Strano a dirsi, ma sul Sole 24 Ore stanno incominciando a
farsi luce qualche spiraglio di economisti con onestà intellettuali. Vito Lops
ha pubblicato un articolo, abbastanza lungo, ma semplice ed esplicativo, in cui
dimostra ciò che da sempre si sapeva e insegnavano i fondamentali di economia e economisti di
scuola classica e marxista. Il debito pubblico , cosi come è stata congegnata
la politica della UE, deriva da debito privato.
Si certo questo assioma , qualcuno, lo faceva derivare dai
mille salvataggi di Banche medio grandi che altri paesi europei e non, hanno
effettuato o stampando moneta ( per quelli che potevano) o attraverso
meccanismi strani e complessi per poi alla fine far pagare sempre a pantone.
Non solo questo. In Italia , per esempio, questi salvataggi cosi massicci non
si sono avuti e quelli che si sono fatti sono a fronte di prestiti e non a
fondo perduto come è avvenuto per altri paesi.
Non è solo questo che potrebbe essere inquadrato in alcuni momenti
particolari ed emergenziali.
Qui si tratta di
effetto strutturale che porta il debito privato a trasformarsi in debito
pubblico. Questo sistema regolamentato si chiamava Target (Target sta per
Trans-European Automated Real-time Gross settlement Express Transfer system) più
morbido e meno automatico, per poi sfociare nel Target2 più automatico,
informatizzato e più drastico.
Già Keynes , che sicuramente non si può annoverare fra gli
economisti di scuola marxiana, con la sua proposta dell’International Clearing
Union e con il Bancor ( moneta fittizia e di scambio commerciale) poneva il
problema conseguente al cambio a parità fissa già alla Conferenza che poi dette vita al sistema di Breton Woods.
La teoria e i fondamentali economici insegnano che fra paesi disomogenei dal
punto di vista di capacità produttiva e di struttura economiche industriali ,
il cambio a parità fissa accresce le differenze e le disomogeneità. I paesi più
forti diventano più forti e quelli deboli più deboli.
I costruttori politici della UE e dello suo strumento
monetario l’Euro , lo sapevano , erano consci , ma confidavano nella politica
che sarebbe riuscita a domare l’economia e a consentire la completa
integrazione. Prodi, il massimo teorico di questa teoria, lo ha confessato più
e più volte.
L’articolo del Sole 24 Ore spiega bene come funziona il sistema di
compensazione ( appunto denominato Target 2). Lo sbilanciamento fra le merci
acquistate nei paesi aderenti alla UE vengono compensati nel momento stesso
dell’acquisto, attraverso un conto di riserva che ogni banca commerciale ha
presso la BCE. Conto che serve per prelevare da parte della banca creditrice
dal conto della banca debitrice la somma che il privato del paese importatore
ha speso per comprare la merce prodotta dal paese esportatore. Alla fine il
privato ha la sua bella merce acquistata, la banca del paese importatore ha visto
in automatico decurtato l’equivalente somma sul suo conto riserva a favore
della banca del paese esportatore. Più un paese esporta, più il sistema bancario
vedrà il suo conto riserva aumentare a discapito della banca del paese
importatore e quindi la banca potrà utilizzarli per investire in titoli o per
estendere credito ai propri clienti . Chi è garante che la banca debitrice
paghi? La BCE. Infatti in questa direzione è quello che è stato fatto dalla Bce
a partire dal 2010. Perché se il banco salta il creditore resta con le pive nel
sacco
Come può avvenire il risanamento delle compensazioni?
1) Il paese importatore vende un bene di pari valore al
paese esportatore creando lo stesso meccanismo al contrario e azzerando i saldi
Target 2 tra il sistema finanziario esportatore e quello importatore;
2Il paese esportatore utilizza il surplus di riserve per
acquistare titoli italiani
3) interviene la Banca centrale europea erogando liquidità
aggiuntiva a favore del paese importatore
Quello che si è verificato è stata proprio l'opzione numero
due. I saldi risultavano in equilibrio, ma in realtà dietro c'è un forte
squilibrio perché in buona sostanza la Germania vende prodotti al Sud Europa e
compensa la posizione creditoria nel sistema Target 2 acquistando titoli di
Stato del Sud Europa (Grecia, Italia, ecc.). Il credito Target 2 della Germania
determinato dalla vendita del bene fisico viene compensato dal debito Target 2
determinato dall'acquisto di titoli del Sud Europa.
Il credito Target 2 della Germania nei confronti dell’Italia
è oggi intorno ai 500 miliardi. Il sistema di pagamenti attraverso cui oggi
transita un controvalore giornaliero di circa 2mila miliardi di euro e che,
tecnicamente, non prevede limiti. Per il riequilibrio si punta più sulla riduzione
della capacità di spesa per le famiglie italiane abbassando i consumi e i salari,
più che sulla virtuosità del sistema di import/export. Quel poco di incremento
dell’export si è avuto in Italia puntando sulla riduzione del costo del lavoro
( tra i più bassi in europa) più che
sulla capacità di innovazione e ricerca e sul valore aggiunto delle merci. Il mantra quindi per importare di meno e per
esportare di più tale che si possa raggiungere l’equilibrio della bilancia di
pagamenti , definirsi “virtuosi”, è basato sulle spalle dei lavoratori che da
soli devono pagare il costo
Se si è a conoscenza
del meccanismo perverso del Target 2 si potrà comprendere come sia aleatorio e
fuorviante il dibattito politico in Italia tutto centrato sul costo della
politica, sulla corruzione di questo o quello, sulla eliminazione di questo o
quell’istituto di democrazia e partecipazione dei cittadini, di come sia solo
uno specchietto per illusi le 80 Euro una tantum e solo per alcuni lavoratori
dipendenti.