Dall'inizio dell'anno sono documentati *387 *lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro e oltre* 790* se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere.Dal 1° gennaio 2008 giorno d'apertura dell'Osservatorio sono stati registrati 3481 morti sui LUOGHI DI LAVORO comprese le vittime morte anche molto tempo dopo a causa dell'infortunio. Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare i 6860 morti complessivi (stima minima). Un’autentica carneficina, mentre le statistiche "ufficiali" danno molto meno morti. La politica potrebbe fare moltissimo, e con poche risorse, per far diminuire drasticamente questo fenomeno che ci vede primi in Europa in questa triste classifica e dove i morti sono mediamente un terzo di quelli italiani. L'Osservatorio registra tutti i "morti sul lavoro" e non solo quelli che dispongono di un'assicurazione. Moltissime vittime lavoravano in "nero"e alcune categorie non sono considerate "morti sul lavoro" solo perchè hanno assicurazioni diverse. *Q*uest'anno* *Il *38.3 % *sono morti in agricoltura dei quali la maggioranza schiacciati dal trattore che guidano, il *24,6*% in edilizia, il *16,6%* nei servizi, il*5,6%* nell'industria (compresa la piccola industria e l'artigianato), il *4,6% *nell'autotrasporto, molti altri morti sono in altre categorie che sono percentualmente più basse. Nel 2012 sono morti 1180 lavoratori (stima minima) di cui 625 SUI LUOGHI DI LAVORO ( tutti documentati). Si arriva a superare il numero totale di oltre 1180 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati giustamente, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti. L'Osservatorio considera "morti sul lavoro" tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un'attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Non sono segnalati a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro. Purtroppo è impossibile sapere quanti sono i lavoratori pendolari sud-centro nord, centro-nord sud, soprattutto edili meridionali che muoiono sulle strade percorrendo diverse centinaia di km nel tragitto casa-lavoro, lavoro-casa. Queste vittime sfuggono anche alle nostre rilevazioni, come del resto sfuggono tanti altri lavoratori, soprattutto in nero o in grigio che muoiono sulle strade. Tutte queste morti sono genericamente classificate come "morti per incidenti stradali" Le province con più di 5 morti sui luoghi di lavoro e nelle Regioni *Genova* 14 morti (Liguria 19). *Roma *11 (Lazio 20). *Brescia *10, *Milano *9, *Pavia e Sondrio *5 (Lombardia 50). *Torino 9 *e *Cuneo* 7 (Piemonte 25). *Chieti* 8 (Abruzzo 14). *Foggia* 9, *Bari* 5 (Puglia 21). *Cosenza* 10 (Calabria 18). *Palermo* 7, *Agrigento e Trapani* 5 (Sicilia 31). *Bologna* 8, *Modena* 6, *Reggio Emilia* 5 (Emilia Romagna 36). *Verona* 7, *Padova* 6 (Veneto 30). *Salerno* 10, *Napoli* 6 (Campania 24). *Cagliari* 6 (Sardegna 10). *Perugia* 9 (Umbria 10), *Ancona* 6 (Marche 16),*Trento* 5 (Trentino Alto Adige 7) *Toscana* 18, *Friuli Venezia Giulia* 7, *Basilicata* 3, * Molise* 2, *Val D'Aosta* 0.
*Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro* *http://cadutisullavoro.blogspot.com*