Il soggetto delle preoccupazioni e del piagnistei ( di coccodrillo) di tutti i politici nei loro discorsi o interventi sono i giovani e il loro stato di "senza lavoro."
Eppure basterebbe poco, Nessun intervento alla Keynesiana, nessuna rivoluzione copernicana.
Basterebbe partire dall'osservazione che nuovi posti di lavoro fino a che continua la politica imposta dalla Troika basata sul mantra del neoliberismo che è la domanda a creare l'offerta, nella realtà non funziona e non crea posti di lavoro.
Dunque pragmaticamente occorre prendere atto della realtà giocare con le carte che si hanno in mano. E le carte ci dicono che occorre fare i conti con i posti di lavoro che ci sono.
Questi sono per il 50% occupati da over 50enni. Dunque basterebbe abbassare l'età pensionabile , liberare posti di lavoro che sarebbero occupati dai giovani.
Questo produrrebbe due importanti risultati.
Intanto non è questa la soluzione alla crisi sistemica che tutto il mondo attraversa.
Ma si ottengono due tappe intermedie o forse ci farebbe uscire dagli ultimi della classe in Europa.
Si da certezza all'INPS con le prospettiva di contribuzione a lungo periodo, almeno fino a che quei giovani raggiungano anch'essi l'età pensionabile.
Si incrementa l'offerta perché quei giovani diventerebbero consumatori e creerebbero nuclei familiari con i bisogni di ogni famiglia.
Si liberano ex lavoratori liberi dal tempo di lavoro e con maggior tempo libero da dedicare alle cure parentali e dedicarsi alla funzione di nonni!
Ma allora perché nessuno ne prospetta l'ipotesi di soluzione? Ma anzi si continua ad alzare l'età pensionabile, questo si un tappo e una immobilità nel mondo del lavoro,!!!
Si continua nell'errore perché si dovrebbe smentire la premessa. Che è la base della politica neoliberista a cui tutti sono stati sottomessi e divenuti servi!
Ma colei che è diventata l'icona di questo schema è ancora la a dar lezioni in Università e nei talk show!