Ma dove le prenderanno le Regioni i i 4 miliardi di tagli (2 netti, se si considera l’aumento del finanziamento al Ssn previsto dal Patto per la salute per il 2015) previsti per il comparto regionale nella Legge di stabilità presentata dal Governo? E che ridiventano 4,2 se si tiene conto dei tagli previsti dai governi Monti e Letta.
L’alternativa è aumentare l’Irap( che nel frattempo il Governo taglia) e l’addizionale Irpef( che sempre il governo promette di tagliare).
Renzi dice ai presidente di Regione ( perché non sono Governatori) "fate proposte e siccome io sono democratico vi ascolterò, ma in ogni caso farò come dico io. Sempre 4 miliardi mi dovete dare" Che è un bella dimostrazione di democrazia!. "Parlate voi che stò cz vi sente!"
E in ogni caso curioso è che si vuole il taglio di 4 miliardi però intanto nel 2015 è previsto che arrivino 2 miliardi Ma allora perchè questo giro di conto? Come si fa a non essere sospettosi di fronte a questa illlogicità?
E in ogni caso curioso è che si vuole il taglio di 4 miliardi però intanto nel 2015 è previsto che arrivino 2 miliardi Ma allora perchè questo giro di conto? Come si fa a non essere sospettosi di fronte a questa illlogicità?
Populisticamente Renzi parla di riduzione del costo della
Politica ( il Toro che chiama cornuto la vacca)
Il Commissario straordinario alla revisione della spesa
all’inizio dell’anno suggeriva che qualcosa si poteva fare, ma le cifre in
ballo parlavano di una forchetta tra i 160 e i 270 milioni di euro di risparmi conseguibili
nel beve periodo. 1 miliardo di euro complessivi di spesa, includendo anche il
personale in servizio presso le giunte. Che è ben poca cosa rispetto ai 4 previsti. Per
dimensioni, la spesa sanitaria è il candidato più ovvio ai tagli, perché
rappresenta tra il 70 e l’80 per cento delle spese regionali e oggi vale circa
110 miliardi di euro.
L’intervento più ovvio naturalmente, riguarda il preannunciato taglio ai servizi,
fra i quali rientra la chiusura di alcuni ospedali, come ha minacciato qualche
governatore.
Ma se non si tagliassero i servizi da domandarsi è se vi siano o meno 4 miliardi di sprechi.
Intanto le indagini e gli studi parlano di 23,6 miliardi che
se ne sono andati nel 2013 in corruzione, sprechi e inefficienze nel SSN. MA
questo ceto politico locale e nazionale è in grado ha la forza, la capacità, il
coraggio di combattere questo giro di corruzione, ammesso che vi si possa
trovare qualcuno disposto e a meno che se ne possa trovare qualcuno non
invischiato anche lui? Naturalmente le storie che piano piano a pizzichi e
bocconi, tra mille difficoltà vengono a galla indicano un livello di
corruzione, di collegamenti, complicità che ha qualcosa di drammatico. E tra l’altro
tra Comitato interministeriale anti-corruzione
e Autorità Nazionale
anticorruzione in questi anni non è che ha prodotto gran che di concreto e
costruttivo. Almeno a quanto ci è dato di sapere. Pertanto il buon senso porta
a dire che da questo fronte niente di buono ci si può aspettare almeno per
recuperare i 4 miliardi.
E vi è anche da dire che non tutte le Regioni sono sullo
stesso piano: alcune sprecano più risorse di altre. Il che dimostra che il
taglio lineare a “do cojo cojo” , non porta bene. In alcune Regioni addirittura
sono già sotto il piano di rientro.
Hanno cioè già pianificato e messo in pratica un piano di tagli agli sprechi
concordato con lo Stato Che fanno rimettono in discussione tutto e ricominciano
da capo?
Ma la cosa ridicola o quantomeno apparirebbe tale se dietro
non si nascondesse qualcosa di più “politico” e strategico. Va bene i tagli, va
bene la lotta agli sprechi, va bene il controllo della spesa, ma la coerenza e
la logica vorrebbe che quantomeno i servizi erogati rimanessero invariati e non
promettere l’introduzione nei Livelli essenziali di assistenza la fecondazione eterologa Questa allora
diventa una presa per i fondelli!
Allora due sono le cose:
- · O non si sta a capire niente e nessuno e tutti si muovono nella incompetenza e nel populismo più assoluto cercando da un lato a rispondere alle sollecitazioni che vengono da Bruxelles dei tagli tanti e subito e dall’altro però rispondere demagogicamente alle sollecitazione che vengono dalla società ( e il balletto di miliardi che prima si danno poi si ricevono, ecc ecc lo starebbero a dimostrare)
- · Oppure vi è un piano più strategico e più a lungo termine alla cui fine di questo percorso si arriverà ad un servizio sanitario che assicurerà solo i livelli minimi ed essenziali e solo ad una cerchia di popolazione sotto il livello di povertà , lasciando il resto alle cure di un servizio sanitario privato o a pagamento attraverso specifiche forme di assicurazioni. Percorso questo che è già in embrione basta vedere cosa succede se si chiede una ecografia. Tempo di attesa dai 12 ai 24 mesi, se lo chiedi al privato al massimo 2 giorni di attesa e 80 euro. E sono le stesse signorine del CUP che lo suggeriscono a mo di consiglio. Provate per crederci.
La terza possibilità , possibile appunto, sono le due cose
messe insieme e vedendo anche l’attuale compagine governativa tra Renzi e la
ministra ( ora si chiama così certificato dall’Istituto della Crusca) la
Lorenzin* il sospetto che sia questa la
verità è forte!
*
Di Renzi si sa
tutto Nasce boy scout e poi giovanissimo dopo un periodo passato da una
trasmissione televisiva all’altra si da alla politica facendo il portaborse dei
vari politici e ministri democristiani, Poi approda nella compagine “democratica”
e fa il politico di professione. Di conoscenze del mondo della Sanità zero. In quello dello show mediatico: molte!
Beatrice Lorenzin
ha come titolo di studio la maturità classica. Giovanissima ha la vocazione
della politica e si iscrive a Forza Italia Viene eletta nel consiglio di circoscrizione
XIII di Roma per poi diventare portaborsa di Buonaiuti e vari ministri. Viene
eletta nel 2008 ed entra nella commissione Affari Costituzionali della Camera,
della Commissione Bicamerale per l'Attuazione del Federalismo Fiscale, della
Commissione Parlamentare per l'Infanzia. Ma niente a che fare con la Sanità. Ma
sempre senza lode e senza infamia. Durante il governo Monti si rende promotrice
della cancellazione dei libri elettronici nelle scuole “per rispondere alle perplessità sollevate
da molti insegnanti, esperti e pedagogisti, tradottesi anche in sollecitazioni
provenienti dalla lobby delle case
editrici, come da lei dichiarato, nel 2013, in una lezione durante una
sessione pubblica della Scuola Governiadi, da lei stessa organizzata.
Questi i personaggi. Cosa ci si può aspettare da personaggi
di siffatta stoffa che si cimentano ad essere responsabili della Salute e della
Vita di 60 milioni di italiani?