Nei talk show televisivi e sui social si riapre il dibattito
sulle manganellate ricevute dagli operai dell'AST di Terni. Disperato è il
tentativo di mettere riparo alla riprovazione generale che ha suscitato questo
che non è un episodio isolato, ma uno dei tanti, quasi costanti episodi. Lo
spunto questa volta è dato da un video pubblicato dal Fatto quotidiano in cui
si vedono i manifestanti che fronteggiano le forze di polizia , cercano di
sfondare e quindi vengono caricati. Ecco
la prova dell'innocenza delle forze dell'ordine e della colpevolezza dei
manifestanti. E il respiro di sollievo dei partigiani renziani , e delle
forze della repressione. E Mughini dalla zanzara sentenzia “le manganellate
sono il sale della democrazia” che è meglio non commentare non solo per la
frase in se, ma anche del personaggio che l’ha pronunciato.
Un paio di ciufoli! Dico io
Intanto il video dimostra l’assoluta incapacità del
funzionario che era preposto all’ordine pubblico. Vi erano, ricordiamolo appena
qualche centinaio di manifestanti non più di 200 contro un agguerrito manipolo
di robokob appoggiati da gipponi .
In Parlamento Alfano ( per quel che vale di ufficialità
ormai quel luogo) ha parlato di “equivoco” e che i manifestanti avevano
intenzione di andare ad occupare la Stazione Termini. Ancora una volta questo dimostra che non stavano a capire
nulla, che non avevano capito nulla anche a distanza di giorni e nonostante
indagini conoscitive che il ministro aveva chiesto che ci fossero per poter
rispondere in Parlamento. E l'assoluta incapacità di un ministro a cui vengono raccontate balle che lui riporta fedelmente. Invece di governare il suo dicastero e controllato e manovrato dai funzionari dello stesso.
Ma veniamo alla
dinamica dei fatti
Il presidio era presso l’ambasciata tedesca. Ad un certo
punto la ministra Guidi convoca i rappresentanti sindacali per un incontro.
Come sempre succede in questi casi insieme alla delegazione a presidio si
recano anche i manifestanti. E infatti dopo un primo sbandamento i manifestanti
si riuniscono dietro lo striscione per recarsi presso il ministero della sviluppo
economico. I poliziotti si trovano spiazzati, non capiscono, non sono guidati,
senza istruzioni precise , sbandano, poi riescono a formare il cordone e
fronteggiano i manifestanti.
Come sempre succede in questi casi , quando il percorso non
è autorizzato, ma la manifestazione e pacifica, non violenta, quando non si
cerca lo scontro, il funzionario di polizia cerca la mediazione. Si cerca cioè
di inquadrare la manifestazione, di calmare gli animi, di trovare un
compromesso per il percorso per evitare disagi al traffico e al contempo dare
soddisfazione agli animi esacerbati dei manifestanti.
Tutto questo non
avviene Nessuno cerca la mediazione, ma anzi si cerca lo scontro , la
scintilla parte attraverso un cazzotto che un poliziotto sferra a freddo verso
un manifestante, da qui parte la carica . Carica ingiustificata in quanto i
manifestanti erano ormai stati contenuti, non vi erano mazze o caschi o petardi
che potevano recare danni all’incolumità dei poliziotti . Ma solo animosità
clima surriscaldato normale in situazione del genere. Da entrambe le parti. E’
questo è un male. Perché comprensibile per i manifestanti ma non lo può essere
per i poliziotti che vengono pagati ed addestrati per mantenere la freddezza ,
gestire l’ansia e la calma. Cosa che non è stato.
Ora è difficile stabilire se questa inefficienza ,
incapacità assoluta impreparazione, mancanza di professionalità,
dilettantismo che si evince dalle
immagini e soprattutto dal supposto “scoop “del Fatto Quotidiano sia voluta o
reale. In entrambi i casi rimane la gravità del fatto che è avvento. E che
ripeto non è solo un fatto isolato, ma quasi costante quando si vuole lo
scontro.