I mass media non hanno dato importanza più di tanto. Un po’
d scandalismo moralistico , ma niente di più e senza tanta enfasi Di cosa sto
parlando?. Ma del SEC 2010. Secondo le linee guida stabilite da Eurostat tutti
i paesi inseriranno una stima nei conti (e quindi nel Pil) del traffico di
sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette
o alcol). Ma già questo basterebbe a far sorgere qualche perplessità.
Trattandosi di attività che producono reddito ma non controllate legalmente e
quindi statisticamente non rilevabili queste saranno affidate solo a stime e
quindi poco scientifiche .
Per esempio la criminalità organizzata viene
stimata con un fatturato annuo di circa
60 miliardi di euro. Stime più prudenti
forniscono un ricavo complessivo nel 2010 pari a circa 24 miliardi di euro.
Decisamente più contenute (11 miliardi nel 2008-2009) le cifre indicate dal
Progetto Pon Sicurezza 2007-2013, che valuta il fatturato della prostituzione
in 7,5 miliardi (2004-2009) e quello del contrabbando di sigarette in 841
milioni (2009-2011). Secondo Eurostat, per l’Italia le attività illegali
valgono tra l’1 e il 2 per cento del PIL
dipendendo molto dalla metodologia di stima e applicando le stime di crescita
di Eurostat ai dati del Pil italiano 2013, otteniamo risultati molto importanti
per i rapporti debito/Pil e deficit/Pil nel 2013.
Il rapporto debito/Pil subirebbe una riduzione di 1,32 –
2,6: nell’ipotesi massima si raggiungerebbe senza alcuno sforzo economico e
politico metà dell’obiettivo richiesto
dal fiscal compact.
Il rapporto deficit/Pil, invece, diminuirebbe di 0,03 – 0,05
punti, con una maggiore disponibilità di risorse da spendere tra i 15 ed i 31
miliardi secondo i dati del 2013. Si tratta dunque di un’innovazione contabile con effetti reali rilevanti. Che
potrebbero essere ancora maggiori se alcune di queste attività illegali, come
la vendita di droghe leggere o la prostituzione, venissero legalizzate, grazie
alle tasse incassate e alle minori spese da effettuare per il contrasto.
Renzi e il suo governo ne sta parlando di questo e il dubbio
che più che una campagna di giustizia e di eticità sia invece mossa da
motivazione prettamente economiche. Far
cassa.
Ora si capisce subito che già oggi il PIL misura ben poco
della ricchezza di un paese o meglio la ricchezza da questo misurato lascia
molto perplessi, domani con il SEC 2010 anche questo dato sarà aleatorio e in
funzione di …..
Mi sembra molto questa vicenda, come colui che non riuscendo
a vincere regolarmente, modifica le
regole del gioco in modo da rendergli la vita semplice. Ma , in questo caso,
poiché il patto di stabilità e il fiscal compact rimarranno inalterati come
numeri ciò che era prima fuori norma, improvvisamente sarà perfettamente
legale.
Ma non è solo questo che mi lascia perplesso.
Secondo il SEC2010 non sono solo le attività illegali ad
essere riconsiderati come ricchezza, ma per esempio le spese per gli armamenti
sostenute dalle amministrazioni pubbliche non saranno più considerati consumi
intermedi secondo la classificazione precedente ma investimenti. Ma in questo
l’Italia già da tempo era avanti. Infatti molte delle spese per gli armamenti
era a bilancio nel ministero delle Attività Produttive e non in quello della
Difesa. Ma a spulciare i documenti di chicche come queste ve ne sono a josa.
Ma l’effetto più grave di questo modo a dir poco “disdicevole”
nel misurare la ricchezza sarà che si annullerà quel poco di spinta morale a
combattere la malavita e la illegalità Che beneficio si avrebbe combattere il
lavoro nero, l’evasione o le attività criminose se queste portano ad aumentare
la ricchezza statisticamente e questa volta riconosciuta anche a livello
internazionale? Se prima l’emersione poteva significare poter contabilizzare
quella ricchezza oggi lo stesso effetto lo si ottiene solo stimando l’ammontare
di tale ricchezza!
E voilà , doppio salto mortale e i santi son gabbati!