A Taranto per la sicurezza del posto di lavoro

Sabato si sono finalmente incontrati in piazza e non in televisione i
familiari di alcune delle più importanti realtà delle morti sul lavoro
(Thyssen, ILVA, Umbria Olii, ecc...). Ma abbiamo anche formalizzato un
nesso pratico e di lotta tra le morti sul lavoro e la lotta contro
precarietà, cassintegrazione, nuova contrattazione nazionale, attacco al
diritto di sciopero e estensione dei diritti ai precari. La presenza del
Sindaco di Taranto è stato un ulteriore successo di questa
manifestazione perchè ha simbolizzato il sostegno della città alla Rete
e ha rappresentato anche un ulteriore sostegno e riconoscimento della
battaglia dei familiari degli operai morti sul lavoro.

Siamo consapevoli che abbiamo vinto solo un'altra battaglia che
rappresenta una tappa di un percorso di lunga durata. Stiamo costruendo
la rete passo dopo passo rispetto una prassi parolaia di addetti ai
lavori e di sole denunce mediatiche su un tema così drammatico e
centrale nella lotta contro il sistema di sfruttamento capitalistico ed
i suoi governi. Abbiamo dato a tutti, senza alcuna discriminazione e con
la massima buona intenzione, la possibilità di schierarsi e tanti lo
hanno fatto con adesioni massicce andate anche oltre quelle già
significative della riuscita manifestazione del 6 dicembre scorso. Ma
soprattutto vogliamo sotolineare una partecipazione, al di là delle
adesioni formali, ancora più combattiva e solida in una manifestazione
in cui tutti si sono sentiti protagonisti e promotori. Con il metodo e
la linea che questa Rete ha scelto sin dall'inizio.

A Taranto ora siamo più forti e autorevoli nella battaglia in quella che
è attualmente la più grande fabbrica del nostro paese (per operi diretti
e indotto), il primo stabilimento siderurgico d'Europa e uno dei primi
10 al mondo. In una città dove c'è anche l'ENI e la più grande Base
militare italiana che si affaccia nel mediterraneo a sostegno delle
guerre USA e Nato. In una regione segnata dai petrolchimici assassini e
semi-dismessi di Manfredonia e Brindisi.

Ma ora dobbiamo ulteriormente rilanciare il percorso a livello nazionale
verso nuove scadenze e fronti di lotta.

Dalla manifestazione di taranto siamo usciti con l'impegno a rilanciare
la piattaforma della manifestazione e della Rete verso uno sciopero
generale nazionale. Allargheremo ulteriormente il lavoro sul campo in
queste settimane a partire dalle manifestazioni del 1° maggio e in tutte
le scadenze e iniziative di lotta previsti (dai processi esemplari
contro la Thyssen, Eternit, Umbria Olii e tutti gli altri). Avvieremo la
costruzione di una nuova assemblea nazionale per il 27 giugno a Roma con
incontri preparatori territoriali e regionali a Palermo, Taranto,
Napoli, Roma, Ravenna, Milano, Bergamo, Marghera, Torino, e ovunque sarà
possibile, per pianificare in autunno nuove iniziative nazionali. In
particolare pensiamo a una lotta sul "caso Eternit" a Casal Monferrato e
una nuova giornata di lotta con mobilitazione nella prima decade di
dicembre. Da questa assemblea dobbiamo uscire con la definizione di
questi appuntamenti, ma anche con nuove proposte per la costruzione
della rete e della lotta tra i lavoratori immigrati e per formare una
struttura di servizio
----- > la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro