Il Lupo e i tre porcellini



Di Maio non ha praticamente proferito parola sull'argomento migranti, mentre Conte in trasferta ad Amatrice ha eluso abilmente i cronisti che lo tampinavano in cerca di una dichiarazione sull'accaduto.

Salvini, dal canto suo, ha preso immediatamente le redini della situazione e, incurante di dispiacere a un'ampia fetta dell'opinione pubblica, ha deciso la chiusura dei porti tout court.

Nel m5s si sono levate alcune voci contrarie, quali quelle del Presidente della Camera Roberto Fico e del sindaco di Livorno Filippo Nogarin, che tuttavia ha cancellato un post su facebook in cui si diceva pronto ad accogliere la nave nel porto della sua città. Segno che qualcuno, dall'alto, non è dato sapere chi, lo ha convinto a non mettersi tanto sfacciatamente contro l'alleato di governo nonché ministro dell'Interno.

La vicenda Aquarius ha insomma squarciato il velo ,faticosamente steso dai pentastellati, sulla natura del governo "pentaleghista" rivelando un dato non immediatamente evidente, almeno all'inizio.
Ovvero che, da socio di minoranza dell'accordo di governo, grazie ad abili mosse mediatiche e al piglio decisionista e risoluto, Matteo Salvini è assurto ad autentico trascinatore dell'esecutivo nonché a presidente del consiglio ufficioso. Ovviamente è ancora prematuro affermare che tale sarà la linea governativa futura, ma è certo che in questo caso specifico - non esattamente cosa da nulla - Salvini ha dimostrato grande determinazione rispetto agli strategicamente defilatissimi Di Maio e Conte. E, dopo una giornata campale alle urne nella quale il m5s esce fortemente ridimensionato sui territori, l'esito della vicenda Aquarius ha senz'altro dispensato al leader della Lega maggiore potere "contrattuale" in seno all'alleanza. Come utilizzerà tale potere non rappresenta una grande incognita.