Treu e Renzi e la strumentalizzazione sul sindacato


Molte volte quando si ingenera confusione, allora ritengo che occorre tornare alle origini e ripercorrere il percorso in avanti. E’ il caso del concetto del sindacalismo che è radicato nella sinistra riformista , della sua funzione nello Stato del welfare e di come esso per i governanti diventa strumento di mediazione, controllo sociale e qualche volta quando non assolvono alla funzione di cinghia di trasmissione, di scontro ( per loro fortuna molto spesso solo parolaio)
La polemica è di questi giorni per alcune paroline non proprio allineate sussurrate dalla Camusso che , insieme agli altri due compagni di merenda, vistosi estromessi , buttati come calzini sporchi, dopo essere stati rivoltati, dalle stanze della concertazione con un bel servito di un “Facciamo a meno di voi, Arrivederci e grazie”

Treu ( si quello che ha dato per primo il via alla precarietà) ha compendiato il concetto di sindacato, come forza sociale di interposizione fra lavoratori( cittadini) e potere. Ma questo al massimo è la funzione del partito o organizzazione politica, sancito persino dalla Costituzione!
Ma la funzione del sindacato non è questa, non è nato per questo. Esso è associazione di lavoratori che contratta sui posti di lavoro migliori condizioni di diritti e salario e all’occorrenza sollevando problemi politici e di istanze politiche sociali alla quali il potere politico deve dare delle risposte. Solleva istanze , suggerisce risposte, ma solo il potere politico è in grado di assolverle. Mi rendo conto che posta così la questione prendere posizioni a favore del sindacato, di questi dirigenti sindacali e opera persa in partenza. Perché il sindacalismo in tutti questi anni ha stravolto la sua funzione, ha perso la sua missione, per diventare, appunto, ed assurgere a forza politica intermedia. E per molti anni, gli anni del welfare, gli anni del capitalismo modello renano, ha svolto effettivamente questo ruolo. Molti dirigenti sindacali finito l’incarico sindacale sono passati direttamente e naturalmente ad assumere ruoli politici nelle istituzioni.
Oggi che quel modello capitalistico e quell’equilibro precario fra le forze produttive si è rotto a tutto favore delle forze del capitale quella funzione è terminata, non solo, ma anche lo stesso concetto di sindacato, come forza organizzatrice del mondo del lavoro è scomparso, come esigenza del capitale. La precarizzazione, il ricatto meno diritti e meno salario per un posto di lavoro precario compito svolto dalla politica ( tutta senza distinzioni e senza steccati) ha posto la parola fine e Treu ne è stato uno degli artefici e non se ne è reso conto.


Ed è per questo che lo stesso Treu oggi si scandalizza ammettendo i limiti del sindacalismo vecchia maniera. Perché a suo dire il sindacato doveva non solo rappresentare le forze del lavoro, ma tutta la società, i precari, e i disoccupati, quelli che un lavoro, un straccio di lavoro ce l’hanno, e quelli che non ce l’hanno, Insomma assolvere alla funzione, sociale, appunto, di tutta la società per intermediare e controllare il dissenso e gestire il consenso da un lato, in cambio dell’accesso alle stanze della concertazione. Treu è rimasto , insomma , ancorato ad un mondo novecentesco, e non si accorge che quel modello non può funzionare più, da molti anni ormai ha smesso di funzionare e a quello schema ha preso il posto un altro dove il posto del sindacalismo concertativo e mediatore non serve più alle forze del capitale e quindi alle forze politiche. Renzi , che è il nuovo che avanza, lo ha capito e dice chiaramente ai sindacati , o fate come dico io e vi accodate senza richieste e senza profferir parola oppure faccio a meno di voi. Renzi l’ha capito( forse perché suggerito?) Treu ancora no. Ha bisogno di studiare, Poverino. E’ questo l’esempio concreto del concetto di renziana memoria di “rottamazione”. Il vecchio che doveva morire e con lui tutto quel mondo è rappresentato come un  flash, da Treu.