Deflazione : Causa o effetto della crisi?


E' ormai definita una economia dei numeri negativi o dis-economia.
I dati che giungono dall'Eurostat dicono che la deflazione morde ancora: dopo il -0,2 di febbraio rispetto ai dodici mesi precedenti anche il risultato di marzo segna -0,1 per cento su base annua.
Il medesimo segnale giunge dai dati dell'Istat: anche in Italia a marzo, su base annua, c'è stata una caduta dello 0,2 per cento dei prezzi che segue il -0,3 di febbraio. Nonostante il turbo QE di Draghi.
Allora?
Allora questo deve indicare che non è con una politica monetarista che si può sperare in una inversione di tendenza. Questa vale teoricamente in periodi di raffreddamento dell'economia, non in periodi di recessione. 
La liquidità produce inflazione e quindi spinge ad avere un motivo in più ad investire se gli investimenti danno profitto e con un mercato in ascesa. Ma se la liquidità immessa viene tenuta nei forzieri delle banche le quali l'usa per aggiustare i bilanci in forte sofferenza per i credit cranch , quella liquidità non produrrà mai inflazione, non si rifletterà mai in aumenti di prezzi al consumo
E' vero, dicono, influisce nel dato negativo il prezzo del petrolio.
La caduta del pezzo del barile se non ci fosse darebbe una inflazione in Eurozona un +0,9 per cento a marzo su base annua. Lo stesso può dirsi per l'Italia dove la tabella Istat registra una inflazione "di fondo" al netto dell'energia pari a +0,6 per cento. Ma stiamo parlando di poca cosa rispetto allo sperato +2% e a quella ingente somma di Euro immessa dalla BCE
Ecco che allora la questione si sposta. Se non aumentano i salari, se non aumentano gli investimenti produttivi svincolati dal pareggio di bilancio e dal cammino delle riforme se cioè non aumentano consumi, offerta e domanda l'inflazione non aumenterà mai.
Ammesso che sia questa la ricetta per uscire dalla crisi e non solo un palliativo. L'aumento dell'inflazione è solo un effetto , non la causa della crisi.