Su quasi tutti i mass media si parla del ritorno della
Balena Bianca, del PD come la DC, del trionfo di consensi di Renzi ecc ecc. Che
Renzi e il PD abbia raggiunta la maggioranza relativa rispetto ai votanti non
ci sono dubbi. I numeri percentuali sono li a dimostrazione. Ma la bufala che
si vuol far passare e che questo si traduce automaticamente in un plebiscito in
termini di numeri assoluti, rispetto ai consensi della totalità degli italiani
è una mistificazione fatta o con malizia, o per ignoranza o per malafede o un
mix dei tre. ( vedi http://vecchia-talpa.blogspot.it/2014/05/come-si-vendono-luci-per-lanterne.html)
E il bello che in questo trabocchetto ci cascano anche quelli che consideriamo
i commentatori o fonti di informazioni fuori dal coro. In realtà i consensi del
PD sono in continuo calo al pari con l’aumento del voto astensionistico. Meno
rispetto alle altre compagini, vero, ma in costante calo. Che voti solo la metà degli
italiani, più o meno, non preoccupa nessuno e nessuno vuol fare i conti perché
altrimenti tutte le loro certezze cadrebbero in frantumi. Ma prima o poi
sbatteranno la faccia contro il muro!
Ma veniamo a quel che è oggettivamente vero. Renzi ha preso
la maggioranza relativa dei consensi in una versione elettiva in cui
nominalmente si parlava di rinnovo del parlamento europeo, ma che in realtà era
in gioco la politica e il teatrino italiano.
L’elettore italiano è diventato conservatore per cultura, per
tradizione, per indole, per “spirito del tempo” si potrebbe parafrasare. La
crisi , poi, non ha fatto altro che accrescere queste paure del nuovo, del
cambiamento. Ma al contempo l’incalzare della povertà alle soglie ( per i ceti
medi e medio bassi) spinge al cambiamento , ma con moderazione e con speranza
del cambiamento. Mediamente naturalmente. Infatti tutto quel che di “nuovo” e
di “cambiamento” ci viene venduto ad ogni piè sospinto in realtà è solo il
vecchio con il vestito nuovo della domenica che di volta in volta gli
imbonitori di turno indossano. Prima era stato Berlusconi, oggi Renzi. Infatti
tutti gli altri, i Casini, i Monti, i Veltroni, ecc ecc che si sono succeduti non
parlavano del nuovo, ma apparivano e appaiono solo come continuatori, come “moderati”
. Renzi si presenta come il “rottamatore” come il “nuovo” , ma pone una
condizione al cambiamento. Le riforme sono solo le sue , quello che lui intende per cambiare, e chiunque che anche vuole il cambiamento ma non come lui lo intende
allora è uno che non vuol cambiare, un conservazione.
Vi è un altrro elemento del successo di Renzi. Il suo “populismo”
Il suo parlare direttamente con il “popolo” , senza intermediari senza
istituzioni intermedie di mediazione. Lui e il popolo. Anche qua il parallelo
con il berlusconismo è evidente. Niente sindacati che non seguono
pedisseguamente quel che lui persegue, niente istituzioni elettive intermedie, Senato,Province,
piccoli comuni, o piccole regioni , ma solo
l’indispensabile, macro regioni, e aree metropolitane. E un sistema di
collegamento diretto fra il Capo e il Popolo. Il Parlamento elettivo ridotto ad
una sola camera e i deputati non sono eletti dal popolo ( se no sarebbero intermediari
scomodi) , ma nominati direttamente dal Capo. Anche qui il parallelismo con il
berlusconismo e la sua riduzione del Parlamento alle solo Commissioni è evidente. Come
si vede di “nuovo” nelle sue riforme istituzionali e Costituzionali non ha
assolutamente nulla. Ma è solo il vecchio con il vestito della domenica e
ricorda molto da vicino il Programma Democratico di massonica memoria . Ma nell’immaginario
collettivo questo cattura molto, è fatto di antipolitica , tanto di moda, ma
vestito di ideologismo e di gestione del potere che è l’essenza della politica più
becera. E che dire della mossa mediatica degli 80 euro, meglio questo che nulla, e della precarietà diventata regola , meglio un uovo oggi che la gallina domani? Un classico della demagogia da antico mestierante della politica più becera. ( ricordate Berlusconi con il suo toglieremo l'ICI?)
Insomma fuochi artificiali di rimbambimento mediatico che portano nel breve a risultati eclatanti( ma solo mistificando la realtà)
Se poi si indaga sulle “riforme” in campo economico sociale
e del mondo del lavoro si apre un capito a parte.
Ma questo è un altro film !