Ma allora è un Demonio!


Dovremmo smet­terla di fare di Renzi la nuova incar­na­zione del demo­nio assol­vendo in blocco chi gli per­mette di distrug­gere in alle­gria. Se a Renzi rie­sce di deva­stare il Paese, è per­ché in tanti ne sosten­gono varia­mente l’azione. I suoi com­pa­gni di par­tito di tutte le stirpi e a ogni livello in primo luogo, non­ché quanti si osti­nano nono­stante tutto a votarlo. Gli alleati del suo Pd in seconda bat­tuta, nelle ammi­ni­stra­zioni e nelle varie sedi del sot­to­go­verno. E poi i diversi seg­menti della società civile – pezzi del sin­da­cato e del mondo coo­pe­ra­tivo; dell’associazionismo, dell’informazione e dell’intellettualità – che bril­lano per con­corde silen­zio come se, andato via Ber­lu­sconi, qual­siasi pro­blema di demo­cra­zia e di giu­sti­zia sociale fosse per incanto risolto. È vero, ogni chia­mata di cor­reo è sgra­de­vole, tanto più se indi­scri­mi­nata. Ma la fur­be­sca col­la­bo­ra­zione col potere da parte dei subor­di­nati e per­sino degli oppressi è addi­rit­tura scan­da­losa. E, giunte le cose al punto in cui sono, fare finta di nulla non ha pro­prio alcun senso. Complesso di Stoccolma? Bisogno di omologazione? Paura del diverso. Sia quel che sia non è Renzi il demonio , ma questo risiede altrove.