Un giro alle notizie del giorno e mi ritrovo sempre la
stolta e riempitiva polemica sull’ingaggio di Conte come Allenatore della
nazionale sponsorizzato. Veramente sarebbe più corretto dire ingaggiato dallo
sponsor e sponsorizzato dalla FIGC, vista le cifre in campo messe a disposizione.
“ 2 milioni( netti) dallo sponsor e 1,7( lordi) dalla FIGC. E qui si scontrano
le posizioni fra i contendenti ( finti vista la fumosità delle argomentazioni e
soprattutto del contendere) . Fiumi di inchiostro, ( di bit meglio dire) , si
riempiono le pagine in alternative di “vere” notizie e si fanno infuocare gli
animi degli “sportivi” paganti in un modo o in un altro.
Ora mi piace ogni volta che affronto un argomento partire
dal contesto.
Di che mondo stiamo
parlando?
Quello del calcio con tutti gli “scandali” (parlare di
scandalo è fuorviante visto che ormai da una trentina d’anni è normalità con
tutti i vari affaire di calcio scommesse,
brogli, e vari malaffari), con le società calcistiche evasori di fisco dalla
contabilità allegra e spensierata, con milioni che girano come fossero noccioline
, molte volte finti per i vari giroconto contabili molte altre veri quando si
parla di ingaggi vari, campionati cancellati con un tratto di penna come se non
fossero mai stati disputati , di reati accertati e mai puniti e via di questo
passo. E per metterci la ciliegina sulla torta , dopo che ad ogni rigurgito
razzista e xenofoba, ad ogni coro nazista tutti si scandalizzano e piangono
lacrime di coccodrillo, si elegge, con una farsa da commedia all’italiana, un
presidente un tal Tavecchio , che nel suo discorso di propaganda elettorale esprime
il suo parere maschilista e razzista su donne che fanno sport e su calciatori
che mangiano banane.
Segue la canonica messa in scena strappa lacrime, stracciar
di vesti e alla fine lo si elegge, perché il tutto era solo una scusa da parte
dei suoi avversari politici per far eleggere l’altro candidato, ma minoritario.
Della questione razzista non ne fregava niente a nessuno.
Bene, questo è il
contesto, l’acqua di coltura.
In questo contesto si incunea la questione Conte, il quale
di fronte a cotanto ingaggio lascia immediatamente la Signora del calcio e
corre nelle braccia della Nazionale( dello sponsor sarebbe meglio dire) .
Nessuno si scandalizza del fatto che questo signore prenderà circa 4 milioni di
euro all’anno, quasi 300 mila euro netti al mese, che se uno volesse spenderli
non ne avrebbe il tempo materiale , nemmeno a far spese su Internet, e nemmeno
che in tempo di Spending Review e di salari a 500 euro al mese( ad essere
fortunati di essere assunti) sentire di queste cifre viene la pelle d’oca . Ma questo è un altro film.
L’aspetto che mi fa imbestialire è che quel tal Tavecchio ha
difeso la sua scelta ( la sua?) difendendo la moralità del neo allenatore e
della sua imparzialità.
Ora si può anche
essere ingenui ( e lui non lo è) e si può anche essere creduloni ( e molti
italiani e sportivi[sic] lo sono ) ma si può credere mai che uno sponsor
sgancia 2 milioni all’anno ( più le tasse a suo carico) senza che vi sia in
ritorno d’immagine sul proscenio di livello mondiale con calciatori come Balotelli,
ma non solo, Buffon, Chiellini e Verratti, ma anche gli «azzurrabili» Perin,
Astori, Romulo e Gabbiadini anche questi sponsorizzati da Puma esclusi dalla
Nazionale? La Puma pensa di difendersi dicendo che mai ha costretto , nel
passato, a interferire nelle scelte del coach ( perché ora cosi che si chiama l’allenatore.
Maledetti inglesismi!) . Infatti ! per questo oggi ha ingaggiato direttamente l’allenatore.
Non avrà bisogno nemmeno di far una telefonata. Sarà naturale e condizionante
per l’allenatore. Quasi un dovere morale per lui. Non sarà come quando c’era
Goggi il quale si sperticava di qua e di la, prometteva danari e prebende per
condizionare questo o quell’arbitro, questo o quel designatore.
E che “ci ho scritto
Giocondor?”
Ma noi che crediamo agli asini che volano lo crediamo,
crediamo nella veridicità dei risultati calcistici e continueremo a pagare gli
abbonamenti allo Stadio e a SKY multivision e in HD, continueremo a
scazzottarci ed ad ucciderci fuori dagli stadi e anche dentro per una passione
che è come una droga o come una religione recitano gli ultras.
Marx diceva ( prendendo in prestito da Proudhon) che la religione e l’oppio dei popoli, ma
aggiungeva anche il gemito della
creatura oppressa.
Si potrebbe sostituire al soggetto “religione” il termine calcio e il concetto non cambia!