E’ la stessa rappresentazione di quanto bambini che avevano
rubato la marmellata con le labbra e le mani ancora sporche, ci si accusa a
vicenda dicendo io non ne so niente! E’ lui che ha rubato la
marmellata. Ebbene questa è l’immagine che mi viene in mente di
fronte alla vicenda parossistica ( se non fosse vera) dell’immunità
parlamentare ai senatori. Il PD accusa i M5S, il governo accusa i relatori di
commissioni, che fanno parte della maggioranza che sostiene il governo, questi
accusano , si ma anche loro ( intesi come deputati del M5S) hanno rubato (
rimanendo nella metafora) Noi? Ma se abbiamo la meni
pulite, (mostrando le mani ancora sporche di marmellata) sono loro che lo hanno fatto per coprire le porcate ( le
stesse per cui Grillo ha annunciato “Si, se ne può parlare”) Insomma un gran
casino e alla fine risulta che
i
provvedimenti per l’immunità un giorno si sono presentate in commissioni e:
Buon giorno noi siamo dei provvedimenti possiamo? Nessuno degli astanti ha
risposto, tutti si son guardati in faccia e quelli sono entrati.”
Ora si è scatenato il bailamme ( tutta scena) Con titoloni
sui mass media , tutti che accusano gli altri, tutti che gridano allo scandalo,
poi pian piano le voci si abbassano, diventano sussurri e il provvedimento in
sordina passerà.
E’ indispensabile che passerà il provvedimento altrimenti
nessuno avrà interesse a votarlo questo decreto di riforma per la crescita e lo sviluppo, per l’occupazione dei giovani per
uscire dalla crisi, per ridurre il costo della politica ( ho
dimenticato qualche altro slogan che non centra nulla ma che fa effetto? Se si
aggiungetelo pure voi)
Il Senato e la riforma che naturalmente dovrebbe entrare in
vigore dalla prossima legislatura cosi gli attuali possono stare tranquilli,
almeno per il momento , fa schifo un po’ a tutti senatori e deputati a
costituzionalisti e giuristi, ma tutto sacrificabile sull’altare della Governabilità che tradotto significa
meno autonomia di giudizio da parte dei “rappresentanti del popolo”, sempre
meno eletti e scelti da questo, sempre più
nominati fra loro e scelti e avallati dal potere costituito, nel segno del “ non disturbare il guidatore” . Il
caso del povero sprovveduto e inesperto, ingenuo e idealista ex conduttore
televisivo ne è una riprova. Ed è anche un esempio il rientro e l’ “obbedisco” dei suoi 14 amici che si
erano imbarcati nella loro “ ragazzata” dell’annuncio delle dimissioni.
Infatti le caratteristiche che devono avere questi “eletti”
( non nel senso di elezioni, ma di élite
, di casta, di membri di un circolo o setta sempre più ristretta , appunto di élite)
sono appunto quelli di membri di questo circolo, trombati o vecchi tromboni, zombi
esautorati dalla politica attiva ( di cui ne hanno fatto parte per un certo
periodo) e per cui , per forza di cose, qualche scheletro nell’armadio ce l’hanno
per forza di cose, qualcosa da farsi “perdonare” ce l’hanno per forza.
Nel passato a furia di rimescolare nella merda qualche
schizzo anche senza volerlo gli sarà pur arrivato. Sono uomini di provata fede
verso il loro capo o partito che poi si identificherà sempre più. Non si chiede
a questi professionalità , conoscenze particolare di quello che una volta si
chiamava “scienza dell’amministrare” , o esperienza in campo legislativo, di
storia, di cultura e conoscenza del territorio visto che per elezione
provengono da li ecc. ecc. Men che meno rappresentatività degli elettori!
Ma solo profilo basso, esperienza di lungo corso nel saper
districarsi nei meandri del potere , ma soprattutto affidabilità e fedeltà. “Affideltà” per usare un acronimo oggi
tanto di moda insieme all’inglesismo. Politicanti , insomma, alla fine della
loro carriera politica, ma che rappresentano una sicurezza e che quindi
andrebbero premiati con l’ultimo incarico e con stipendi da sindaco di una
metropoli di media grande grandezza. Ed è una tappa d’arrivo per chiunque nelle
sedi decentrati del potere ( Comuni, Regioni, Province) che rimanendo fedeli nei secoli , possono
sperare di finire in bellezza la loro carriera.
E qui c’è l’altra bufala nascosta. Il costo della politica Lo
stipendio. Questo si aggira per una città con più di 500 mila abitanti a circa 7.800
(Decreto 4 Aprile 2000 n°119 in applicazione della famosa legge Bassanini, la
n°265 del 3 agosto 1999 e pubblicata sulla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA
ITALIANA (13/05/2000) maggiorato di un 3 + 2 per cento per comuni così detti
virtuosi rispetto al bilancio comunale. A questo si aggiunge un gettone di
presenza a seduta di 36.15 Euro. Vogliamo arrotondare a 10 mila euro per
difetto? A questo , naturalmente si deve aggiungere il rimborso spese per
disagiata sede Infatti stare a Roma non è come stare a Canicatti e quindi un
forfait per pagare portaborse, spese per i viaggi , ( una alla settimana lo
vogliamo dare per vedere la famiglia se no sarebbero costretti a frequentare le
puttane a puttane!) per l’albergo, o affitto di una casa al centro, con annessi
e connessi. Se qualcuno si sbizzarrisce a fare due conti e paragonare quanto ci
costano i senatori rispetto a questi “eletti” potrà rendersi conto che sarebbe
stato più “risparmioso” ridurre di un 30% gli emolumenti con rimborso spese a
pie di lista e rendicontati e quindi tassabile, a tutti i parlamentari che non
questa “riforma”. L’unico risparmio ,
forse, sarà che questi “emolumenti” saranno pagati dall’istituzione di
provenienza ( Regione, Provincia e Comune) e quindi, (ripeto forse, non ci è
dato da sapere ancora,) sarà si un risparmio per le casse centrali, ma un
aggravio per il potere decentrato. ( la solita bufala non-bufala renziana)
Se fosse veramente il costo della politica l’obbiettivo da
raggiungere. Ma non è cosi!
La corsa, da rincorsa nei governi Berlusconi, Monti , Letta
, verso la trasformazione delle nostre istituzioni da democrazia ad Oligarchia è sempre più frenetica. E se in passato
questa forma di governance poteva
essere giustificato per censo , per nascita, per patrimonio e ricchezze, e lo
fu da molti studiosi di filosofia della politica, da Aristotele, Niccolò Machiavelli, Francesco
Guicciardini, Thomas Hobbes, John Locke, Immanuel Kant, Montesquieu, ecc. ecc ,
oggi lo è non solo giustificabile, ma necessario da parte di una élite europea
identificabile con quel che viene sinteticamente definita Troika.