quando scoppierà la tragedia ci strapperemo le vesti.


Brindisi si è riempita di lavoratori extracomunitari. Il nuovo schiavismo impera nelle campagne . E' estate, è tempo di raccolta di angurie. Ed è anche tempo di migrazione. Si riempono i lager , si riempono i capannoni, le macerie di un industrialismo morto. A Brindisi. Una struttura un tempo adibita a macello comunale, adesso, ironia della sorte, è tornata ad esserlo ma per gli esseri umani! Il dormitorio di via Provinciale per San Vito.
Partono le denunce, fioccano le proteste. Le autorità, come si dice con un eufemismo, sono ferme, aspettano che scoppi la collera e l'insofferenza. Allora si griderà al razzismo, all'inciviltà , allo xenofobia, alla inumanità della popolazione indigena. Troppo facile, troppo scontato.
Loro, le autorità, si nascondono dietro l'ormai scontato "non abbiamo benzina, non abbiamo mezzi, non abbiamo uomini" Ma è solo questione di priorità. Per l'ordine pubblico, quando si tratta di garantire e difendere la "proprietà", il "potere" l'"ordine costituito"  i mezzi, la benzina, e gli uomini escono, ci sono!
Per proteggere la vista di tanto "sconcio" qualcuno ha messo una fitta rete scura lungo la recinzione. Per renderli del tutto invisibili  Gli "ospiti" scavalcano il muro di cinta e la stessa recinzione portandosi appresso anche la bicicletta! Nuovo mezzo ecologico . Mezzo chic per alcuni , un mezzo di lusso per i nuovi miserabili della Terra! Aspettando che scoppi la tragedia. Allora correremo, i fogli dei giornali , radio e tv accorreranno, i riflettori si accenderanno. Le anime belle piangeranno lacrime di coccodrillo. Poi tutto ricomincerà!