Ilva: Clini, spero decisione Gip non interferisca su competenze


Certo che chiamarlo strano questo paese è un eufemismo. Abbiamo un ministro dell'ambiente, ( e Clini non è l'eccezione basti pensare alla Prestigiacomo) che per statuto e mission ( come si dice adesso) dovrebbe avere il compito di tutelare e favorire, eliminare tutti gli ostacoli a che i cittadini della repubblica italiana possano avere un ambiente ecologicamente il più sano possibile ed attivarsi per aumentare la salubrità dell'ambiente.
Bene! Fatta questa premessa, prediamo la vicenda ILVA.
Permettetemi una piccola parentesi. Almeno in  materia di lavoro e di sviluppo , di industria vi sono almeno altre due istituti ministeriali con una pletora di funzionari, sottosegretari e portaborse che se ne dovrebbero occupare. E invece del rischio di disoccupazione, di investimenti chi se ne occupa? Il ministro dell'ambiente!. Come se non bastassero avvocati difensori a favore dei potenti dei settori suddetti, ci si aggiunge, anzi no, si sostituisce,  anche il ministro dell'Ambiente! Ma interviene anche a sproposito , entrando in conflitto con un potere dello stato , autonomo, non solo, ma parlando anche a sproposito di chiusura dello stabilimento, quando tutti sanno , in cor loro, che non di chiusura tout court si parla , bensì solo degli impianti a caldo e nell'eventualità che non si facciano interventi strutturali per rimuovere le cause degli omicidi colposi o dolosi e plurimi.
Se chiusura vi sarà non sarà a seguito della sentenza dei magistrati, ma per scelta dei Riva e del governo , consequenzialmente.

E' ben strano questo , almeno da un punto di vista puramente tecnico. Ma anche questa anomalia rientra nella normalità.

Ma di stranezze questa non è la sola. Sindacati , politici locali e nazionali , istituti e enti dello Stato che avrebbero dovuto controllare e che non hanno controllato( corruzione, dimenticanza, facinoleria?) , giornali , mass media, tutti contro i magistrati , cavalcando e strumentalizzando i giusti timori della disoccupazione dei lavoratori, a favore di chi , invece avrebbe dovuto investire per rinnovare gli impianti e invece ha tirato a campare lasciando che gli impianti marcissero e per trarne il massimo del profitto col minimo dei costi.
Il massimo?
I sindacati ( non tutti per fortuna e gli assenti non certo innocenti , però)  che scioperano a favore del datore di lavoro inadempiente contro la magistratura che difende il bene della salute. Alla Fiat succede che si protesta, (ancora non tutti i sindacati) per gli investimenti anche qui che non ci sono, qui invece contro che chiede di fare investimenti non solo per il lavoro, ma anche per l'ambiente. Che strano paese, il nostro!

E prendiamo il  ministro dell'ambiente. Leggiamo nel novero delle sue funzioni. Il Ministero dell'Ambiente ha funzioni in materia di ambiente, ecosistema, tutela del patrimonio marino, atmosferico, nonché sulla valutazione di impatto ambientale (VIA), valutazione ambientale strategica (VAS) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC). Ha competenze in materia di tutela del suolo dalla desertificazione nonché del patrimonio idrogeologico.

Ritorniamo alla vicenda ILVA. Quali sono stati gli interventi del ministro? Dove e come sono state spese le energie di un intero ministero e dello stesso ministro ( pagato tra l'altro profumatamente) a favore di chi, per favorire cosa ?. Evito l'elencazione perché la realtà è sotto gli occhi di tutti.
E per carità di patria devo anche dire che il ministro non è che l'ultimo della serie dei suoi precedessori. Allora vuol dire che l'anomalia non è nel ministro , ma è insito nella concezione di questo ministero. Ci dovremmo/potremmo quindi stupire se l'ambiente nel nostro paese è nelle condizioni in cui versa? Se la mortalità per tumore in alcune precise aree del nostro paese raggiunge livelli da record paragonabili ai paesi dell'ex terzo mondo?

In un paese normale non dico che questo non potrebbe succedere ( la logica del profitto non conosce confini ne limiti) , ma che quando queste anomalie raggiungono livelli parossistici, in un paese normale, dovrebbe far scattare l'indignazione non solo delle vittime dirette , ma di tutto il paese all'unisono. E invece in Italia tutto questo passa inosservato, tutto normale in fondo Che c'è ne fotte a noi?