La dittatura democratica


Sono due aspetti. Naturalmente facendo discorsi da salotto.

Uno e come si potrebbe , nell'ambito di questi limiti concessi, limitare la stragrande protervia e saccenteria e disastri che questo ceto politico italiota continua a propinarci. L'altro è come limitare i danni di questa politica imposta dal capitalismo finanziario ( nuova fase del capitalismo).
Per limitare i costi e la protervia del ceto politico e della politica come mestiere con cui arricchirsi e comandare, ( che è diverso dal governare) basterebbe appunto trasformare il politico da mestiere a mandato. Ossia il politico non deve più essere remunerato come mestiere , ma fare il politico è come un servizio alla società. Ossia mettere a disposizione della Politica le proprie esperienze e le proprie capacità. Il proprio salario o stipendio o compenso rimarrebbe lo stesso, senza interruzione di continuità e cosi i propri versamenti dei contributi INPS e le proprie maturità contributiva. Proprio allo stesso modo di quando si prestava o si vendeva la propria forza lavoro. Ma allora nessuno farebbe il politico? Esattamente quel che si vuole raggiungere. Il politico lo fa chi veramente ha la passione della politica e non come mezzo per arricchirsi. Questa sarebbe una buona base di partenza per consentire poi a che per tutti diventa quasi un obbligo, come un servizio civile, dedicarsi all'amministrazione della cosa pubblica, come un master o un corso di specializzazione per diventare cittadini.

L'altra aspetto è come lenire gli effetti della politica "del rigore" imposto dal capitalismo finanziario.
Qui non ci sono ricette miracolose nell'ambito dell'accettazione di questa politica. Perché in bivio è che alla base della politica c'è proprio il depauperamento sia delle risorse sia umane che del capitale accumulato.
Ogni dopo una grossa crisi capitalista strutturale e non congiunturale come dicono gli economisti, la ricostruzione e la rinascita parte sempre dalla distruzione della ricchezza( intesa come capitale in senso lato) accumulata , rompere gli equilibri dei rapporti fra le forze produttive e all'interno di queste . L'aumento della proletarizzazione dei ceti medi fa parte di questo progetto. Abbassare il prezzo della manodopera e in questo si comprendono anche i diritti che sono un costo, e allargare l'esercito di riserva, come dicevano i seguaci del vecchio di Treviri. In più occorre rompere l'equilibrio raggiunto con il modello renano, Lo Stato che garantisce sia il welfare sia le commesse pubbliche e il foraggiamento alle imprese. Il modello socialdemocratico e/o il modello Keynesiano. Quindi fine sia dell'uno( welfare) che trasformazione nella destinazione del finanziamento dal capitalismo produttivo a quello finanziario e alle banche che ne sono una delle espressione.

In questo modello di taglio lineare è chiaro che si abbassa il livello per tutti . Chi aveva di più ha meno chi aveva meno... muore! Le vittime sono preventivate , come in ogni guerra!

Lo Stato deve solo garantire la governance del dissenso  sociale , la repressione del disagio e delle proteste che inevitabilmente il nuovo modello fa nascere e in questo la trasformazione di una democrazia partecipata o rappresentata( modello renano) in una democrazia autoritaria o come qualcuno dice di una dittatura democratica