Aumenta il divario dello sfruttamento sulle donne!

Nella Giornata internazionale della donna finalmente registriamo progressi nella riduzione dei divari di genere anche in Italia.
Cosi chiosa la Voce.info Web di economisti a cui fa parte Boeri.
Questo il titolo.
Poi si legge l'articolo e si scopre che questo è vero , ma solo nell'ambito della precarietà e dello sfruttamento. Si sa da sempre che i soggetti più deboli( e le donne lo sono) sono i più esposti allo sfruttamento e quindi di questo si parla. Quel dato va dunque letto , nella sua giusta dimensione come
" Registriamo progressi nella riduzione dei divari di genere nello sfruttamento"
E la conferma arriva dopo poche righe quando afferma che i dati statistici non solo affermano che il differenziale fra uomini in termini di salario è ancora elevato ma nello specifico "l’aumento è marcato, passando per esempio dal 6,4 per cento per i lavoratori con età compresa tra 18 e 29 anni al 16,2 per cento per quelli nella fascia 30-39 anni, un incremento pari a quasi dieci punti percentuali."
Ma non solo !
Ma lo spostamento del posto di lavoro, il che tradotto significa contratti di lavoro( quando ci sono) a tempi determinati brevissimi ultra corti, sono più frequenti fra le donne che fra gli uomini , non solo ma che il cambiamento " qualitativamente e quantitativamente ( salario e diritti) è del 45% peggiorativo per le donne rispetto a quello degli uomini.
L'articolo dal punto di vista scientifico e statistico è ineccepibile, ma è dal punto di vista semantico e lessicale che va interpretato dal punto di vista dei lavoratori e delle donne in particolare!
I numeri "in se" sono neutri, sono le interpretazioni ad essere di classe!