Considerazioni di uno che "ha saltato il giro"

Uno che "questa volta ha saltato il giro" ha da fare delle considerazioni sul post elezioni. La prima che mi viene è che il dato politico delle astensioni, non è un dato sintomatico, ma solo statistico. Sintomo di un malessere, di una pigrizia endemica , poco consuetudinaria e poco praticata in italia, per una ragione molto semplice. Perché in Italia le passioni politiche, più che in altri paesi, da sempre, hanno attizzato e il sistema proporzionale consentiva a tutta la popolazione di trovare il suo spazio elettorale politico . Poi è venuto in massa la corruzione, il connubio mafia-politica e il sistema è degenerato fino ad arrivare alla febbre maggioritaria, ecc ecc . Il dato sconcertante però è che , mentre da un lato per tutti il massimo della democrazia sono le votazioni, la volontà popolare espressa nelle cabine, quando questa raggiunge quota al di sotto del 43% ( in Europa) ed in Italia del 66% , questa improvvisamente diventa l'indice di modernità della democrazia, il sintomo che anche l'italia è entrata in Europa . Il nuovo che avanza ed il vecchio, becero e stantio che ci lasciamo alle spalle. Quando si dice le contraddizioni che nessuno vuol vedere, quando il nuovo è sempre bello anche se puzza di stantio e di putridume.
Altro dato che mi viene in mente è che , è stato già detto ampliamente, vincono le ali estreme della borghesia. Da un lato le Lega, che attenzione và ben al di là del circa 9% se si considera solo le aeree sue roccaforti, raggiunge quote che vanno dal 20 fino al 30% fino ad essere primo partito. E' su questo dato anche l'italia si attesta al dato europeo, vince la destra populista ed estrema, perde politicamente l'idea di Europa politica, l'idea della borghesia illuminata degli stati uniti d'europa, Vince il localismo, la xenofobia, il governo locale e degli indigeni, vince cioè una idea che è perdente sia sul piano globale, che dei mercati e della finanza. Una idea destinata ha lasciare sul terreno della politica e non solo di questa, ancora tante vittime. Si affaccia cioè l'ipotesi dell'offuscamento del leader maximo della destra, cioè la destra ed i suo ceto sia popolare che di rappresentanti politici,  incomincia a pensare di poter far a meno del suo simbolo ed inizia il processo di parricidio. Da un lato la massa cattolica  pone delle distanze, toccata dagli scandali erotici sessuali ( tutto si può toccare alle masse cattoliche, meno la famiglia e la riservatezza nei pruriti sessuali), dall'altra il così detto ceto medio, che incomincia ad essere toccata dalla crisi, direttamente e che le esortazioni della crisi che non esisteva, poi che la crisi improvvisamente era scomparsa , incominciano ad apparire come falsità dette dal loro leader, o quantomeno di incapacità a vedere e gestire la medesima. Da questo punto di vista appare, ancora più confermata, l'ipotesi che Berlusconi era solo un sex simboli politico, una figurina Paolini che serviva a catturare le immagini e le fantasie, ma che il vero problema non è il Berlusconismo , ma il vento di destra che attraversa tutta l'europa e che in Italia ha assunto le sembianze mass-mediatiche del cavalier errante. Morto il re , stiamo preparando il suo successore . La lotta è aperta e l'uscita fuori dalle righe del guerrier Ignazio né è un sintomo. Il cavaliere , appare stanco, lui grande combattente ha il debole però di dover vedersi circondato dai lacchè e dalla corte che non si accorgono che il re è nudo . Combatte e diventa più forte tanto più quando attorno a lui vi sono folle osannanti. Ora si è accorto che forse ha toccato un nervo scoperto e qualche sua debolezza o malafatta non gli viene perdonata, e più rimane intontito, più perde la sua corte di culi e ballerine.
 
Dall'altro lato vince il prode paladino della legalità , che accortosi della contraddizione di voler combattere il leaderismo del suo acerrimo nemico, con un suo altrettanto personalismo politico, si tira fuori dalla prima linea e manda a dire dai suoi fidi scudieri, Orlando, Parri che il partito è IdV e non  Di Pietro. Non si presenta all'abbuffata televisiva, lasciando campo aperto ai medesimi scudieri. Vince quindi IdV , ma conferma il dato di cui sopra. Cioè l'immagine del cavaliere si è offuscata , l'ubriacatura è finita o sta per finire. Vince , quindi , quella parte della borghesia illuminata, della piccola e media borghesia, intellettuali, pubblici e privati, medi e alti burocrati statali , dalla magistratura, ai baroni più o meno baroni universitari, scrittori e non. Quella parte cioè contraria al disegno della destra non per i contenuti ( "Siamo per l'italia del fare" indipendentemente da cosa fare) , ma disturbata dall'arroganza, dalla roboante presenza ingombrante del leader maximo, dalla chiassosa e ostentata illegalità divenuta nel tempo liceità. Cioè quella parte della destra più moderata è rispettosa del bell'aspetto della vita pubblica e degli uomini pubblici.
 
Morto o fatto decadere quindi il re, viene a cadere anche il quid dell'IdV, Una coda di cometa che vive con l'esistenza del nucleo stesso . Avvicinandosi al sole il corpo della cometa si scioglie portando con se anche tutta la scia. 
 
Altre considerazioni si possono fare e riguardano l'altra faccia della stessa medaglia . Mi riferisco al centro destra( il PD tanto per intendersi che qualcuno si sfora ancora a chiamarla sinistra , quando per sua stessa ammissione, di sinistra, né tantomeno di socialista quell'assemblament non ha nulla, se non una minoranza di ex sinistrorsi) e del frantumato leaderismo della sinistra così detta radicale. Ma mi riservo un'altra puntata.
Zag(c)