Non
voglio commentare i fatti accaduti nella partita all’Olimpico. O meglio quello
che è successo fuori dall’Olimpico. Cause, conseguenze, motivi e condizioni. La
cosa che mi ha invece colpito è la impunità di persone implicati in fatti di
camorra , di altri fascisti, in possesso di arma da fuoco, ma amico ( pardon
camerata) dell’ex sindaco Alemanno, di magliette inneggianti a camorristi
assassini di "un uomo dello Stato", Raciti e via di questo passo. Insomma il contesto è di
questo tipo. E non solo costoro viaggiano a piede libero, ma persino trattano
con i capi della Digos, con lo Stato sia l’aggredito ( nel derby) sia l’aggressore. Ora tutto
questo naturalmente suscita quantomeno perplessità
Ma
non è questo che deve scandalizzare. O meglio questo è il minimo.
Ora
spostate la location e i reati ( veri o presunti), le simbologie e gli
atteggiamenti e spostateli in quel di Val di Susa. La fantasia può immaginare
situazioni di questo tipo con i manifestanti dei No Tav? Potete immaginare
personaggi con i sospetti di reato( di altra natura naturalmente) del calibro
di Genny ‘a carogna trattare con le forze dell’ordine nei pressi del
cantiere della Tav? Eppure li si e qui no!
Tutti
questi sospetti , poi, collegateli ad altri fatti. Dicerie, voci non
confermate, ma di cui si ha qualche sospetto o dubbio. Genova 2001. Voci non
confermate arrivarono in alcuni social forum che parlavano di ultras di Roma,
Lazio ecce cc che furono convocati dalla Digos e si propose loro la possibilità
di menar le mani in tutta impunità. Poi si seppe che alcuni definiti Black Bloc
che spaccavano e assediavano la città e che il manipoli di carabinieri che
doveva fermarli, sbagliò strada, si perse, e si trovò inspiegabilmente proprio
in una traversa dove passava il corteo pacifico di tute bianche! E naturalmente
, “credendo” di aver a che fare con le tute nere li attaccò! Naturalmente
questi sospetti sono etichettati come dietrologia. Dietrologia , però non è ,
ma fatti questi accertati dalla magistratura che il 15 Ottobre a Piazza San
Giovani fra i più facinorosi e più violenti, quelli che attaccarono il blindato
e lo incendiarono lasciando tranquillamente fuggire il carabiniere autista del
mezzo, facevano parte degli ultras della Roma e della Lazio. Ma tra gli
arrestati e processati non vi è nessuno fra questi. E ricordate quel giovane
alla manifestazione del 14 Dicembre che col suo casco spacco il cranio ad un
manifestante che lanciava petardi ad un blindato della polizia? Be’ era uno
studente , iscritto all’Università, che faceva parte degli ultras della Lazio.
Combinazione? Coincidenze? Ma i criminologi dicono che tre indizi lasciano
pensare ad una prova.
Ora
il coro di condanna è unanime, come lo fu quando uccisero il commissario di
polizia. Lacrime di coccodrillo, pianti sdegno e si fece a gara a chi sparava
più leggi ferree contro gli Ultras . Da allora i fatti si ripetono puntualmente
e le forze dell’ordine si ritrovano sempre più “impreparate” a
fronteggiare questi avvenimento tanto quanto sono “agguerriti” quando si
tratta di fronteggiare, reprimere e colpire altri fatti e altri avvenimenti. Ogni volta che avvengono fatti del genere , si introducono forme di controllo sociale, schedature, tutte che poi diventano sterili per gli Ultras, ma che subito dopo vengono proposte le stesse , ma più inasprite verso altre forme di dissenso e disagio sociale, ben più pericolosi per il potere.
Ma non è tanto questo che deve far riflettere quanto il clima , dopo questi fatti, che si ingenera. Di stima , di vicinanza e solidarietà per le forze dell'ordine , lasciati soli e indifesi(sic) di paura per l'ordine costituito e di richiesta di ordine e legalità di più Statoi repressivo duro e forte.
Qualcuno
può arrivare persino a dire e concludere che gli Ultras fanno comodo sia alle
società calcistiche che al “potere” .
Ma questo naturalmente è etichettabile
come dietrologia.