La notizia era troppo grossa per passare sotto silenzio.
Inviare quattro Tornado in Iraq e in Siria il cui costo orario in volo supera i
20 mila euro non poteva passare sotto silenzio. Ma l’intervento militare
italiano ha il suo apice momentaneo in questa missione di pattugliamento, ma in
realtà l’Italia guerrafondaia in versione anti ISIS, è da un po’ di tempo in
azione.
La ministra Pinotti dichiara che ha già da tempo inviato al
Parlamento l'informativa che non solo dei Tornado ma anche dell’invio
dello staff logistico di 135 uomini dell’Aeronautica italiana. Ma a voler
credere alla ministra inspiegabilmente nonostante la roboante presenza del M5S
la notizia non è trapelata se non dopo il lancio della notizia dei Tornado da
parte di qualche agenzia di stampa.
La presenza militare italiana in veste anti ISIS però risale
fin da ottobre quando un velivolo tanker Boeing KC-767-A in dotazione al 14°
Stormo dell’Aeronautica di Pratica di Mare (Roma) era stato trasferito nella
base aerea di Kuwait City per rifornire in volo i cacciabombardieri della
coalizione internazionale a guida Usa seguito a breve lasco di tempo anche da
due droni-spia “Predator” del 32° Stormo di Amendola (Foggia), e da 200
addestratori e 80 “consiglieri” militari giunti nel Kuwait e successivamente
trasferiti a Erbil, nel Kurdistan (http://www.defensenews.com/)
Anche queste tutte notizia passate sotto silenzio e non si sa se risapute dal
Parlamento.
Di notizie portate alla conoscenza di un pubblico poco
attento vi è invece quella riportata dal governo italiano che ha fatto sapere di aver
trasferito alle forze armate irachene un numero imprecisato di cannoni leggeri
“Folgore” con munizioni calibro 80mm, prodotto dalla Breda, di proprietà
dell’Esercito italiano. L’Esercito ne aveva ordinato
ben 800 di queste armi pagate non si sa quanto, ma che si erano rivelati sul
campo un grosso bidone. (http://www.rivistaitalianadifesa.it) In realtà il
governo aveva dichiarato che questo “regalo” alle forze irachene era composto
in realtà da armi obsolete e non più utilizzate dalle forze armate, non frutto di
un cattivo utilizzo di risorse economiche cosi preziose e cosi maldestramente
sprecate dal nostri generali. E di esempi del genere ve ne sono a josa, ma tenute sotto silenzio. Questa è trapelata ma solo per un caso.
In realtà probabilmente le armi obsolete si riferivano a
quelle inviate il 2 settembre scorso, a
Baghdad con un aereo cargo C-130J “Hercules” con a bordo armi leggere per un
valore complessivo di 1,9 milioni di euro, incluso 100 mitragliatrici MG 42/59
“Beretta” più 100 treppiedi, 100 mitragliatrici pesanti da 12.7, 250.000
munizioni per ciascuna delle due tipologie di armi, 1.000 razzi RPG 7, 1.000
razzi RPG 9 e 400.000 munizioni per mitragliatrici di fabbricazione sovietica.
I 2.000 razzi e le munizioni facevano parte di uno stock di armi sequestrato
nel 1994 a bordo di una nave diretta in Serbia e conservate presso un deposito
sotterraneo in Sardegna.
Ora risulta un po’ difficile e d’altra parte non ci è dato
di sapere da fonti ufficiali a quanto ammonta e quanto è previsto in termini di
risorse economiche un siffatto nostro intervento. Ma a spanne e tenendo conto
un tempo di sei mesi , qualche decina di milione di euro omnicomprensivo ( tenendo
conto che gli uomini che non è truppa , ma sottoufficiali e ufficiali anche di
grado superiore, consulenti civili e no, consiglieri militari) ci costerà.
Non per fare i conti della serva, ne essere per forza
utilitaristi, volgari o materialisti, ma solo pragmatici, ma cui prodest? Di questa missione ,
tenuta sotto silenzio e non lasciata trapelare nella sua piena integrità, a
cosa potrà servire? Al prestigio della “Nazione Italia” non credo proprio visto
il supporto logistico e di appoggio alle forze internazionali capitanate dagli
USA di piccolissima utilità sia sul piano quantitativo che qualitativo . Ne tantomeno la riconoscenza del popolo Kurdo o della popolazione di quelle
terre visto che siamo a supporto di bombardamenti e mitragliamenti in cui
inevitabilmente faranno vittime innocenti per quanto “intelligenti” potranno
essere le armi utilizzate. E allora perché?
Ma la madre di tutte le domande è :
Ma queste risorse economiche non
avevano proprio altro modo di poterle utilizzare specialmente nel momento in
cui decine di morti e di distruzione di cose sono avvenute a causa di “calamità
naturali”?
Quale credibilità potranno avere
frasi come “ non abbiamo risorse da destinare a quella popolazione” o del tipo “dobbiamo
aumentare le tasse per far fronte a questa ricostruzione” ?
Ma la risposta è pleonastica!