Spending Review: le chiacchiere stanno a zero


Appena un mese fa , Sole 24 Ore il presidente del consiglio Renzi aveva annunciato che non bastavano i 17 miliardi di risparmi attraverso la Spending Review , ma che lui li avrebbe portati a 20 di miliardi. E tutti a strabiliarsi per l’efficienza e il dinamismo dimostrata dal “nostro” premier
Si la Spending Review. E’ dal governo Letta che se ne parla e fu proprio quel governo a dare l’incarico a Cottarelli stabilendo anche uno compenso di 258mila euro annui.
Sul lavoro di Cottarelli si è basato tutta la politica della riduzione di spesa del governo Renzi. Tutto quel che veniva e viene ventilato come spesa sociale come elargizione governativa proveniva tutto da li Da quei 17 miliardi derivanti per la maggior parte dalla riduzione dell’illuminazione stradale, dalla spesa centralizzata per le PA ecc. ecc.

Di colpo ora la Spending Review è sparita e con essa anche Cottarelli, il quale naturalmente spetta il compenso di oltre 258 mila euro ( tre mesi del 2013 e 10 del 2014) Per cosa? Per niente Soldi buttati dalla finestra.

Ma allora i 20 miliardi di risparmio e gli 80 euro previsti per il 2015?( nel DEF era scritto, nero su bianco, che per il 2015 quei soldi sarebbero arrivati dalla Spending Review) e le maggiori tutele per i lavoratori licenziati promesse dalla legge delega chiamata pomposamente Jobs Act e la maggiore assistenza per le lavoratrici madri e gli aiuti  per i co. Co. Co. licenziati?  Niente paura provvederemo!

Intanto le previsioni di revisione della spesa per il 2015 ( Corriere della Sera) sono assai più modeste delle roboanti promesse del premier: 
Appena cinque miliardi, più tre miliardi già programmati. Otto miliardi sicuri a cui sommare eventualmente il taglio  da 1,5/2 miliardi sulle cosiddette Tax expenditures, deduzioni e detrazioni fiscali, arrivando alla stima di “circa 10 miliardi” dichiarata ieri dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, unico esponente di governo ad essersi sbilanciato ufficialmente sulla portata complessiva dei tagli.
Ma mica è finita qua .La legge di stabilità del 2014 prevede infatti che entro il 15 gennaio 2015 si deve provvedere alla revisione delle agevolazioni e detrazioni fiscali in misura tale da garantire 3 miliardi nel 2015, 7 nel 2016 e 10 nel 2017. Tutto queste in aggiunta ai 1,5 -2 miliardi.

Un bel ridimensionamento non c’è che dire. E la promessa durante estate che non ci sarebbe stato manovra finanziaria e che non ci sarebbero state altre tasse? Tutto mantenuto . Come per l’IMU. L’imu non c’è più si chiama TASI, TARI ma l’IMU non c’è più. Promessa mantenuta. Le tasse, nessun aumento solo eliminazione delle detrazioni e deduzioni , che non sono nuove tasse. Promessa mantenuta!
Ma rispetto ai 20-22 miliardi promessi, ( ma che più che promessa è un vincolo visto il rapporto deficit/PIL drammaticamente in salita. (Aumento degli interessi sui titoli di stato e diminuzione del PIL causato dall’aggravarsi della crisi nel nostro paese. )?
 Arriveranno prevalentemente da tagli di spesa  lineari ( da tutti nei talk show dichiarati non più proponibili e causa dei mali) in capo ai ministeri e amministrazioni locali, e in particolare dalla riduzione di spesa per beni e servizi.


Ma di questo non se ne parla, Tutto il dibattito e l’attenzione è per l’ art 18 e per l’abolizione dei matrimoni Gay, e l"ergastolo" della patente per chi uccide al volante”