La criticità a Roma passa da un livello moderato-arancione
ad un livello ordinario-giallo.
Stavolta ci è andata bene! Ma la prossima?
E' tempo di bilanci dunque. La Protezione
Civile conferma la maggiore causa degli allagamenti in tantissime parti di
Roma. Certo la pioggia è stata non tanta, ma concentrata in brevissimo tempo,
ma non basta a chiarire il perché dell'emergenza. Viene invece confermata che
gli allagamenti sono stati causati dalle ostruzioni di alcuni Fossi che, di
conseguenza, sono fuoriusciti dagli argini in alcuni punti:
Fosso del Giardino
dell’Incastro (adiacente via Spadola e via Casale Paoloni), Fosso adiacente a
via Longoni, con il coinvolgimento di via Collatina e il Fosso adiacente a Via
Rina Monti. Rientrata, invece, la situazione di via Appia Antica dove il Fosso
dell’Almone ha creato allagamenti provocando la chiusura di un chilometro di
strada per metà della giornata. Molte stazioni della Metro chiuse e persino le
nuova stazioni della Metro C ancora da inaugurare. La linea Roma Lido quella
che costeggia via Ostiense e via del Mare è stata fermata, a causa dell’allagamento
dovuto all’ostruzione dei canali di scolo dell’acqua piovana. Un classico
ormai. Mancata manutenzione, incuria, si evita il taglio di potatura degli
alberi che appena si alza un po’ di vento lasciano cadere le proprie foglie
ingiallite e i rami secchi che vanno ad ostruire i canali di scolo. I Fossi di
costruzione in Epoca Romana (fin dall’epoca dei re tarquini,) per la maggior
parte di essi e che hanno sempre provveduto alla grande a lasciar defluire le
acque piovane, ora sono i primi a gonfiarsi e a “esondare” come è di moda dire
ora. E’ vero, qualcuno obbietterà che Roma ( il cui nome deriva da Rumon l’antico
nome del Tevere) ha dovuto da sempre fare i conti con le “esondazioni” del Tevere ( la nascita del
porto di Fiumicino fu dovuta anche, ma non solo all’inondazione di quello di
Ostia chiamato il Porto di Roma). Ma era il Tevere ad esondare, il sistema di
scolo delle acque reggeva , faceva egregiamente il suo compito non solo perché
costruite a regola d’arte e con l’intento di raggiungere l’obbiettivo
prefissato, che era appunto di lasciar defluire le azque, ma anche perché vi era il concetto di cura e manutenzione. Fin dall’ora
III Secolo fu istituita una autority ( come si dice detto oggi) un “curator alvei” il quale aveva il compito
di tenere puliti i Fossi, di curare a che i canali di raccolta fossero sempre
efficienti e naturalmente tenere puliti sia il letto che il greto del fiume. Si
effettuavano opere di miglioramento con la consapevolezza che le piene erano
viste più come un fenomeno cui adattarsi più che da combattere, ma non solo ma
nella convinzione che una “esondazione” sarebbe costato molto di più che non
tenere efficiente e manutenuto il sistema di scolo delle acque.
Appunto sarebbe costato di piu!
Si può dire oggi lo
stesso?
Era più lungimiranti i nostri antichi avi, più intelligenti,
bravi, sapienti? Certamente no. Sicuramente più consapevoli, ma soprattutto
diversi, perché diversi erano gli obbiettivi e gli scopi che si prefiggevano.
Oggi qualsiasi opera ( vedi la Metro) che si mette in
cantiere non la si pensa, progetta, e la si mette in opera per l’utilità e i
bisogni della collettività, ma per il profitto che la sola messa in opera
procura. Non è importante cosa si fa, purchè la si faccia ( la TAV, il Ponte dello Stretto, ecc. ecc. le opere per l'ex G8, l'EXPO ) Se si termina o no l’opera, nei tempi e nei costi preventivati non
importa, anzi, più tempo ci vuole più profitti si raggiungono e l’obbiettivo è
raggiunto. Durante la seconda Guerra mondiale le metropolitane inglesi le più
antiche in Europa erano rifugi antiaerei. Oggi le stazioni della Metro C ancora
non entrata in servizio, che ci è costato per tre volte il costo preventivato e
per due volte il tempo ( e ancora non è terminata) sono allagate perché il sistema di scopo non è
stato in grado di smaltire le acque piovane! E ma sono stati i Fossi ad esondare. Bene e l'acqua da qualche parte deve pur andare. E quindi si progettano lo scolo delle acque delle stazioni in modo da reggere l'urto!
E invece no.
Oggi conviene di più , in termini di ritorno di profitti, rispetto
agli investimenti, che si interviene a tragedia compiuta che non a preventivo
con opere sistematiche di manutenzione ordinaria. Sull’onda della commozione
per morti e feriti, per disastri ambientali si mettono a badget facilmente più
capitali mordi e fuggi. I privati che intervengono hanno forse capitali a
rischio, hanno fatto investimenti? Certamente no. Intervengono , prendono e
scappano. Riparano i danni( se sono onesti o fessi che oggi è l’equivalente), e
ci si da appuntamento alla prossima.
E se parli con i responsabili politici, sindaci presidenti
di regione ecc. ecc . qual è la giustificazione? Intanto che non ci sono
colpevoli. Tutti hanno fatto il loro compito secondo legge e legalità. Ed è
vero? Secondo le carte e il codice civile e penale hanno ragione! Allargano le
braccia e dicono non abbiamo i soldi. Il governo ci ha tagliato i fondi, ce lo impone la Spending Review. Se si va dal
governo c’è la crisi abbiamo il pareggio di bilancio Ce lo dice l’Europa. Son i Comuni che devono pensarci. Si fa il
giro delle Sette Chiese e si ritorna al punto di partenza.
Vuoi vedere che la colpa è del Tevere?