Ilva: Arrestato presidente provincia Florido


Mai come nel caso ILVA di Taranto le due verità quella risaputa, pasoliniana ma senza e quella giudiziaria non sono state mai così lontane eppure mai cosi vicine.
Piano piano si sta cercando la strada trasversale che possa incrociare le due verità , soprattutto per merito di alcuni magistrati coraggiosi che stanno facendo solo il loro dovere e il proprio mestiere, eppure eroina per i tarentini ( eppure "Sventurata la terra che ha bisogno di eroi")
Dico eroina proprio perché sta facendo il proprio mestiere. Numerosi sono stati le vicende e numerosi i magistrati a Taranto i quali negli anni avevano i "fatti", le "coincidenze", " i riscontri" davanti ai loro occhi. "Le carte" cerano, ma o per negligenza, o per il  vivi e lascia vivere ( che me ne fotte a me?), o forse per complicità ,avevano sempre minimizzato, archiviato, sottaciuto.
Ora si è aperta un'altra inchiesta , sempre lei, la solerte donna riservata e occhialuta, la Todisco, quella della porta affianco, che ha portato all'incriminazione di alcuni politici e funzionari pubblici, nell'ambito dell'inchiesta "Ambiente svenduto" mai titolo di una inchiesta fu più azzeccato. Il corpo del reato è la discarica all'interno dell'area dell'ILVA Mater Gratiae in grado di smaltire i rifiuti industriali pericolosi  invece di rivolgersi a discariche autorizzate e idonee all'esterno con conseguente aggravio dei costi, senza tutti quei lacci e laccioli legali e impicci ambientali. Compito dei politici e funzionari era quello di concedere le autorizzazioni in cambio di Favori.
Al vertice di questa combriccola vi era il  presidente della Provincia, Florido, ex sindacalista della Cisl, di cui è stato segretario provinciale, è esponente del Partito Democratico,  eletto la prima volta nel 2004 e poi confermato nel 2009.
In città e provincia se chiedevi di Florido , tutti facevano smorfie , storcevano la bocca, strizzavano gli occhi, muovevano la mano destra in senso circolatorio con le punta delle dita racchiuse , nel gesto caratteristico di chi vuol far intendere Tutta roba nostra, intrallazzi e ruberie in cambio di favori. E non solo gli avversari politici, ma anche gli stessi amici di sindacato e del partito . Ma tutti all'unisono nel rispetto di chi la sa lunga, di uno che ci sa fare, di uno furbo insomma. Non a caso è stato rieletto due volte e sempre sulla cresta dell'onda del successo e del consenso. Agli amici era propenso e accondiscendente, ma con i nemici spietato e vendicativo. Ne sa qualcosa il suo dell’ex dirigente del settore ecologia Luigi Romandini “colpevole” di aver negato le autorizzazioni in materia ambientale allo stabilimento e finito così al centro di “pressioni reiterate nel tempo accompagnate da minacce di licenziamento, dall’invito a presentare le dimissioni, da minacce di trasferimento ad altro incarico” e infine anche di “pretestuose riorganizzazioni dell’ufficio” che in realtà avevano come unico scopo quello di “influire sui poteri del dirigente”. L’obiettivo era di costringere Romandini a firmare “a vista” tutte le richieste formulate dall’azienda anche facendo a meno di “un esame approfondito delle pratiche”.
In città , infatti, nessuno si è meravigliato, meglio, si meravigliano che ci si è limitati solo ai pochi e solo alla Provincia.
Molti però hanno fiducia ( io un pò meno), credono nella Todiscoe che il clima stia cambiando  e nel suo navigatore che cerca la strada giusta per far riunire le due verità !
La Storia ontinua.......