Dal rapporto Arpa, un sistema a delinquere Riva/Clini



SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva

Ciò che emerge chiaro dal rapporto dell'Arpa Puglia sull'attuazione dell'Aia da parte dell'Ilva, è da un lato che l'Ilva sta facendo "i comodi suoi", continuando nelle emissioni inquinanti e nelle violazioni, attuando le prescrizioni a propria ampia discrezione e secondo tempi che modificano anche quelli già enormemente lunghi dell'Aia. Ma, dall'altro, ciò che più gravemente emerge è che tutto questo sta avvenendo con il beneplacido del Ministro Clini il quale, come prima ha introdotto in corso d'opera modifiche fuori legge per difendere la produzione e i profitti di Riva (vedi questione della commercializzazione dei prodotti sequestrati), oggi interviene a difesa dell'azienda sostenendo che la normativa dell'Aia su richiesta dell'impresa può essere modificata.
Ma come? L'Aia si blinda con il decreto - e quindi diviene intoccabile perchè l'Ilva è "sito di interesse nazionale" - contro chiunque voglia modificare in meglio le prescrizioni a tutela della salute dei lavoratori e cittadini, mentre può essere modificata in peggio se lo fa Ferrante/Riva? Raggiungendo, tra l'altro, su questo anche il ridicolo, lì dove Clini porta ad esempio e a giustificazione della legittimità di modificare i tempi: "la presenza di circostanze che si sono determinate dopo il rilascio dell'Aia, per esempio la lunghezza dei nastri (circa 90 Km) che richiede tempo per completare la copertura"; ma perchè i nastri si sono allungati nel frattempo? Infine, che ci stanno a fare i garanti (ben pagati con i soldi pubblici dei contribuenti) che dovrebbero vigilare sul rispetto nel merito e nei tempi dell'attuazione delle prescrizioni dell'Aia? Sono, in realtà, dei garanti per l'azienda! Noi, insieme a tanti operai, come ad alcuni sinceri ambientalisti, avevamo subito denunciato il governo Monti e il Ministro Clini di aver fatto un decreto salva-Riva. Ma sinceramente quello che sta accadendo va anche oltre! E negli ultimi sprazzi di vita del governo, assisteremo quasi sicuramente ad altri interventi di Clini per "stendere ancora tappeti" a padron Riva, tirando da tutte le parti le leggi a difesa degli interessi e profitto capitalista e contro la messa a norma della fabbrica e la salute dei lavoratori e dei cittadini. Di fronte a questo "sistema a delinquere" nessuno onestamente può pensare che bastino denunce, lettere a Clini, ma occorre una rivolta in fabbrica e in città che veda uniti lavoratori e masse popolari. Quando si capirà e si lavorerà per attuarla, potremo non dover scrivere più questi articoli.