Il caso Cancellieri come la vedo io


La ministra si discolpa rivendicando che il suo intervento è avvenuto non perché l'interessata era amica di famiglia, o perlomeno non solo, tant'è che ha effettuato  un simile intervento per "oltre cento casi e più" Quindi riendica l'intervento in se, in quanto tale e nell'ambito delle sue mansioni e prerogative di ministra della giustizia.
Ora se mai risulteranno questi oltre cento casi sarei curioso di sapere se effettivamente i restanti casi siano tutte di persone, bisognose, senza amici potenti, magari immigrati o tossicidipendenti, Si insomma di quelli che appartengono all'altra sponda. E non sono d'accordo, nel senso che non si ha nessuna prova a riguardo , quel che sostiene la famiglia Cucchi che se la ministra fosse venuta a conoscenza del caso suddetto, Cucchi non sarebbe morto. Dubito assai fortemente. Ma è solo una mia impressione, che non fa testo, naturalmente.
Ma restiamo ai fatti sena lasciarci influenzare da sentimenti o supposizioni. Mi domando allora . Ma se la Ministra rivendica l'autorità di poter intervenire personalmente e attraverso un uso personale del suo potere discrezionale,, ma allora la legge, le procedure , i regolamenti, le prescrizioni, l'iter formale che in politica come nella giurisdizione è sostanza, che ci stanno a fare?
Se occorre l'intervento diretto e personale di una ministra per agevolare, semplificare, "oliare" , e questo viene rivendicato con forza e a forza di una sua discolpa, allora questo vuol dire , se tanto mi da tanto, che la giustizia è solo per gli amici e per gli amici degli amici dei potenti, o quanto meno per i suoi conoscenti, o per chi può arrivare in qualche modo alla ministra!
DELRIO dice
Ma io ho visto più volte il ministro Cancellieri riferirmi su varie condizioni nelle carceri italiane, e lo ha fatto sempre con molta sofferenza”.

Ma questo, non vi ricorda qualcosa riguardante un'altra ministra " la lacrimevole"  Anche lei si commuoveva quando mandava al massacro migliaia di lavoratori! Ma questo è un altro film!

Come la si mette mette, questa della ministra è una ammissione di fallimento , non di disfunzione, di qualche falla nel sistema, ma di fallimento dell'amministrare la giustizia. Perché la ministra non dice , "poiché la giustizia non funziona bene, allora....", ma dice che fa parte del suo ministero e nel segreto delle sue stanze, intervenire a favore di caio piuttosto che di sempronio. Il suo non è stato un atto pubblico, formale , richiamandolo in virtù dei poteri a me assegnati ecc ecc. Ma avvenuto con un intervento tenuto segreto , con una telefonata  magari privata a Caselli e ai suoi sottoposti. ( Caselli si discolpa dicendo che nessuna pressione su di lui è avvenuto! Ma ancora peggio! E avvenuto con il suo beneplacito e senza che gli avessero forzato la mano!)  

Si lo so, che questo si sapeva. Si lo so, che questo è il risultato di analisi e di ragionamenti politici e di composizione di classe e della lotta di classe. Ma questi sono risultati di chi è imbevuto di una certa cultura. Ma per tutti gli altri., per coloro che si dicono , sinceramente e liberamente, "liberali" o "democratici" non dovrebbero arrivare alle stesse conclusioni e trarre le debite somme?