Il 2015 chiude con un spesa di 111 miliardi rispetto ad un finanziamento di 109 miliardi da parte dello Stato che in gran parte sono dovute ai contributi dei lavoratori e imprese attraverso imposta regionale sulle attività produttive - IRAP (nella componente di gettito destinata al finanziamento della sanità, destinata a scomparire ), e addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche – IRPEF.
Il disavanzo ( lo 0,3% in più rispetto al 2014) è compensato prevalentemente da nuove tasse, nuovi ticket, uso di altre risorse regionali e aumento delle aliquote locali;
Ma quali sono stati i flussi economici?
- cala drammaticamente la spesa per il personale (dal 2010 e 2014 si è avuto un calo di 25 mila unità),
- cala la farmaceutica convenzionata (i medicinali coperti da ticket) che si riduce dal 9,9% nel 2010 al 7,4% nel 2015, quindi con un meno 1,2 % rispetto al 2014,
- Aumenta la spesa per i medici di famiglia, dove si è passati da un incremento medio annuo del 2,8% nel periodo 2006-2010 a un incremento dello 0,2% nel periodo 2011-2015.
I dati del DEF indicano un finanziamento da 111 miliardi ( rispetto ai 109 precedenti) che la Lorenzin chiama aumento, dimenticando che il fabbisogno è di 115 di miliardi. Quindi 2 miliardi in più o 4 miliardi in meno?
Questo quadro analitico e tenuto conto della tendenza in atto ( calo del personale e calo delle prestazioni) indica senza ombra di dubbio che ad avvantaggiarsene sarà la Sanità Privata , e scoraggerà i più bisognosi e i meno abbienti a non curarsi più ( sono oggi 11 milioni di italiani che rinunciano a curarsi per ragioni economiche dato questo destinato ad aumentare) ma non come dato a sorpresa , ma come obbiettivio scientemente scelto dal Governo e dalla politica Europea.
E questo senza veli ideologici, ma analizzando i dati empirici.