l'ipocrisia sulle carceri



Stagione di ipocrisia appoggiata mediaticamente, questi ultimi giorni. Dopo quella dell'evento, non evento, dei morti di Lampedusa ora è la volta dell'affollamento delle carceri. Si parte , come soluzione , dalla fine, per non arrivare mai all'inizio del problema. Dopo che sono stati creati reati dal nulla, e tutti da scontare nel chiuso di quelle celle 2 metri per due, ora ci si accorge che a furia di metterci dentro persone quelle celle con una frequenza doppia o tripla rispetto alle persone che escono prima o poi si dovevano riempire o no? E guarda un po il caso, proprio quando ci si ritrovano con la patata bollente del Presidente Pregiudicato. E, a voler essere razionali fino all'estremo, chiunque ci si trova di fronte ad un problema di differenza di flussi fra entrata ed uscite si cimenta a limitare le entrate , non a svuotare la vasca. Si proprio come quando la vasca si riempie troppo in fretta. Che si fa, si allarga lo scarico o si limita il flusso del rubinetto? Si certo quando si è limitato il getto e per svuotare in fretta il già riempito allora e solo allora si può pensare a svuotare la vasca , magari con un secchio. Invece noi no. Noi lasciamo che l'acqua entri a flusso continuo , ma solo per i poveri cristi, i derelitti, e poi magari di volta in volta pensiamo di risolvere il problema dotandoci di secchi e poco alla volta provvediamo a svuotare il già riempito. E magari approfittando per far entrare, nel secchio che svuota, gli amici degli amici o i propri compagni di merenda. Ma ci vuole una intelligenza da geni per capire che dopo due o tre secchiate, la vasca si riempirà di nuovo, se nel frattempo non si è provveduto a diminuire il flusso d'entrata? O questa genialità non la si possiede,( ma non si può risolvere tutto con la categoria della stupidità e dell'ignoranza) oppure si vugliono raggiungere altri scopi e altri fini. E poiché è da molto tempo , troppo tempo e per ogni problema che attanaglia il nostro paese che si ricorre a questo approccio , allora mi viene piu che un sospetto che è nella seconda   che ho detto, la verità