre più scarso e inefficiente.

Per questo i lavoratori scioperano e continueranno a farlo, visto che Cgil, Cisl, Uil e Ugl non sono più in grado di accennare ad una reazione degna di questo nome.
Ogni giorno lavoratori e delegati abbandonano altri sindacati e si avvicinano all’USB, già fortemente rappresentativa nei trasporti: questa evoluzione ci dà forza ed energia per continuare a sostenere le nostre ragioni e le legittime aspettative dei lavoratori.




FORUM P.A.: BLITZ USB ALL’INAUGURAZIONE COL MINISTRO MADIA
19 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI PUBBLICI

Roma, 27 maggio 2014
Una trentina fra delegati e lavoratori della USB Pubblico Impiego hanno interrotto questa mattina  a Roma l’intervento del Ministro Maria Anna Madia all’inaugurazione del “Forum P.A.” per contestare l’annunciata riforma del settore pubblico.
I manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta: “Contratti, assunzioni, servizi. 19 Giugno sciopero generale Pubblico Impiego”, distribuendo un comunicato con le ragioni della protesta insieme all’ormai famoso “Renzino” da 80 euro, che verrà percepito in misura diversa solo da 10/15% dei lavoratori pubblici.

“In questo modo abbiamo inteso rispondere alla domanda al centro del convegno presieduto dal ministro Madia, “Quale P.A. per un’Italia più semplice e più giusta?” - spiega Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego.

“Noi vogliamo una pubblica amministrazione che offra ai cittadini servizi sempre più qualificati e non sia asservita alle imprese - prosegue la dirigente sindacale - invece la riforma annunciata da Renzi e Madia non si preoccupa affatto far funzionare meglio la P.A. e, in continuità con i tagli allo Stato Sociale e con l’attacco ai diritti dei lavoratori attuata dai precedenti governi, prevede l’arretramento dello Stato dai territori, il demansionamento dei lavoratori e il potenziamento della mobilità coatta, mentre non ci sono proposte di recupero dei servizi soppressi o esternalizzati”.

“Rivendichiamo il diritto dei lavoratori pubblici ad avere il rinnovo del contratto – afferma Mencarelli – e quello dei 250.000 precari ad essere stabilizzati. Lo Stato torni ad essere promotore di buona occupazione, investendo sulla messa in sicurezza del territorio e sulla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale”.

“Su queste rivendicazioni abbiamo proclamato lo sciopero generale il prossimo 19 giugno. Uno sciopero che interesserà non solo i lavoratori pubblici – precisa Mencarelli - ma anche tutti quei dipendenti di aziende private che operano nel settore pubblico, fornendo direttamente o indirettamente servizi alla cittadinanza”.

“A chi ci dice che non ci sono risorse economiche – avverte la sindacalista -  indichiamo i 160 miliardi annui di evasione fiscale e i 60 miliardi di costo della corruzione. Si vadano a recuperare quelle risorse, assumendo personale in misura adeguata ad attuare una vera lotta all’evasione fiscale e contributiva e alla corruzione pubblica”, conclude Mencarelli.




CONTRO L'ILLEGALITA' DELLE COOPERATIVE, GOVERNO RENZI-POLETTI CONNIVENTI
 26 maggio
dalle 14.30 un presidio dei lavoratori di varie cooperative logistiche davanti alla Prefettura di Milano, per denunciare l'illegalità del sistema delle logistiche dove i facchini vivono ogni giorno un clima di ricatti e sfruttamento, in cui vengono lesi i più elementari diritti sindacali e contrattuali, oltre a ruberie sul salario e con ritmi di lavoro usuranti, che portano ogni 2 anni a liberarsi dei lavoratori spremuti attraverso i cambi appalto e subappalto.

INVITIAMO A PARTECIPARE ALLE 15.30 AD UNA CONFERENZA STAMPA DAVANTI ALLA PREFETTURA DI MILANO

saranno presenti delegazioni di lavoratori che parleranno  delle specifiche lotte e vertenze e della strada che si è aperta per unificare le mille vertenze aperte nei magazzini logistici, in uno sciopero territoriale forte contro i padroni della logistica andando a colpire chi regge le fila di questo sistema neoschiavista (Confcooperative, Legacoop, Assologistica).


PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: L’ USB DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE DEI SERVIZI ESTERNALIZZATI E AVVIA LE PROCEDURE DI SCIOPERO

Roma, 6 maggio 2014

Il 30 giugno prossimo scadranno, senza alcuna garanzia di rinnovo, tutti i contratti a tempo determinato per circa 200 dipendenti delle ditte che gestiscono in appalto i servizi della Presidenza del Consiglio dei Ministri: manutenzione, pulizie, facchinaggio e informatica.

Ieri mattina, durante una partecipata assemblea di tutto il personale esternalizzato, è stato dato avvio ad un percorso di lotta con l’USB, che è stato votato a maggioranza dai lavoratori presenti.

“Ci preoccupa la nuova spending review di Renzi - dichiara Maria Teresa Pascucci, della Federazione USB – dal momento che all’interno della PCM si ventila un taglio del 20% del costo degli appalti.  È quasi certo che questo taglio ricadrà su lavoratori già penalizzati da condizioni difficili, per l’insufficienza di personale, gli esigui stipendi ed il ricatto di una precarietà che per alcuni dura da oltre 10 anni”.

“Se l’Amministrazione assumesse direttamente tale personale - evidenzia la rappresentante USB - anche tramite una società in house, effettuerebbe un vero intervento di taglio agli sprechi e garantirebbe la stabilità occupazionale e contrattuale di lavoratori che da anni assicurano i servizi con fiducia e affidabilità”.

“Per questo l’USB comincia proprio dalla sede del Governo a rispedire al mittente le spending review fatte sulla pelle dei lavoratori ed un jobs act che concretizza ulteriore precarietà e riduzione salariale, senza risolvere la questione occupazionale”, conclude Pascucci.




COOP: ATTIMI DI TENSIONE A ROMA AL PRESIDIO DEI LAVORATORI
E-COMMERCE IN SCIOPERO
USB, nei centri commerciali la Costituzione è carta straccia


Attimi di tensione all’Ipercoop Casilino di Roma, dove nel primo mattino di oggi è stato impedito ai dipendenti dell’e-commerce Coop in sciopero di manifestare davanti alla propria sede di lavoro. Il presidio ora prosegue sul marciapiede di via Casilina, fuori dal perimetro del centro commerciale.

Dallo scorso 16 aprile lo sciopero degli addetti e-commerce sta di fatto bloccando “La spesa che non pesa”, il servizio di spesa on line per i soci Unicoop Tirreno appaltato alla società Fiege Borruso ND e sub appaltato alla cooperativa Futura Servizi.
A seguito di un accordo fra azienda e Cgil Cisl Uil, che sancisce la fine dell’appalto con la Futura Servizi, gli addetti alla “La spesa che non pesa”, perderanno il posto di lavoro dal 30 giugno prossimo.

L’USB Lavoro Privato, che ha dichiarato lo sciopero e sostiene la lotta dei lavoratori della Futura Servizi, condanna l’allontanamento dei lavoratori in sciopero e in presidio:
“I centri commerciali si spacciano per le agorà del nuovo millennio, ma al loro interno si rivelano come delle grandi ‘zone rosse’, dove non è possibile esercitare diritti costituzionalmente garantiti come quello di manifestare”, dichiara dal presidio Francesco Iacovone, dell’USB Lavoro Privato.

“In queste strane ‘repubbliche del consumo’, video sorvegliate, transennate, con guardie private armate ad ogni angolo – sottolinea Iacovone – chi tenta di difendere il proprio lavoro viene oggi confinato su uno stretto marciapiede a ridosso di una consolare fra le più pericolose della capitale”.


“Non è così che si oscurerà la giusta protesta di chi, fra l’altro, è stato regolarizzato grazie alle lotte contro il lavoro nero e le illegittimità contrattuali. A maggior ragione quando il primo datore di lavoro è una cooperativa – attacca il dirigente USB  - che dovrebbe incarnare lo spirito di solidarietà e mutualità ed invece appare votata esclusivamente alla logica del mercato, della competizione e del profitto, alla pari delle imprese di capitale. Cosa ne pensa di tutto questo il ministro del Lavoro Poletti, ex presidente di Legacoop nazionale? Noi domani mattina saremo di nuovo in presidio all’Ipercoop Casilino ”, conclude Iacovone.

P.A.: USB P.I., SARÀ SCIOPERO GENERALE

Il Def porta i lavoratori pubblici sotto la soglia di povertà



Il Coordinamento Nazionale USB Pubblico Impiego, riunitosi ieri, 14 aprile, con i responsabili dei territori e dei settori del lavoro pubblico, ha dato mandato all’Esecutivo Nazionale USB di proclamare lo sciopero generale dell’intera categoria.

Uno sciopero che già era nell’aria, ma che si è reso necessario dopo l’emanazione del Def da parte del governo Renzi, con il quale, nella sostanza, si bloccano i contratti di pubblico impego per un altro quinquennio e non si stanziano le risorse per alcuna stabilizzazione dei lavoratori precari.

Secondo il Coordinamento Nazionale USB P.I., siamo di fronte ad un governo che, come quello Letta e quello Monti, si fa dettare la linea dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea, con la differenza che l’attuale premier  assomiglia sempre più a un illusionista: dal cappello tira fuori 80 euro per chi ha redditi minimi e contemporaneamente, senza farsi vedere, Renzi taglia di fatto i salari ai lavoratori pubblici del 20%.
E’ evidente che con questa decisone nei prossimi due anni aumenteranno le  famiglie sotto la soglia di povertà, a fronte anche del silenzio complice delle altre organizzazioni sindacali.

L’USB P.I. invita dunque tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’amministrazione pubblica a mobilitarsi e a sostenere lo sciopero USB, che sarà preceduto il 14 maggio prossimo da una giornata nazionale di  lotta con iniziative regionali.


Data e modalità dello sciopero saranno definite nelle prossime settimane, anche entrando in relazione con il movimento fatto di organizzazioni sociali e politiche che intende mobilitarsi contro i diktat dell’Unione Europea.

P.A.: USB P.I., CONTRATTI BLOCCATI FINO AL 2020? UNA FOLLIA
COSI’ SI VA DRITTI ALLO SCIOPERO GENERALE



Il Documento di economia e finanza 2014 presentato dal governo Renzi prevede il mantenimento del blocco dei contratti nel Pubblico Impiego fino al 2020, con la sola vacanza contrattuale per il triennio 2018-2020. 



“Una follia – dichiara Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego – i contratti sono ormai fermi dal dicembre del 2009 e i lavoratori pubblici hanno abbondantemente pagato il costo della crisi”.



“Mentre promette di tagliare gli sprechi e l’evasione, Renzi non aggredisce la corruzione e nei fatti continua ad accanirsi sui lavoratori pubblici – sottolinea il dirigente USB - che dall’inizio del blocco contrattuale non hanno percepito una massa salariale media pari ad almeno 7.500 euro complessivi lordi. Inoltre le spending review ed il blocco del turn over hanno prodotto la perdita di oltre 350 mila posti di lavoro”.

“Gli 80 euro promessi da Renzi a dieci milioni di lavoratori dipendenti in funzione delle elezioni europee – incalza Romagnoli – saranno in parte finanziati dal mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, almeno 2,3 miliardi in un anno, mentre l’effetto dell’incremento stipendiale sarà immediatamente assorbito dall’aumento della tassazione locale, delle tariffe, del costo dei servizi”. 

“Dietro l’atteggiamento spavaldo di chi dice che farà cambiare passo all’Italia e all’Europa, c’è un Presidente del Consiglio che esegue a puntino gli ordini della Troika, continuando a massacrare lo Stato sociale e ad impoverire i lavoratori pubblici”.

“Il 14 aprile proporremo al Coordinamento nazionale della USB Pubblico Impiego lo sciopero generale della categoria – conclude Romagnoli – perché il rinnovo del contratto è un diritto e la questione salariale è diventata seria anche nel lavoro pubblico. La ripresa economica del Paese non può che passare per la restituzione alle retribuzioni di un maggiore potere d’acquisto”. 



DIRITTO DI SCIOPERO: IL GOVERNO VUOLE CANCELLARLO
DURANTE SEMESTRE PRESIDENZA UE ED EXPO

L’USB PROTESTA DAVANTI ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA
15 aprile, Roma - Piazza del Gesù – ore 10.00


Il Governo, attraverso la Commissione di Garanzia, chiede di non scioperare per tutto il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea, da luglio a dicembre 2014, e per l'Expo del 2015.
Tutto questo avviene mentre nel Paese sono in corso vertenze di rilevanza eccezionale, come ad esempio nel settore dei trasporti, e mentre continua l’emorragia di posti di lavoro.

Siamo di fronte ad un attacco concentrico al diritto di sciopero e conseguentemente al diritto dei lavoratori di difendere i propri interessi. Secondo l’Unione Sindacale di Base è necessario iniziare a rispondere in modo chiaro a chi intende vietare l'esercizio di questo diritto costituzionale. Pertanto l’USB organizza il prossimo 15 aprile una manifestazione davanti la Commissione di Garanzia, in Piazza del Gesù a Roma, a partire dalle ore 10.00.

La “legge antisciopero”, nata nel 1990 contro il sindacalismo di base che rivendicava in modo radicale lavoro, salario e diritti, si è via via fatta sempre più repressiva e governi e aziende ne hanno ampliato progressivamente gli ambiti di applicazione.
La Commissione di Garanzia ha fatto la differenza e con una serie di regolamentazioni, imposte o accettate da Cgil, Cisl e Uil, impedisce in modo ormai indecoroso l'esercizio del diritto di sciopero, non per tutelare l'utenza, ma per sostenere le ragioni delle aziende.

Da anni Cgil, Cisl, Uil e Ugl firmano contratti ed accordi che limitano questo diritto. L'ultimo accordo, quello del 10 gennaio 2014, lega l'esercizio di sciopero a sanzioni per chi osi contrastare quanto sottoscritto da aziende e sindacati complici. Oltre a limitare l'attività sindacale delle strutture di azienda di Cgil, Cisl e Uil, nega in modo illegittimo ed incostituzionale la rappresentanza sindacale a quelle sigle che, non accettando il divieto di sciopero, decidono di non aderire al “loro” accordo.

Ma il conflitto sindacale è il regolatore dei rapporti tra aziende e lavoratori: non può essere represso e va rivendicato. Per questo il presidio del 15 aprile rappresenta la ripresa dell’iniziativa sindacale a tutela del diritto di sciopero e contro la stretta autoritaria in atto nel Paese.


Roma, 8 aprile 2014

Manifestazione davanti l'assessorato Regionale alla famiglia,  

politiche sociali e lavoro
Assistenti igienico-personale agli studenti disabili nelle scuole superiori di Palermo e Provincia  
                 
Oggi le lavoratrici e i lavoratori che si occupano degli studenti disabili nelle scuole superiori stanno manifestando davanti l'assessorato alle politiche sociali per un incontro urgente con l'assessore Bonafede.
Come è noto questi lavoratori da anni svolgono un servizio, imprescindibile sul piano sociale e che la stessa legge vigente, a  partire dalla stessa Costituzione, definisce "essenziale".
                 Il suddetto servizio, la cui erogazione su appalto è stata fino ad oggi gestita dalla Provincia Regionale di Palermo, è stato sottoposto però negli anni ad una condizione di sempre più precarietà ed instabilità fino ad arrivare ad appalti di appena 1 mese e a inaudite interruzioni dello stesso durante il regolare svolgimento dell'anno scolastico, con grave danno sia nei confronti delle famiglie degli alunni disabili di cui è stato leso il diritto allo studio e integrazione sia nei confronti degli operatori che hanno lavorato sempre più a singhiozzo.
                Oggi in concomitanza con l'approvazione della riforma delle province siamo venuti a conoscenza da un lato di alcune proposte circa la formazione di una futura nuova "graduatoria regionale" di operatori o di bandi esterni da parte del Comune di Palermo nell'eventualità di gestione del servizio ecc., dall'altro della problematica legata allo stanziamento delle risorse.

                Diciamo chiaramente che esiste già un bacino di circa 200 operatori che da anni svolge il servizio di assistenza con una significativa esperienza maturata nel settore e che va salvaguardato, chiunque, quindi, pensi ad altre soluzioni che non siano quelle della stabilizzazione sbaglia e dovrà affrontare la dura lotta dimostrata negli anni da queste lavoratrici e lavoratori.

SCIOPERO DELLA SCUOLA 11 APRILE - lanciato dai precari della scuola
  
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe aderisce allo sciopero lanciato dai precari della scuola che si svolgerà a livello nazionale per l'intera giornata dell'11 aprile e che riguarda  tutto  il mondo della scuola. Al MIUR, con l'avvento del "nuovo" governo non eleltto Renzi, è arrivata la ministra Stefania Giannini, coordinatrice e segretaria di Scelta Civica, una nomina che è  pienamente dentro il percorso di smantellamento della scuola pubblica e  di trasformazione della stessa in una scuola al servizio del capitale,  già messo in atto dai governi precedenti non solo in continuità ma anche con veri e propri salti di qualità in peggio. La  neo ministra sin dal suo insediamento ha infatti messo subito in chiaro qual è il programma del governo che deve essere  "veloce" visto che i padroni sollecitano ad agire rapidamente, per i loro interessi,  in tutti gli ambiti tra cui quello significativo dell'istruzione: dalla continuazione dei finanziamenti alle scuole private "Statale e non statale devono avere uguali diritti", ha
affermato il ministro Giannini,   alla conferma dell'imposizione della
scuola-quiz con i test INVALSI, al rilancio della meritocrazia, all'inneggiare a "più autonomia e più valutazione” cioè eliminazione degli scatti di anzianità, aumento dell’orario del lavoro e della flessibilità… all' intenzione di tornare alla carica con la chiamata diretta per il reclutamento di docenti e Ata da parte dei dirigenti scolastici, l'Aprea dell'ex governo Berlusconi docet!... agli ulteriori tagli che si prevedono, dietro le parole di "contenimento della spesa pubblica"  ma solo e unicamente  sulla pelle di tantissimi lavoratori e soprattutto lavoratrici che nel mondo della scuola da anni non si vedono aumentare di un centesimo gli stipendi per via dei contratti bloccati, ai quali vengono decurtati illegittimamente le risorse per le prestazioni accessorie e che a causa dei pesanti tagli agli organici si ritrovano oggi a dovere sostenere carichi di lavoro doppi e anche tripli in diversi casi, vedi i docenti costretti ad insegnare in classi/pollaio, le segreterie che vanno in tilt per le tante pratiche da espletare, i collaboratori scolastici che devono in pochissimo tempo riuscire a  pulire un maggiore numero di classi,  vigilare ecc fino a tutto il personale puliziere sottoposto agli appalti illegali tra il MIUR e la CONSIP  per cui è previsto un drastico taglio del servizio. Per non parlare dell'attacco che continua in modo sempre più pesante contro le migliaia di precari e precarie della scuola, docenti e Ata,  che già con veri e propri licenziamenti di massa, messi in atto soprattutto con la
riforma illegale della Gelmini,   dopo anni di supplenze e di sacrifici,
sono stati letteralmente cacciati via ma che continueranno ed essere tagliati fuori vista per esempio  la proposta della neo ministra Giannini di ridurre di un anno la frequenza alle scuole superiori, la riduzione del sostegno agli alunni con maggiori difficoltà attraverso BES,  visto il non cambiamento dei parametri restrittivi per individuare le piante organiche.Tutto questo si aggiunge agli attacchi precedenti compreso quelli dei governi Monti e Letta artefici per esempio dell'eliminazione con la spending review del pagamento delle ferie maturate e non godute e del blocco per nove anni degli scatti di anzianità ai neoassunti. Nulla di nuovo quindi sotto il cielo! ma un "nuovo" governo  che ripresenta come originali e nuove proposte vecchie per imporre definitivamente dietro termini quali autonomia, merito ecc logiche clientelari, più sfruttamento, più precarietà e precarizzazione, sulla pelle di tutti i lavoratori, precari e non, ma anche sulla pelle delle future generazioni con una scuola sempre più di classe.
Per tutto questo lo Slai Cobas per il sindacato di classe invita tutti i lavoratori della scuola a scioperare l'11 aprile come una tappa di un percorso di lotta che deve  continuare perché fermare lo scempio della scuola pubblica è giusto e necessario!

IL DECRETO RENZI VIOLA COSTITUZIONE E NORMATIVA COMUNITARIA
  
Roma, 4 aprile 2014
L’Unione Sindacale di Base presenterà una denuncia alla Commissione Europea per violazione del diritto comunitario da parte dello Stato Italiano in merito al decreto legge 20 marzo 2014, il “pacchetto Renzi” sul lavoro, con cui si modifica la normativa di contratti a termine e apprendistato.

La richiesta di apertura della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia accompagna l’analoga denuncia già presentata dall’Associazione Nazionale Giuristi Democratici e mette in rilievo come il decreto Renzi si ponga in contrasto con il diritto comunitario ed in particolare con la direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell'Unione europea, del 28 giugno 1999, in materia di lavoro a termine, e con quanto già sancito in alcune sentenze dalla Corte di Giustizia Europea, nonché con quanto previsto dalla Costituzione italiana.

L’USB ricorda inoltre che nel 2013 ha già presentato una denuncia riguardo la mancata applicazione della direttiva 1999/70/CE da parte dell’Italia per quanto concerne i precari degli Enti di Ricerca (in allegato): circa 3.000 unità, mantenuti da anni in condizione di incertezza – ed a rischio licenziamento in diversi istituti. Tale denuncia sta proseguendo nel suo iter e verrà suffragata dagli ulteriori elementi di prova richiesti dalla Commissione.

Anche con tali iniziative l’USB intende contrastare la ulteriore precarizzazione e l’annullamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani perseguita dal governo Renzi, che con il decreto oggetto della denuncia e con l’annunciato “Jobs act” si accinge a stravolgere le normative italiane in materia di lavoro.


RICERCA: LAVORATORI INEA E CRA OGGI IN PRESIDIO CONTRO LA ROTTAMAZIONE DELLA RICERCA PUBBLICA E DI 600 PRECARI 

Roma, 3 aprile 2014 
“Circa 600 precari storici rischiano di essere rottamati insieme con la ricerca in agricoltura, e sono tutti coetanei dell’attuale Presidente del consiglio”, esordisce Claudio Argentini, dell’esecutivo nazionale USB P.I. Ricerca. “La ricerca pubblica in agricoltura, specie in un paese che punti alle produzioni di qualità, dovrebbe essere prioritaria. Il ministro dell’Agricoltura Martina dovrebbe dunque avere ben chiaro in mente che rilanciare enti come l’Istituto Nazionale di Economia Agraria ed il Consiglio di Ricerca dell’Agricoltura porta solo vantaggi al nostro Paese”.

“Le passate gestioni di INEA e CRA hanno provocato disastri anche economici e sono state avversate con determinazione dall’USB e dai lavoratori. Chi sarebbe da rottamare – sottolinea Argentini -  sono i revisori dei conti e la nomenklatura che su quella dirigenza, peraltro ora allontanata e, a quanto ci risulta, indagata, non hanno esercitato il loro controllo”.

“Nel 2014 e nel 2015 – ricorda il dirigente USB - l’agricoltura sarà al centro dell’attenzione internazionale. Expo? Semestre europeo? Veramente il nostro Paese ha intenzione di porsi all’attenzione del mondo agricolo internazionale sopprimendo enti e licenziando precari con anni di servizio alle spalle?”.

“Oggi siamo in presidio al MIPAAF per chiedere al ministro Martina di stralciare da ogni norma in preparazione la soppressione degli enti e di aprire subito un tavolo serio per il governo della ricerca in agricoltura, che va finanziata e dotata del personale necessario stabilizzando i precari. Ogni altra possibilità vedrà la nostra lotta continuare ed alzarsi di livello, coinvolgendo il Parlamento per impedire lo scempio di un bene collettivo”, conclude Argentini.

opponiamoci al vergognoso accordo x lav. pulizie scuole - mobilitazione 11 aprile

TA 1.04.2014

Il 28 Marzo a Roma il Ministero del lavoro al tavolo interministeriale ha partorito il vergognoso piano di "salvataggio" dei lavoratori ex lsu e appalti storici impiegati nelle pulizie delle scuole statali con la benedizione dei sindacati confederali.



Il servizio di pulizie rimane alle ditte vincitrici delle gare truffa della Consip (l'ente del ministero dell'economia e del commercio). Nonostante le evidenti illegalità delle gare Consip vinte da ditte, uniche partecipanti alle gare, con osceni ribassi in aperta violazione dei minimi di orari e retribuzioni stabiliti da leggi, CCNL, dalla stessa Costituzione, e con altrettanti osceni subappalti, si vogliono affossare le evidenti prove di corruzioni tra Consip e ditte, ampiamente documentate anche mesi fa dalla Gabanelli a Report. 



Il ministro del lavoro Poletti incurante del suo conflitto di interessi (ex presidente lega coop) continuerà a far mangiare le ditte che intascheranno per il suo piano della durata biennale un miliardo di euro. I lavoratori invece avranno non solo l'orario ridotto a non più di due ore giornaliere ma con la cigs a zero ore a rotazione, per 15 giorni rimarranno a casa.



E devono pure essere grati al governo per non essere stati licenziati...



A Taranto i lavoratori già in cigs in deroga dal 2007 con orari ridotti ad 1 ora e 30 al giorno e con salari di fame staranno a casa a rotazione, ma quei pochi 3 su 10 che rimangono al lavoro in 1ora e 30 si dovranno caricare della pulizia di tutta la scuola.



Siamo al moderno schiavismo dei salariati costretti a carichi di lavoro enormi, e di conseguenza scuole più sporche di prima.



Inoltre da luglio 2014 i lavoratori dovranno fare corsi di riqualificazione per poter essere adibiti a lavori di manutenzione, pitturazione, giardinaggio, ecc. degli edifici scolastici.



Insomma lavoratori di 50 anni e oltre che fanno le pulizie da 25 anni si devono "riqualificare" ma non si sa ne dove ne come ne quando.



Però una cosa è chiara, allo scadere del biennio il 30 Marzo 2016 gli esuberi quantificati in 11.400 lavoratori su 24.000 sparsi in tutta Italia se non riescono a farsi ricollocare dalle aziende se ne vanno definitivamente a casa!



L'osceno piano di attacco al lavoro, al reddito e ai diritti dei lavoratori concepito solo per fare arricchire i padroni, anche multinazionali come la Dussmann in tutto il meridione che incassa alti utili, e ricattare i lavoratori, non deve passare!



I sindacati confederali ormai dichiaratamente complici del governo negli attacchi contro i lavoratori hanno mentito sul loro infame accordo ai lavoratori con false dichiarazioni e con omissioni di una corretta informazione.



Solo la lotta di tutti i lavoratori uniti contro questo marcio sistema potrà impedire che siano calpestati i più elementari diritti a un lavoro e a un salario dignitoso.



L' UNDICI MARZO IN OCCASIONE DELLO SCIOPERO NAZIONALE DEI PRECARI DELLA SCUOLA, I LAVORATORI DELLE PULIZIE DI TARANTO SARANNO SOTTO LA PREFETTURA ALLE ORE 10 PER AVERE CHIARIMENTI IN MERITO ALLA LORO SITUAZIONE.



Lo Slai cobas per il sindacato di classe, farà comunque un esposto in Procura sulle illegalità di questi appalti – che consegnerà sia alla Procura di Taranto che di Roma l'11 aprile. 








SIT-IN ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE
DALLE ORE 15,30

Nella settimana dell'8 marzo, le precarie Coop Sociali, le ex puliziere del Policlinico oggi disoccupate, alcune operaie Fiat e lavoratrici scuola sono scese in protesta alla Regione Siciliana perche hanno "un conto in sospeso" con il Presidente Crocetta.

E' passato infatti un anno da quando Crocetta l'8 Marzo 2013 scese tra le lavoratrici, precarie... in manifestazione contro la precarietà lavorativa e la disoccupazione e promise loro che avrebbe "rivoluzionato" la situazione e che avrebbe risolto tutti i problemi.

Dopo il blocco della strada è sceso tra le donne il Capo di Gabinetto Dott. Silvia al quale è stato consegnato un documento da fare avere al Presidente Crocetta.

Dopo  un anno infatti la situazione delle precarie, disoccupate... non è stata affatto risolta , la "rivoluzione" di Crocetta non l'abbiamo per nulla vista  se non nelle forme del "cambiare tutto per non cambiare nulla" anzi per peggiorare la condizione di lavoro e di vita in generale e nello specifico delle lavoratrici, precarie, disoccupate... 

Le precarie Coop Sociali alle quali il Presidente aveva "garantito"la stabilizzazione nel  servizio di assistenza ai disabili nelle scuole superiori hanno invece dovuto lottare in questo anno contro il peggiorare della precarietà lavorativa fatta di appalti sempre più ridotti  (addirittura solo di 1 mese!) e di un servizio vergognosamente a singhiozzo con inaudite sospensioni del servizio in pieno anno scolastico con grave danno anche al diritto allo studio dei ragazzi disabili.
Le ex puliziere del policlinico fino ad oggi non hanno avuto nulla di concreto tra le mani,  nonostante le belle parole del presidente e dei vari assessori,  in termini di ripresa del lavoro al policlinico da cui sono state buttate fuori ingiustamente a causa di tagli indiscriminati al personale di pulizia in un ospedale in cui invece è ultranecessario vista l'emergeza igienico sanitaria in cui versa.
Alle lavoratrici della scuola che da anni aspettano le risorse per corsi di riqualificazione anche a livello ragionale per avere riconosciuti diritti giuridici ed economici spettanti sono son state date risposte serie ma solo rinvii...
Si sono aggiunte oggi anche le operaie della Fiat di Termini Imerese che insieme agli operai  non vogliono continuare con la cassa  integrazione infinita ma vogliono rientrare in fabbrica

E il "nuovo" GOVERNO RENZI NON STA AFFATTO DANDO SOLUZIONI MA STA PEGGIORANDO ULTERIORMENTE E RAPIDAMENTE LA NOSTRA CONDIZIONE LAVORATIVA E DI VITA

Le precarie, lavoratrici, disoccupate imperterrite hanno sempre continuato a lottare resistendo agli attacchi e non mollando in difesa del lavoro e per averlo un lavoro che  in particolare per le donne non è solo importante dal punto di vista economico ma ha sul piano del valore emancipativo nei confronti di un sistema sociale che invece tende, e soprattutto nei periodi di crisi, a ricacciare le donne a casa, ad inchiodarle all'unico ruolo di moglie, madre e mera "badante" nella cura dei familiari, a trasformarle in vero e proprio ammortizzatore sociale vivente che deve supplire ai vuoti che lo Stato borghese ogni giorno sempre di più crea nel pubblico a favore del privato (vedi i continui tagli ai servizi sociali, sanitari, scuole, asili... pubblici), una società in cui molto spesso la precarietà lavorativa e la disoccupazione per noi donne significano subire situazioni di violenza in famiglia da cui non ci si può  liberare perchè non si ha l'indipendenza economica.

Su tutto questo e oltre il 25 novembre , giornata dell'importante sciopero nazionale  delle donne,  abbiamo aderito e partecipato attivamente presentando una piattaforma di lotta su tutti i vari aspetti della condizione di oppressione e scfruttamento della maggioranza delle donne per le quali invece "tutta la vita deve davvero cambiare!" 

DOPO IL COMBATTIVO CORTEO DELL'8 MARZO GIORNATA DI LOTTA CUI ABBIAMO ADERITO E APRTECIPATO,  PROMOSSO DALLE COMPAGNE DEL MFPR A PALERMO, RITORNIAMO OGGI  ALLA REGIONE PERCHE' "ABBIAMO ANCORA UN CONTO IN SOSPESO" CON IL PRESIDENTE CROCETTA


VOGLIAMO RISPOSTE SERIE!

Nuova iniziativa stamattina del Movimento Disoccupati di Palermo. 

Appena tre giorni fa la manifestazione che aveva paralizzato il centro storico cittadino, oggi invece un blitz alla ragioneria del Comune di Palermo ha spinto per ottenere un incontro con le amministrazioni comunale e regionale.

Un appuntamento all'alba ha permesso a un centinaio di disoccupati di entrare nei locali degli uffici di via Roma approfittando dell'ingresso degli addetti alla pulizia e bloccando i lavori della ragioneria ad oltranza. Dopo l'ingresso di un centinaio di disoccupati all'interno dei locali si è immediatamente radunata una folla di un ulteriore centinaio di persone di fronte l'ingresso per difendere gli occupanti. Nel frattempo gli stessi occupanti rispondevano con determinazione alle minacce di denuncia fino ad ottenere un tavolo tecnico con la Prefettura, oggi stesso alle ore 16.

L'iniziativa di oggi del Movimento dei Disoccupati si inscrive all'interno del percorso che già tre giorni fa denunciava la mancanza di risposte da parte delle istituzioni e le parole al vento di un Prefetto che aveva promesso l'istituzione di un tavolo tecnico.

Un tavolo tecnico che affrontasse l'annosa questione delle sempre crescenti masse di disoccupati e che valutasse le proposte avanzate in quella stessa sede proprio dal movimento che oggi è sceso nuovamente in lotta: valorizzare e trovare le adeguate coperture finanziarie per l'utilizzo primario delle liste autoprodotte dal movimento stesso che si strutturano in potenziali nuove "cooperative di lavoro" pronte a impegnarsi in interventi di pubblica utilità.


Oggi un passo avanti in termini di pratiche volte ad ottenere un risultato tramite una lotta reale indirizzata a spingere contro gli ostacoli posti a freno dei movimenti. Ancora una volta dunque un passo compiuto verso l'apertura di una vertenzialità autonoma capace da sé, senza alcuna mediazione sindacale, di costruirsi (dal basso) la possibilità di un accesso permanente al reddito e, quindi, ad una vita dignitosa. Si conferma dunque interessante per la composizione soggettiva (molto giovane anche) su cui si è composta e formata e sulle forme non-resistenziali verso cui si slancia questa mobilitazione.

ROMA CAPITALE: LAVORATRICI DI NIDI E SCUOLE D’INFANZIA
OGGI PORTANO DONO AL SINDACO MARINO

 Roma, 1 aprile 2014
Nel pomeriggio di oggi, martedì 1 aprile, nell’ambito del Consiglio comunale una piccola delegazione di insegnanti ed educatrici di Roma Capitale, organizzate con l’ USB, consegnerà ufficialmente un dono al sindaco Marino.

L’iniziativa ribadisce simbolicamente la contrarietà alle politiche di disinvestimento economico e di progressiva esternalizzazione dei servizi educativi 0-6, destinati ai più piccoli, nonché alla loro conseguente perdita di qualità, causata dalla mancata copertura degli organici di diritto ed al mancato invio di personale supplente.

Le educatrici e le insegnanti sono state formate - anche con dispendio economico - a lavorare con qualità,  e si rifiutano quindi di rassegnarsi ad assolvere il ruolo di semplici "badanti" di bambini. Chiedono dunque, per la loro dignità lavorativa e per il diritto dei bambini ad essere educati, che l'Amministrazione intervenga con chiarezza, incrementando le risorse sui servizi educativi e scolastici pubblici.

Nella partecipata assemblea del settore scolastico educativo, organizzata dall’ USB il 25 marzo scorso, le lavoratrici hanno votato una piattaforma contenente richieste e proposte concrete su cui si sollecita un riscontro urgente da parte del sindaco Marino, che sarà invitato all’assemblea generale delle lavoratrici del settore indetta il prossimo 10 aprile, dalle ore 15.00, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

L’USB ritiene che le richieste contenute nella piattaforma non possano rimanere inascoltate da parte del sindaco, in quanto sono fortemente sentite dai cittadini della capitale e dalle lavoratrici, le quali annunciano di essere pronte a tutto per ottenere la loro stabilità lavorativa, il rispetto e la valorizzazione del personale e della qualità di questi servizi educativi pubblici.

taranto - sicurezza negata alla pasquinelli
Giorno 27 gli operai del secondo turno della coop. L'Ancora operanti nel ciclo della raccolta differenziata presso l'AMIU nello stabilimento Pasquinelli hanno iniziato il loro turno lavorativo selezionando la carta della raccolta Lama-S.Vito!! Subito si sono fermati  facendo notare al capoturno la presenza di varie buste piene di organico in decomposizione che fuoriusciva e contaminava la carta rendendo inutile e pericoloso differenziarla, il caposquadra ha subito chiamato il responsabile dell'impianto che ha ordinato la immediata rimozione di tale materiale pericoloso destinandolo all'inceneritore. Il lavoro degli operai e' poi continuato sul nastro di selezione dove il multimateriale sempre di Lama-S.Vito era identico se non peggiore del materiale rimosso prima!!!

Gli operai de L'Ancora sono molto offesi e arrabbiati, lavorare in salute e sicurezza e' un diritto x noi e le nostre famiglie, per l'Amiu un dovere sia verso gli operai che rischiano seri danni alla salute che verso i cittadini che pagano tasse maggiorate per una raccolta differenziata inesistente...

E pensare che solo il 18 marzo e'uscito un articolo di smentita da parte dell'Amiu che diceva che negli incontri fatti con gli RLS dell'Amiu di cgil,cisl e uil, che sono operai stessi dell'Amiu, non erano stati mai rilevati tali situazioni!!! Il presidente Cangialosi ancora oggi non da'
disponibilita' ad affrontare l'argomento .... Presidente... gli operai della Pasquinelli vogliono un servizio che sia efficiente senza mettere a rischio la propria salute e quella della propria famiglia, parliamo di futuro... migliorandolo!!

FONDI UE: INCONTRO TRA REGIONE LAZIO, USB E MOVIMENTI

Roma, 28 marzo 2014
Successivamente alla manifestazione di questa mattina si è svolto un tavolo tra la Regione Lazio rappresentata dal vicepresidente Massimiliano Smeriglio e l'assessore al Bilancio Alessandra Sartore e una delegazione dei rappresentanti della confederazione USB e dei movimenti per il diritto all’abitare e dei movimenti contro l’austerity e la precarietà.
Durante la riunione sono emersi tra i principali temi di interesse delle parti rappresentate disoccupazione e precarietà, diritto all’abitare, diritto alla salute, diritto allo studio e vertenze territoriali. Temi, che a  seconda delle specificità, si valuterà su quali tavoli tecnici affrontare.
Con particolare riferimento agli ambiti previsti nella programmazione dei fondi europei 2014-20, a partire dal codice di condotta europeo del partenariato, gli esponenti della Giunta regionale hanno assicurato piena disponibilità a formalizzare un rapporto di partenariato allargato e a trovare modalità di coinvolgimento per tutte le fasi previste dal regolamento europeo: programmazione, controllo e valutazione. Il primo passo sarà rappresentato dalla convocazione di un tavolo tecnico previsto per le prossime settimane.


UNICOOP TIRRENO: FORTE RISPOSTA DEI LAVORATORI CONTRO I LICENZIAMENTI

Altissima l’adesione allo sciopero e la partecipazione al corteo regionale a Roma

 Roma, 28 marzo 2014
Altissima adesione dei dipendenti Unicoop Tirreno dell’Ipercoop Casilino di Roma e Aprilia 2, in provincia di Latina, allo sciopero indetto per l’intera giornata di oggi dall’USB Lavoro Privato contro i circa 75 esuberi annunciati dall’azienda. In entrambi i punti vendita sono chiusi interi reparti ed il servizio è fortemente rallentato.

Oltre cento lavoratori sono ora in piazza a Roma, al corteo regionale organizzato dall’USB “Giù le mani dai fondi europei”, che sta percorrendo la capitale dalla metro San Paolo alla Giunta regionale del Lazio. Con le loro divise indosso, i lavoratori stanno sfilando compatti dietro lo striscione “I LAVORATORI COOP PER IL SALARIO, LA DIGNITA’ E LA DEMOCRAZIA SINDACALE”.

L’USB esprime soddisfazione per primi contatti avvenuti con la segreteria dell’assessore regionale al Lavoro, Lucia Valente, e per l’incontro, che ha preceduto l’inizio del corteo, con il consigliere regionale e portavoce del M5S, Silvana Denicolò.

“Oggi, di fatto, i lavoratori si riappropriano della loro sovranità sulle burocrazie sindacali, che avevano trattato gli esuberi con l’azienda nelle “segrete stanze” di un albergo romano -  ha dichiarato durante il corteo Francesco Iacovone, dell’Esecutivo nazionale USB Lavoro Privato - e rispondono con un secco NO al progetto di mobilità per lavoratori da 600/800/1.000 euro al mese, nel mentre c'è chi nella stessa azienda guadagna anche dieci volte tanto e non dà alcun segnale concreto di solidarietà”.

“La forte reazione venuta oggi dai dipendenti Coop – ha sottolineato Iacovone - dimostra ancora una volta che se i lavoratori vengono messi in condizione di scegliere il proprio futuro, non si rassegnano alla politica della riduzione del danno, ma hanno le qualità, l’energia e la determinazione per affrontare un percorso di lotta teso alla salvaguardia dei diritti e del salario, per rispedire al mittente i piani industriali fatti sulla carne di chi lavora”, ha concluso il dirigente USB.



UNICOOP TIRRENO: ESUBERI ALL'IPERCOOP DI ROMA E APRILIA
DOMANI LAVORATORI IN SCIOPERO ED ALLA MANIFESTAZIONE REGIONALE

Corteo a Roma, da Metro San Paolo a Giunta Regionale Lazio – ore 10.00

Roma, 27 marzo 2014
Dopo la “mattanza” occupazionale in Campania ed a Viterbo, Unicoop Tirreno ha dichiarato  circa 75 esuberi negli ipermercati romani e del basso Lazio.

Esuberi trattati nelle segrete stanze dell’Hotel Metropole a Roma, in un incontro fra azienda e sindacati complici dello scorso 21 novembre, mentre l’USB Lavoro Privato denunciava la gravità della crisi e le responsabilità manageriali dei dirigenti Unicoop Tirreno.

L’USB respinge al mittente queste logiche e rilancia le mobilitazioni dei lavoratori Coop per il salario e l’occupazione,  a partire dallo sciopero dell’intera giornata indetto per domani all’Ipercoop Casilino di Roma e ad Aprilia 2, in provincia di Latina.
I lavoratori in sciopero parteciperanno alla manifestazione regionale, organizzata sempre per domani dall’USB di Roma e Lazio, con corteo in partenza alle ore 10.00 dalla Metro San Paolo alla Giunta regionale del Lazio, in via Rosa Raimondi Garibaldi.

Come si fa a mettere in mobilità lavoratori da 600/800/1.000 euro al mese nel mentre c'è chi, nella stessa azienda, guadagna anche dieci volte tanto e non dà alcun segnale concreto di solidarietà? Come si giustifica la nuova apertura di un punto vendita a Formia, con relative nuove assunzioni? Come si giustifica, mentre si approvano sacrifici ai lavoratori, il ricorso in alcuni periodi al lavoro interinale e l’impossibilità dei lavoratori di usufruire di ferie e permessi?

L’USB Lavoro Privato sarebbe curiosa di conoscere in merito il pensiero del nuovo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che prima della nomina di governo ha guidato Legacoop dal 2002 e nel 2013 l’ADC, l’alleanza nata tra cooperative rosse e bianche.

Intanto queste stesse domande verranno poste alla Regione Lazio, nell’ambito dello giornata di mobilitazione di domani, evidenziando inoltre all’Amministrazione come Unicoop Tirreno dreni il territorio del Lazio facendo profitti, ma senza rendere in cambio alcun valore aggiunto ai lavoratori e ai cittadini della regione.





TRASPORTO AEREO: USB,  MERCI E PERSONE HANNO GLI STESSI DIRITTI?


Roma, 27 marzo 2014
PRECETTATI LAVORATORI CARGO SAVE IN SCIOPERO 
PERCHÉ BLOCCANO “BENI DI ALTO VALORE”


I Lavoratori della Cargo SAVE S.p.A., addetti alla movimentazione merci presso l’aeroporto Marco Polo di Venezia, in sciopero dal 21 marzo scorso, sono stati precettati dal Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, su indicazione della Commissione di Garanzia. 

L’USB Lavoro Privato condanna tale precettazione come illegittima e lesiva del diritto di sciopero e si appresta ad impugnarla, oltre a contestare nel merito l’indicazione della Commissione laddove rileva la “mancata garanzia delle prestazioni indispensabili”, elemento destituito di ogni fondamento, come ben noto alla Commissione stessa.

I lavoratori, alle prese con una dura vertenza nei confronti della società SAVE S.p.A., che intende dismettere completamente il servizio su Venezia, hanno infatti attuato la loro azione di sciopero senza arrecare  alcun impedimento al normale funzionamento dell’aeroporto Marco Polo per ciò che attiene il servizio passeggeri, compreso il carico e scarico dei bagagli. 

In ogni caso, i lavoratori hanno garantito la movimentazione delle merci particolarmente delicate, quali, ad esempio, organi da trapianto, medicinali urgenti, animali vivi e merci deperibili.

Nell’atto di precettazione emanato dalla Prefettura si legge, fra l’altro, che la SAVE S.p.A. ha segnalato tramite sue note che il blocco della attività del Cargo avrebbe causato forti disagi “non consentendo l’imbarco di circa 150 tonn. di merce, perlopiù costituita da beni di alto valore, con rilevanti danni economici all’utenza e ai vettori”.

L’USB domanda pertanto se nel nostro Paese le merci “di alto valore” siano ormai divenute soggetti costituzionalmente garantiti al pari delle persone, e se tale motivazione espressa dall’azienda possa esser fatta propria dalla Commissione di Garanzia  e dalla Prefettura per impedire un diritto – questo sì - costituzionalmente garantito, quale il diritto di sciopero.

Oltre al ricorso presso le sedi opportune, l’USB ha riproclamato lo sciopero dei lavoratori  11 aprile, dalle 10 alle 14.00.



11 aprile sciopero precari della scuola
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe sostiene la giusta e necessaria mobilitazione dei lavoratori precari della scuola, che nell'assemblea nazionale del 19 gennaio hanno indetto uno sciopero per l'11 aprile e una giornata di mobilitazione in tutte le città in cui sono presenti.

A Milano, la mobilitazione proseguirà con un nuovo presidio- dopo la mobilitazione del 21 marzo- davanti alla sede metropolitana del Pd venerdì
28 marzo, a partire dalle ore 15.30.

Le mobilitazioni hanno al centro la rivendicazione dell'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari della scuola, attraverso il rifinanziamento della scuola pubblica e il ritiro della Riforma Gelmini, contro la sostanziale continuità delle politiche scolastiche dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, compreso l'attuale Renzi/Giannini, di tagli, peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di  tutti i lavoratori della scuola e gli illegittimi finanziamenti alle cosidette scuole paritarie "Statale e non statale devono avere uguali diritti", ha affermato il ministro Giannini e ".revisione di un contratto che è mortificante. Non solo perché pagato poco ma anche perché non ha meccanismi premiali". Non è u en contratto che, vista la delicatezza e l'importanza del compito, ""premia il merito" e "valorizza la fascia di insegnanti che si impegnano, che si aggiornano o che sopperiscono a carenze". Occorre "più autonomia e responsabilità agli istituti per premiare i molti che fanno un lavoro straordinario che è rimasto in ombra". Nulla di nuovo sotto il cielo, ma ogni nuovo ministro che approda alla pubblica istruzione si sente in dovere e in diritto di fare dichiarazioni ,a tutto campo, presentando come originali e nuove proposte, con la convinzione che ripetendo termini quali autonomia, merito, prima o poi si riuscirà ad imporli, a far passare concretamente e definitivamente logiche clientelari, supersfruttamento, più precarietà e precarizzazione, sulla pelle di tutti i lavoratori, precari e non, ma anche sulla pelle delle future generazione con una scuola sempre più di classe,  invece di risolvere quelli che il ministro chiama carenze.

Per tutti questi motivi lo Slai Cobas per il sindacato di classe sostiene le iniziative di lotta dei precari della scuola e invita tutti i lavoratori della scuola a partecipare alla giornata nazionale di lotta e sciopero- già indetto anche dallo Slai Cobas per il sindacato di classe- per tutto il personale della scuola dell' 11 aprile, perché fermarli è possibile e necessario!

Rifiuti tossici: oltre al danno la beffa. Napoli risarcisce chi ha inquinato


24 marzo 2014 Cornuti e mazziati. Non solo hanno interrato rifiuti tossici, inquinato terreni, avvelenato un quartiere, esportato in giro per l'Italia un know-how criminale che ha contribuito a creare l'Italia dei fuochi - come raccontano i verbali desecretati della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo di rifiuti - adesso passano anche all'incasso.
La grande discarica di Pianura sembra essere stata risucchiata dal tempo.
Nessuno ricorda nulla. Sembra come non fosse mai esistita a Napoli. Il grande mostro c'è. Aperta negli anni '50 e collocata nel cratere del vulcano degli Astroni, nei suoi 43 anni di attività può bene rappresentare l'evoluzione degli affari intorno alla gestione dei rifiuti fino alla fine degli anni '90.
Per ora dorme e nasconde nel suo ventre i miasmi e le reazioni chimiche tossiche di anni e anni di sversamenti illegali. Dal libro nero del passato piomba sul Comune di Napoli, guidato dal sindaco anomalo Luigi De Magistris, un macigno che veste i panni di una sentenza del Consiglio di Stato che sancisce e ordina a Palazzo San Giacomo il pagamento sull'unghia della somma di 18 milioni di euro. Una batosta. Un colpo sferrato sotto la cintola dell'Amministrazione e che vale un "ko". La sentenza è del 2011, dopo una lunghissima contesa giudiziaria. Con la delibera n. 966/2013 la Giunta propone di inserire la voce di spesa nel piano di riequilibrio, riconosce il debito fuori bilancio, articola una rateizzazione riassunta in un programma di pagamenti dal 2004
(10 milioni) al 2005 (8 milioni). Così si chiude il contenzioso con la Elektrica, impresa in liquidazione volontaria, colpita - tra l'altro - da interdittiva antimafia e figlia di quella Di. Fra. Bi di Francesco La Marca, Giorgio Di Francia, Salvatore Di Francia, Domenico La Marca, Pietro Gaeta che affonda le radici della propria storia nella storia dello sversatoio di Pianura. La verità è che i "Signorotti della munnezza" non sono mai andati via da Napoli. Inchieste, indagini dell'antimafia, vicinanze pericolose ai clan, non sono bastati. Il contenzioso risale agli anni in cui la gestione dei rifiuti solidi urbani era affidata alla direzione della Nu del Municipio partenopeo. E' la storia degli anni dei commissariamenti, privatizzazioni, esternalizzazioni dei servizi fino alle finte emergenze. Disastri su disastri che oltre ad essere ambientali sono anche amministrativi. La Elektrica ha gestito l'ultimo periodo di attività della discarica di Pianura occupandosi dello smaltimento dei rifiuti dal 1987 al 1994. Nel 1997, a fronte di un contratto di appalto, affidato in sede commissariale, viene avanzata, dalla società Elektrica, un'istanza di variazione che assommerà complessivamente a 22 miliardi di lire, il che comporta una variazione, sull'ammontare dell'intero appalto, pari a più del 20% del suo valore. Dalla resistenza del Comune di Napoli viene ad oggi la delibera di riconoscere il credito per una vicenda che, nei vari gradi di giudizio fino al Consiglio di Stato, si è svolta nell'ambito tecnico-amministrativo e non sul terreno politico. Il denaro dei partenopei sarà incassato dalla Ubi Factor, società che ha acquistato - nel frattempo - il credito dalla Elektrica. Un papocchio che puzza da lontano. Poco c'entrano i rifiuti. Una "dote" milionaria accumulatasi con le precedenti Giunte comunali a partire da Antonio Bassolino fino a Rosa Russo Iervolino. All'epoca si decise di non decidere.
Tanto è vero che nel 2004 il Consiglio di Stato censura l'operato del Comune e delega a Luigi Nocera (in quota Udeur) - all'epoca dei fatti - assessore all'Ambiente della Giunta Regionale campana diretta dallo stesso Bassolino (l'allora sindaco che non decise e censurato dal Consiglio di Stato) alla nomina di un commissario. Una scelta giusta ma inappropriata visto che l'avvocato della società Elektrica era ed è Andrea Abbamonte, contemporaneamente membro (in quota Udeur) con delega al personale e alla sicurezza delle città della stessa Giunta regionale. Non è proprio un conflitto d'interesse ma una questione di opportunità e buon andamento della cosa pubblica. Se fai l'assessore non dovresti fare il legale di una società che ha rapporti e un contenzioso con la pubblica amministrazione. Di lì a poco, comunque, nel 2004, l'assessore all'Ambiente individua, fra il personale della Regione, un funzionario che si occuperà dell'esecuzione della sentenza. Il funzionario incaricato consegnerà due relazioni, in qualità di commissario ad acta, confermando il debito del Comune di Napoli nella cifra di 18 milioni di euro. Nel 2006 il funzionario e commissario ad acta sarà nominato "Responsabile  amministrativo" pro tempore "dell'Ente Parco Regionale del Bacino idrogeografico del fiume Sarno" con atto congiunto a firma dell'assessore all'Ambiente e dell'assessore al personale della Giunta Regionale Campana (entrambi si dimetteranno per vicende giudiziarie). Una storia che è contemporaneamente un paradosso visto che la sola bonifica di una parte della discarica, dove insieme ai rifiuti urbani finivano anche seppelliti veleni industriali e fanghi tossici provenienti dal Nord-Italia e dall'Acna di Cengio, costerà almeno oltre i tre milioni di euro. Nei fatti non è possibile nemmeno ipotizzare che l'esborso parziale o totale sia a carico di chi impunemente ha inquinato per anni cioè la società di gestione ovvero chi per suo conto ora incassa il credito dal Comune. Verrebbe da ridere, invece no, da piangere. E pensare che nel 1995 il Prefetto ordinò che la stessa Di.Bi.Fra. disponesse un progetto di sistemazione ambientale dell'intera discarica. Lavori eseguiti ma significativamente difformi rispetto al progetto e non idonei. La relazione della Commissione parlamentare della XIII Legislatura è chiara: a pagina 25 spiega con chiarezza che tutti i rifiuti sversati illegalmente nella discarica di Pianura sono della società, Di.Bi.Fra o Elektrica, alla quale il Consiglio di Stato ha riconosciuto il cospicuo credito. Oltre al danno, la beffa. Appunto: Cornuti e mazziati.
Domani questa grana sarà all'ordine del giorno del Consiglio comunale, saggezza imporrebbe al Municipio di sottrarsi al pagamento del credito, di impugnare la sentenza e battagliare presentando un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo.
Un dovere farlo per rispetto di chi a Pianura si è visto sterminare l'intera famiglia e per chi continua a morire.
DA FEDERAZIONE AUTISTI OPERAI

VENERDI 21-3-2014 nel primo pomeriggio un lavoratore della Vicenza Terminal Service,  autista esperto di trasporti eccezionali, durante le operazioni di fissaggio del carico di alcuni "tondoni" all'interno della Nunki Steel, è caduto all'interno del rimorchio, nella cosiddetta "buca" del rimorchio eccezionale. L'infortunato ha preso un colpo alla schiena ed una forte lussazione alla spalla. Da disteso, caduto, ha potuto chiamare via cellulare il responsabile aziendale della Vicenza Terminal Service, che non si è assunto il compito di allertare le autorità Sanitarie e Spisal. Altrettanta omissione da parte della Nunki Steel. A questo punto di fronte alla risposta
evasiva del responsabile della VTS, il lavoratore, ns.iscritto, ha chiamato il ns.RSA, il quale ha immediatamente chiamato le Autorità Sanitarie friulane, che sono poi intervenute. L'autista infortunato nel frattempo è rimasto disteso nella "buca", nonostante le richieste fatte dai responsabili della Nunki Steel di accettare di farsi spostare. Il lavoratore per la sua sicurezza ha invece atteso l'Ambulanza.

SABATO 22 MARZO: A SAVONA CONTRO L'INQUINAMENTO
Si tiene sabato ventidue marzo - a partire dalle ore 9:30, presso la sala consiliare del Comune di Savona, in piazza Sisto IV - un convegno dal titolo: "Ma che colpa abbiamo noi? Presentazione della raccolta di documentazione sanitaria sulla centrale Tirreno Power"; promuove l'incontro la sezione locale del Movimento di lotta per la salute Medicina Democratica.
Il tema della giornata è di quelli caldissimi; l'inquinamento ambientale è infatti balzato da qualche tempo agli onori delle cronache: da quando cioé sono divenuti di dominio pubblico i riguardanti i morti - che ammontano ad oltre quattrocento - causati dalle emissioni prodotte dalla centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure.
I relatori della giornata, moderata dal bravo giornalista del Secolo XIX Giampiero Timossi, sono: Maurizio Loschi, esponente degli organizzatori, nonché storico militante del fu Partito Comunista d'Italia (m-l); l'epidemiologo professor Annibale Biggeri, già consulente tra l'altro del Giudice nel processo Ilva di Taranto; l'avvocato Rita Lasagna, esponente di Medicina Democratica di Savona.
Gli interventi introduttivi, assai brevi, sono incentrati sul significato della giornata e sul come mettere la popolazione nelle condizioni di difendersi al meglio - anche dal punto di vista legale - di fronte della violazione sistematica dei limiti di emissione da parte della Tirreno Power, che a causa di questo è indagata con l'ipotesi di reato di disastro ambientale.
Ricco è il parco di domande da parte degli intervenuti: da queste traspare chiaramente la profonda preoccupazione dei cittadini, savonesi e dei comuni limitrofi, per la propria incolumità messa ad alto rischio dalla movimentazione del carbone e dall'emissione di polveri sottilissime (PM 2,5) dalle ciminiere della centrale; esse sono estremamente nocive in quanto non esiste un dispositivo di protezione individuale in grado di bloccarne l'inalazione da parte dell'organismo.
Le conclusioni consistono nell'invito a continuare il dialogo tra i comitati dei cittadini ed i lavoratori della centrale a carbone: questo per evitare di mettere in contrapposizione il diritto alla salute e quello al lavoro.

 Logistica Ldd Trezzo: Non si ferma la mobilitazione dei lavoratori


Dopo l'incontro in Prefettura in cui si é stabilito l'avvio della trattativa sindacale con la coop entrante per il 4 marzo, i lavoratori non stanno fermi ad aspettare, ma si preparano per una manifestazione ancora piú forte, rispetto a quella dei giorni scorsi, nel caso non ci siano risultati concreti al tavolo. 



Per questo giovedi hanno incontrato i lavoratori della logistica della KN di Brignano per costruire la necessaria solidarietà, decidendo di fare una assemblea sindacale per martedï prossimo.

Oggi una delegazione di lavoratori si é recata alla Dhl di Settala in occasione dello sciopero nazionale sul Ccnl logistica per stringere legami diretti con gli operai, far conoscere la loro lotta e fare appello alle realtå sindacali e solidali che dirigono e sostengono le lotte dei lavoratori della logistica a sostenere la battaglia esemplare alla Ldd di Trezzo.
Sabato mattina i lavoratori si incontreranno al magazzino di Trezzo per un assemblea generale in previsione dell"incontro sindacale di martedi e per decidere le prossime iniziative di lotta.



IL 6 MARZO 2014 TUTTI E TUTTE IN PIAZZA DELLA BOCCA DELLA VERITA'
, CON MANIFESTAZIONE ORE 16,30 – IN CORTEO FINO AL CAMPIDOGLIO,



POI IN ASSEMBLEA PUBBLICA promossa da diverse rappresentanze di posto di lavoro, alla quale si invitano lavoratori e lavoratrici e la cittadinanza a partecipare.



PER PROSEGUIRE IL CONFRONTO CON IL SINDACO MARINO, LA GIUNTA, I ONSIGLIERI DI ROMA CAPITALE E I DIRIGENTI E RIBADIRE IL PUNTO DI VISTA DI CHI LAVORA ED EROGA I SERVIZI


NO AI TAGLI E ALLE RIDUZIONI SALARIALI (a partire dal salario accessorio e 

variabile), A MODIFICHE IN PEGGIO SU ORARI DI LAVORO E SERVIZI, NO ALLE PRIVATIZZAZIONI E ALLE LIBERALIZZAZIONI, NO AI LICENZIAMENTI A PARTIRE DAI PRECARI, DIFENDIAMO LA NATURA PUBBLICA DEI SERVIZI COMUNALI, DELLE AZIENDE PUBBLICHE E PARTECIPATE E DELLA QUALITA’ (anche in termini di SALUTE E SICUREZZA) DELLE MOLTE ATTIVITA’ E PROGETTI EROGATI DA CHI LAVORA NELLE COOPERATIVE SOCIALI E NEL TERZO SETTORE PER CONTO DI ROMA CAPITALE, PER APPLICAZIONE DELLA CLAUSOLA SOCIALE, DI SALVAGUARDIA OCCUPAZIONALE, SALARIALE E CONTINUITA’ LAVORATIVA NEGLI APPALTI E AFFIDAMENTI

DI ROMA CAPITALE TUTTE LE STRUTTURE DI BASE E SOCIALI SONO INVITATE A PARTECIPARE e a SOSTENERE LE MOBILITAZIONI DI LAVORATORI E LAVORATRICI COMUNALI, DELLE AZIENDE PARTECIPATE E DELLE COOPERATIVE SOCIALI E DEL TERZO SETTORE.

ORGANIZZANO LA MOBILITAZIONE DEL 6 MARZO:



UNIONE SINDACALE ITALIANA INTERCATEGORIALE (IN

STATO DI AGITAZIONE CITTADINA DAL 5 FEBBRAIO 2014) e USB – COMUNE ROMA 

CAPITALE


SANITÀ LATINA: USB, DOPO IL CORTEO DI PROTESTA
SI APRIRÀ TAVOLO DI CONFRONTO
           
Il 6 marzo inizia trattativa sull’Ospedale di Latina ed i servizi sanitari territoriali


Ha attraversato il centro cittadino, il corteo organizzato questa mattina dall’USB a Latina per rivendicare un nuovo piano di investimenti per la sanità pubblica e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi carenze strutturali e di personale, che impediscono risposte concrete ai bisogni di salute della cittadinanza.

“Abbiamo protestato perché risulta improbabile la realizzazione dei correttivi individuati dall’Unità di Crisi, riunita dal nuovo Direttore della ASL di Latina, Michele Capogrossi, dopo i gravi casi di aggressione del personale del Pronto Soccorso dell’ospedale Goretti”, spiega Sabino Venezia, dell’USB Sanità.

Prosegue il sindacalista: “L’apertura odierna della Casa della Salute a Sezze, che di fatto ha già perso i suoi 50 posti letto ed ora funziona solo come poliambulatorio, non è certo la soluzione che i cittadini della provincia di Latina si aspettano dalla Regione Lazio”.

“Per meglio affrontare questo momento di crisi – conclude  Venezia - il Direttore Generale si è formalmente impegnato ad aprire un confronto con l’USB ed i lavoratori e le lavoratrici del Goretti. A partire dalla prossima riunione del 6 marzo, alla quale arriveremo con un pacchetto di proposte articolate e concrete sulle quali ci aspettiamo altrettanta concretezza”.

Latina, 28 febbraio 2014

SCUOLA: USB, RINVIAMO SCIOPERO EX-LSU PULIZIE DEL 3 MARZO
RIMANE ALTA LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI


“La proroga al 31 marzo degli orari lavorativi e dei livelli occupazionali per i 24.000 dipendenti delle cooperative che operano nel servizio di pulizia in migliaia di scuole, annunciata oggi dopo il Cdm dal ministro Giannini, è un primo, tenue, risultato delle tante lotte messe in campo nel tempo da questi lavoratori”, afferma Paolo Sabatini, dell’USB Lavoro Privato.

“A fronte di questa prima risposta – prosegue Sabatini - come USB abbiamo deciso di revocare lo sciopero generale del settore, già proclamato per il 3 marzo, e di differirlo ad altra data auspicando che finalmente il governo adotti reali misure che consentano di risolvere questo più che decennale problema”.

“Restiamo in attesa di poter interloquire attraverso il tavolo interministeriale che dovrebbe essere convocato nei prossimi giorni - spiega il dirigente USB - a cui ribadiremo la richiesta  dell’assunzione diretta di questi lavoratori, misura che, oltre a garantire un servizio migliore, consentirebbe anche di conseguire notevoli risparmi per il MIUR”.

“Intanto non abbasseremo la guardia –- avverte Sabatini - troppe volte in questi anni i tavoli ministeriali hanno prodotto il peggioramenti delle condizioni lavorative. Pertanto proseguiranno le mobilitazioni e le iniziative di lotta. Stiamo organizzando la partecipazione degli ex Lsu della Scuola alla giornata di mobilitazione nazionale del prossimo 14 marzo, con manifestazione nazionale a Roma, convocata proprio contro la spending review imposta in tutti i settori della Pubblica Amministrazione”.

“È inammissibile che di fronte ad accertate ed indicibili ruberie, agli spropositati stipendi dei manager dello Stato, all’enorme buco prodotto dall’evasione e dalla elusione fiscale e contributiva, vengano penalizzati proprio i lavoratori dipendenti ed i precari della Pubblica Amministrazione”, conclude il sindacalista.

Roma, 28 febbraio 2014


6 MARZO MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI DI ROMA CAPITALE
 piazza Bocca della Verità - ore 16.30


Le ultime dichiarazioni del sindaco di Roma Marino confermano come il sistema di gestione complessivo dei beni comuni da parte del Governo italiano e delle Istituzioni locali abbia trascinato molte città italiane, a partire dalla capitale, verso un punto di non ritorno.

I tagli draconiani ai trasferimenti operati dal ministro Tremonti e confermati dai suoi successori, la gestione a dir poco sconcertante delle aziende che erogano servizi pubblici; le privatizzazioni dannose, la persecuzione dei dipendenti degli enti locali; un sistema di appalti ai privati a costi esorbitanti, sono solo alcune delle cause del disastro.

La stessa gestione del decreto cosiddetto “Salva Roma” dimostra come la politica continui imperterrita su questa strada, permettendo alla parlamentare Lanzillotta, indimenticata protagonista delle fallimentari privatizzazioni della Centrale del Latte di Roma e di parte dell'Acea, di presentare emendamenti con l'obiettivo di privatizzare tutto il possibile, alla faccia dell'esito del referendum sui beni pubblici del 2011.

Che lo sfacelo continui a ricadere su lavoratori e cittadini è davvero inaccettabile. Serve un completo cambio di rotta che eviti le privatizzazioni, rilanci i servizi pubblici e colpisca davvero gli enormi sprechi e inefficienze alle quali siamo costretti ad assistere da troppo tempo.

L’USB di Roma e del Lazio si opporrà con forza a qualsiasi forzatura che prenda spunto da questo disastro per mettere le mani sulla città e sui servizi alla cittadinanza, a partire dalla manifestazione indetta giovedì 6 marzo alle 16.30, presso piazza Bocca della Verità, a cui invita a partecipare tutti i dipendenti di Roma capitale e delle società partecipate.


Roma, 27 febbraio 2014

SCUOLA: USB, DAL PREMIER DICHIARAZIONI STRUMENTALI
IN PIAZZA IL 14 MARZO A ROMA CONTRO SPENDING REVIEW

“Le dichiarazioni del nuovo premier strumentalizzano la Scuola per mascherare la portata e la violenza degli attacchi alle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti pubblici. Ma  noi abbiamo buona memoria e sappiamo far di conto, e la linea di credito di un governo che non cancella la spending review è esaurita”, esordisce Barbara Battista, dell’USB P.I. Scuola.  

“Dieci anni fa il ministero delle Infrastrutture quantificava in 13 miliardi di euro la somma necessaria per mettere al sicuro sismico le scuole. Da allora – spiega Battista - sono stati impegnati meno di 1,5 mld. Siamo dunque in credito con il Governo di ben più dei 2 mld che si intende sbloccare, soldi dei soli Enti Locali “ricchi”. Le scuole sono inoltre in credito di altri 1,5 miliardi di finanziamenti per il normale funzionamento, già stabiliti ma mai versati nelle loro casse. E pensare, poi, che non riusciamo a pagare neanche la pulizia dei bagni”.

Evidenzia la dirigente USB: “Chi ora sostiene questo governo ha già approvato lo slittamento al dicembre 2015 dell'obbligo della messa a norma antincendio delle scuole. Come pure le modifiche ai parametri che stabiliscono il numero massimo degli studenti nelle classi, così come furono definiti dalla ‘Riforma’ Gelmini e non sul reale stato delle aule”.

Prosegue Battista: “Sappiamo poi che i nostri stipendi sono bloccati dal 2009 e il taglio del loro valore aveva già superato il 25% dal 2001. Tutti gli automatismi, come gli scatti di anzianità, che garantivano la difesa anche minima del salario, non ci sono più e i primi a farne le spese sono i precari, a cui vengono inoltre rubati 1.000 euro l'anno eliminando le loro ferie”.

“Ricordiamo anche il taglio dell'80% del salario aggiuntivo, altro che Miglioramento dell'Offerta Formativa – ironizza l’esponente USB, che aggiunge: “La formazione del personale? Inesistente, e quelli che aspirano all'abilitazione devono anche pagare fino a 3.000 euro per la tangente dei corsi universitari”.

“Sono 300 mila i pensionati, 150 mila i posti tagliati, 250 mila gli studenti in più negli ultimi dieci anni. Non bastava aver aumentato l'età pensionabile a 65 anni per le donne – incalza la sindacalista - più di 40 anni di lavoro con carichi divenuti insopportabili per avere poi una pensione da fame, mentre i nostri figli sono disoccupati”.

“Il risultato di queste politiche è sconfortante  -   conclude Battista  - il 70,3% degli adulti, dai 16 ai 65 anni, non ha le competenze minime per poter vivere e lavorare in modo adeguato al giorno d'oggi. Tutto questo dobbiamo forse inviarlo via mail amatteo@governo.it?  Intanto l’USB scenderà in piazza il 14 marzo a Roma, contro ogni spending review, e prepara lo Sciopero della Scuola entro la fine dell'anno scolastico”.

Roma, 27 febbraio 2014

CASA: AS.I.A, IL PIANO REGIONALE LAZIO AGEVOLA SOLO I COSTRUTTORI
27 febbraio corteo cittadino da Piramide al Campidoglio – partenza ore 15.00

Edoardo Bianchi, presidente dell’Associazione Costruttori Edili Romani, considera “fuorvianti e demagogiche” le critiche mosse da Legambiente al cosiddetto “piano casa” regionale. Anzi, nega che siano in previsione nuove cementificazioni, perché si tratterebbe di cambi di destinazione d’uso senza aumenti di cubatura e, funzionali alla realizzazione di alloggi sociali.

Secondo l’AS.I.A./USB, il provvedimento approvato ha una sola funzione: far ripartire l’edilizia agevolata, cioè di favorire proprio i suoi associati, con un occhio di riguardo alle cooperative edilizie che hanno prosperato con Veltroni e poi sono rimaste parecchio al palo.

La Legambiente avanza giuste critiche un punto di vista di conservazione ambientale, L’AS.I.A./USB sostiene che anche dal punto di vista sociale le parole di Bianchi non corrispondono alla realtà. Infatti che le uniche risorse impegnate in questi ultimi dieci anni per l’edilizia agevolata, per la realizzazione di alloggi destinati all’emergenza abitativa, sono state utilizzate con un sistema poco trasparente, tanto da indurre la Magistratura - su denuncia della nostra associazione - a sequestrare i primi 326 alloggi e ad aprire un’inchiesta per truffa e corruzione nei confronti delle società costruttrici.

In merito al nuovo piano casa rimangono in piedi tutti i nostri interrogativi: come si accede a quest’edilizia sociale? Per graduatoria? Per bando pubblico? Per titoli? E su quali aree si costruisce, private o pubbliche? Sono previste compensazioni, deroghe e varianti? I processi partecipativi dell’assessore regionale Civita non sono stati per nulla includenti.

L’ASIA-USB considera sbagliato non chiarire correttamente il termine alloggio sociale e, prima di avviare un qualsiasi procedimento, ritiene necessario un confronto sul cosiddetto “piano casa”, che non sia ristretto ai signori del mattone ma sia aperto e disponibile ad accogliere critiche e suggerimenti.

Per sostenere un vero piano casa regionale e per solidarietà con i 17 attivisti arrestati, di cui due (Paolo Di Vetta e Luca Fagiano) sono al quinto giorno di sciopero della fame, l’ASIA-USB indice la manifestazione che si terrà a Roma il prossimo 27 febbraio, con corteo da Piramide al Campidoglio, concentramento alle ore 15.00.

Roma, 24 febbraio 2014

TESTO UNICO SULLA RAPPRESENTANZA:
MONOPOLIO O DEMOCRAZIA SINDACALE?

Roma, 25 febbraio - Centro Congressi Cavour
Via Cavour 50a - ore 15.30/19.00
Costituzionalisti, giuslavoristi, avvocati del lavoro e sindacalisti discuteranno del Testo unico sulla rappresentanza sindacale nel seminario pubblico che si terrà martedì 25 febbraio a Roma, presso il Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50 A, dalle ore 15.30.

Promuovono:
- Associazione per la Democrazia Costituzionale
- Associazione per i diritti sociali e di cittadinanza
- Forum Diritti/Lavoro

Presiedono: Sergio Mattone, Magistrato e Presidente Associazione per i diritti sociali e di cittadinanza,  e Franco Russo, Forum Diritti/Lavoro

Relatore: Carlo Guglielmi, Giuslavorista Forum Diritti/Lavoro

Partecipano:

Piergiovanni Alleva - Giuslavorista
Cesare Antetomaso – Avvocato, Associazione Giuristi Democratici
Gaetano Azzariti – Costituzionalista
Francesco Bilancia - Costituzionalista
Giorgio Cremaschi – Rete 28 Aprile
Claudio De Fiores - Costituzionalista
Loredana Di Folco – Avvocato
Antonio Di Stasi - Giuslavorista
Gianni Ferrara - Costituzionalista
Riccardo Faranda - Giuslavorista
Domenico Gallo – Magistrato Cassazione
Giuseppe Marziale - Avvocato
Paola Palmieri – USB Esecutivo Nazionale
Piero Panici – Giuslavorista, Associazione Giuristi Democratici
Marco Pivetti - Magistrato Cassazione
Gianni Rinaldini – Direttivo nazionale CGIL
Giovanni Russo Spena - Giurista
Arturo Salerni – Avvocato, Forum Diritti/Lavoro
Maria Spano - Avvocato
Fabrizio Tomaselli - USB Esecutivo Nazionale

Roma, 24 febbraio 2014