se si parla di "sghei" non scherziamo

Il dissenso , ormai divenuta lotta aperta fra la novella Thatcher italiana che ha abbandonato le vesti della fascista , ma solo quella della Signora di ferro della destra "moderata" imposta dalla UE per poter continuare a governare , bandiera che a raccolto il fantasmagorico e camaleontico Salvini e proprio quando il gioco si fa duro. Fino a che giochiamo agli slogan di chi ce l'ha più duro va bene ma quando si avvicina la ciccia, ossia la redistribuzione dei fondi PNRR ( i quali tra l'altro non si riescono a spendere) e soprattutto dello Bilancio dello Stato ....sti cazzi! .
L'ex ormai leghista il ministro dell'economia Giorgetti ( en passant ricordo che è laureato in Economia Aziendale e fa il ministro dell'economia e delle finanze di un Paese da 60 milioni di anime come se le due competenze possano essere assimilate) ha già detto brutalmente , non ci sono soldi ! La manovra al massimo può essere di 30 miliardi, ma ne occorrerebbero 40 da avances degli alleati (Salvini soprattutto) e il deficit imposto dalla Commissione non può superare il 3,7% Ecco dunque le le smancerie i baci e gli abbracci riversate nei mass media compiacenti, si sciolgono come neve al solo. La ciccia è ciccia e non scherziamo. Finche facciamo promesse al popolo anche se non le manteniamo e chi se ne frega. Ma quando non redistribuiamo gli "sghei" a chi di dovere, allora è diverso. Se ancora una volta salta il finanziamento al Ponte, allora sarà lotta dura e non è la prima volta che facciamo saltare il tavolo e tutto il gioco!

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