La corsa agli armamenti è solo corsa verso i profitti facili, ma pericolosi
IN realtà in Europa si sta giocando con il fuoco. Nessuno dei governanti e della classe al potere vuole realmente che si entri in guerra ne contro la Russia, ne tantomeno con chiunque altro. Stanno solo preparando la campagna di propaganda guerrafondaia, ma solo per finanziare l'industria delle Armi, di cui Crosetto è da sempre il primo lobbista non che azionista ( e non esiste ad oggi un maggior conflitto di interessi) , ma non l'unico anche se lui è in palese evidenza. Stanno però giocando a risico. Istigano e minacciano e non solo verbalmente ( i 22 pacchetti di ritorsioni contro la Russia e il furto per l'appropriazione degli Asset russi in Europa , (per fortuna sventata grazie alla minaccia russa di ritorsione per i capitali privati che ancora sono in Russia.) Ma si fermano fino a che vi sia un punto di ritorno. Ma quando e se riusciranno a fermarsi in tempo? Da un punto logico e razionale, il gap in armamenti e tecnologico fra Italia, principalmente, ma anche dell'Europa contro il nemico raffigurato e disegnato è talmente insormontabile e tutti ne sono consapevoli che con i finanziamenti ipotizzati nemmeno in tre anni potrà essere colmato. ,ma nel frattempo anche la Russia mica starà ferma ad aspettare.
Tutte le grandi guerre mondiali, e anche questa se dovesse scoppiare, sarà l'ultima e planetaria, partono da un periodo di crisi sistemica, spesso per la caduta tendenziale di profitto, occorre più investimenti in capitale finanziario per poter ottenere lo stesso profitto del precedente periodo, e dunque si cercano nuove fonti di investimenti, Quello delle armi è sempre stato un campo sicuro supportato da un impianto ideologico di difesa della Patria contro nemici spesso immaginari, o creati apposta, spesso di origine religiosi, etnici , di colore della pelle, e qui la fantasia spazia liberamente. E ad ogni incremento negli armamenti degli uni , corrisponde l'incremento nell'altro e cosi come il cane che si mangia la cosa, fino a che basta una scintilla, una sbagliata interpretazione di un segnale inviato dagli uni , o semplicemente quando il livello di investimenti ha raggiunto il punto massimo e allora o la corda si spezza e scoppia l'inevitabile oppure di comune accordo o per il sopraggiungere di sviluppo tecnologico trovano in altre forme di investimento il massimo di tasso di profitto a parità o minore di capitale investito.
La differenza rispetto al passato però che la fine del conflitto , trova quel sopraggiungere del tasso di profitto soddisfacente . Oggi tutto questo non sarà possibile,, perché non vi sarà più possibile la ricostruzione nel nulla cosmico
Ecco perché oggi come non mai, la lotta contro i guerrafondai assume i connotati di una lotta epica!
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