Alla canna col gas

Domenica scorsa, in piena notte, il paese di Melendugno (LE) è stato messo in stato d’assedio per imporre manu militari la ripresa dei lavori del gasdotto TAP.
Un’ordinanza prefettizia ha consegnato per un mese intero l’abitato e le campagne all’arbitrio di un nutrito schieramento di polizia e carabinieri.

Circondata la zona di San Basilio, sede del cantiere della Trans Adriatic Pipeline, sequestrati per 12 ore gli attivisti del presidio di protesta, ostruiti con alte cancellate gli accessi alle campagne circostanti, mentre le camionette sbarravano il transito verso la marina di San Foca, isolata dal resto del paese.
Impossibile raggiungere il cimitero nel mese dei morti, e gli uliveti carichi di frutti nel momento del raccolto. Posti di blocco ovunque fermavano chi andava al lavoro, i mezzi della nettezza urbana, e perfino lo scuolabus.
Non poteva passare nessuno, tranne i veicoli della multinazionale.

Tutti i partiti presenti in Parlamento si sono mostrati d'accordo con il progetto


Gli impianti realizzati da privati sono coperti da una assicurazione per mancati guadagni coperte dalle bollette

L'impianto di il rigassificatore Olt di Livorno realizzato da privati, ma rimasto di fatto inutilizzato,  è stato soccorso da una sorta di assicurazione, finanziata dalle bollette, che copre gran parte dei mancati incassi in caso di inattività: nel 2015 ci è costato 83 milioni di euro.