le calamità naturali sono le conseguenze della classe politica e della nostra impavidità

gli antichi romani allargavano i letti dei fiumi e lasciavano libero il terreno circostante tanto da dare sfogo alle acque di placarsi. Oggi ci costruiamo sopra ponti e coperture di cemento. E questo in periodo di cambiamenti climatici in cui a periodi di siccità seguono periodo di precipitazioni intense. E i politici continuano come se nulla fosse, promettono aiuti per i cittadini che hanno subito danni e si scambiano colpe l'uno con l'altro, ma solo fino al tempo in cui tutto si calma e poi pensano alla prossima occasione di far profitti. E tutto questo alla luce del sole e di fronte alla pavidità dei cittadini!