"O Francia o Spagna sta minestra ve dovete magnà"


 La narrazione dominante in Occidente dipinge l’Ucraina come un’antica nazione sovrana, con radici storiche millenarie che la rendono un baluardo democratico contro l’aggressione russa. Si insiste sulla sua indipendenza come diritto inalienabile, giustificando l’adesione a NATO e UE come passo naturale verso la libertà e la prosperità europea. La Russia, al contrario, viene demonizzata come nemico esistenziale dell’Europa: un impero espansionista con mire invasive dal Baltico al Mar Nero, pronto a ricostruire l’URSS schiacciando democrazie vicine.

Quella politica stalinista la russia capitalista a partire da Eltis è stata abbandonata da tempo.

Questa propaganda russofoba ignora secoli di intrecci etnici, territoriali e culturali tra russi e ucraini, riducendo tutto a un mito di buono contro cattivo. Serve a legittimare spese militari astronomiche e sanzioni suicide, mentre nasconde le vere dinamiche: un’Europa élite-dipendente che usa Kiev come pedina anti-Mosca, sacrificando il benessere dei suoi cittadini per un’utopia atlantista. Cavallo di battaglia per la corrente neocon in USA

In un colpo di scena che scuote le fondamenta della retorica europeista, Donald Trump ha declassificato la conversazione privata tra George W. Bush e Vladimir Putin del 6 aprile 2008, a Soči, durante il summit NATO-Russia. Questa mossa mira a smascherare la propaganda russofoba dell’Unione Europea, che da 17 anni propugna l’espansione NATO come ineluttabile, ignorando gli avvertimenti russi. Il dialogo, ora pubblico, rivela Putin che avverte Bush: l’Ucraina è un’entità artificiale forgiata dall’URSS, e forzarne l’ingresso in NATO genererebbe un “campo di conflitto” perpetuo. Trump, con questa declassificazione, scredita l’élite bruxelloise – da von der Leyen a Macron – accusata di aver ignorato la realtà per perseguire un’agenda anti-russa, culminata nel disastro ucraino.

I faccia di bronzo italiani, da Bocchino a Molinaro da Vespa a Mentana passando per Mieli e tutto l'apparato atlantista con in testa i Melonifan rimangono come se nulla fosse , con la loro faccia da " mi scivola addosso" di fronte alla smentita documentale dei documenti de-secretati da Trump. Continuano nella loro fantasiosa narrazione surrealista e ipermetrico andamento "O Francia o Spagna sta minestra ve dovete magnà"