Se si volesse compendiare in uno slogan il concetto di
legalità che è diventato senso comune nel nostro paese, basterebbe questa
frase. “ ma è una assurdità indagare uno che ha solo aiutato un latitante boss condannato
per concorso esterno e tra l’altro quest’uno è un ex ministro degli interni.”
La vicenda è inutile ripassarla. E’ ormai noto che il
proprietario di case a sua insaputa , pagate senza che lui ne sapesse nulla e
che se avesse trovato chi fosse stato l’autore l’avrebbe denunciato, deputato e
politico di Forza Italia, PDL- ma l’appartenenza a forze politiche non ha
nessuna rilevanza-, sia stato invischiato in loschi affari tra politica e
malavita organizzata. Si stupisce poi se la mafia, camorra, ’ndrangheta abbiano
una rilevanza nella vita politica, sociale ed economica nel nostro paese, nonostante
gli sforzi di magistratura ( alcuni settori) e di polizia ( alcune frange) per
contrastarla? E quando si dice che la mafia ( intesa genericamente come
malavita organizzata) è nei palazzi del potere politico qualcuno ancora si
scandalizza? E non come caso isolato , ma sistemico.
E manco a farlo apposta contemporaneamente scoppia anche il
caso a Milano dell’Expo. Fiumi di inchiostro sono stati versati nel denunciare
l’intreccio fra l’Expo e la malavita. Di appalti truccati e di malavita dentro
gli appalti se ne è parlato a josa. Ma naturalmente il potere ha sempre negato,
sviato i discorsi e persino chiesero ( allora governo Berlusconi con la Lega)
il contradditorio pubblico in TV per frasi di Saviano circa i rapporti del potere
del Nord ( allora egemonizzato dalla Lega) e la mafia. Maroni, ministro degli
interni, fece una filippica, per la verità poco convincente, sull’onestà e
pulizia del potere variamente coniugato e a Milano. Poi la magistratura tira
fuori storie di malavita e affari intrecciata con la politica.
E vedrete che fra non molto, quando la magistratura torinese
si sarà scrollata di dosso la polvere , si scopriranno anche gli intrecci fra Tav , PD Piemontese e malavita.
Di Pietro , buonanima come magistrato e come politico, ha
avuto a dire recentemente che Mani Pulite a confronto con l’oggi era una
barzelletta. E infatti mani pulite ha rappresentato solo una pulizia mancata,
un inizio non portato a termine, una messa sotto il tappeto del luridume della
vita politica italiana. E’ talmente intrecciata a tutti i livelli e tutte le
latitudini della scala del potere la illegalità che solo quello che si scopre
ed è già tanto, rappresenta solo la punta di un iceberg.
Certo “il tutto a casa” di grillina fattura può rappresentare
il naturale moto dell’anima, la normale e spontanea reazione. Ma come le cose
istintive e irrazionali , queste servono solo a sfogare la rabbia, ma non certo
né la soluzione, né la possibile risoluzione del problema.
Siamo di fronte ad un bivio epocale, ad una possibile svolta
o si cambia a desso ,ma non solo come ceto politico, ma come rivolta della
società e del senso comune , come modificazione dell’egemonia culturale oppure
continueremo a piangerci addosso , e scendere nel degrado sociale sempre più
profondo. Ma alla fine sarà solo un prolungare l’agonia, perché la rivolta,
meglio se rivoluzione è la che ci attende! Non sarà oggi, non sarà domani, ma
alla fine è certo che verrà. Occorre però lavorarci intorno all’idea.