Operaio Ilva travolto da locomotore,,muore un 29enne


Claudio Marsella di 29 anni, di Oria (Brindisi) locomotorista, è morto mentre era al lavoro nello stabilimento di Taranto.

Per capire la dinamica occorre conoscere la tipologia del lavoro. Il reparto MOF ( movimento ferroviario) si occupa di movimentare materiale su una rete ferroviaria di oltre 200 Km. Vi è un solo operatore, frutto di un accordo far sindacati locali e direzione ILVA. Il suo compito è completo. Conduce il locomotore con attaccati di norma dai 20 ai 50 vagoni. Sono pieni di minerali, di bramme(Bramma (o slebo): con una sezione di almeno 14.400 mm2. Ha sezione rettangolare con spigoli arrotondati e rapporto tra lato maggiore e lato minore minore di 4)  ancora rosso fuoco, oppure conduce i carri siluro, chiamati così per la sua forma a siluro o sigaro, con rivestimento in mattoni refrattario e pieni di ghisa liquida , appena uscita dall'altoforno, e che viene trasportata in acciaieria dove attraverso un processo nei convertitori con immissione di ossigeno si brucia il carbonio e si trasforma in acciaio. O porta i tubi o lamiere piatte semi lavorati condotti verso il porto dove verranno imbarcati . E' solo dicevo. Da quando è stato installato un meccanismo automatico di guida il locomotorista scende dal locomotore in corsa, in prossimità degli scambi, manovra il cambio e poi , sempre di corsa risale sul locomotore. Oppure arrivato col locomotore sul posto prestabilito aggancia i vagoni, molte volte con le bramme infuocate o i carri siluri con dentro la ghisa liquida e poi risale e riparte per la sua destinazione. Sempre da solo. Qualsiasi cosa gli succede nessuno lo può sapere. La radio è a bordo sul posto di guida , ma quando manovra è lontano da qualsiasi mezzo di comunicazione. Fino a pochi anni fa il locomotore era provvisto di un Tag che al passaggio lungo i binario veniva letto l'identificativo e l'informazione inviato ad un centro di smistamento e controllo , dove su un pannello sinottico  veniva registrato e visualizzato in tempo reale la situazione del traffico ferroviario e la posizione di ogni composizione dei treni . Con l'arrivo dei Riva venne ritenuto superfluo e troppo tecnologico. Si preferiva le comunicazione a voce, l'eliminazione del doppio uomo a bordo, il macchinista e il manovratore, con un accordo con UILM, FIM e FIOM il tutto scambiato per qualche euro.
Da sempre è stato uno di reparti dove la mortalità o l'incidenza infortunista è sempre stata tra le più alte e da sempre i sindacati hanno barattato il rischio con qualche spicciolo di euro in cambio. Da quando però è arrivato il privato le innovazioni tecnologiche a fronte della sicurezza e dell'allontanamento del rischio sono state dismesse, Affidate tutto all'uomo, giovani, spesso a assunti a tempo determinato, con poca o nessuna esperienza e conoscenza non solo dei rischi , ma della stessa tipologia impiantistica. Oggi si piange lacrime di coccodrillo. Ma questo è un altro capitolo della tragedia che anche a  Taranto si chiama speculazione e profitto.