I numeri si devono interpretare


Dall'ISTAT ( che è un ente della Presidenza del Consiglio, diretto da uno governativo) segnala che abbiamo superato il numero di occupati del 2008, siamo a 23,3 milioni, ma le ore lavorate sono più basse.
Il dato dai media main stream e dalla propaganda governativa e dai social fedayn grillini hanno esultato.
Naturalmente si sono fermati solo a commentare il primo dato. Dal 2008 più o meno anno di inizio della più grande e la più lunga crisi che la storia capitalistica conosca gli occupati sono aumentati.
Tralasciano invece sottolineare che il numero delle ore lavorate pro capite/lavoratore sono tra le più basse Il che significa che vi sono più lavoratori che nell'anno hanno lavorato di meno. Eppure l'orario di lavoro non è diminuito (vecchio slogan sessantottino, lavorare meno lavorare tutti) , ma solo che il lavoratore lavora meno giorni all'anno perchè precario E quel monte ore di lavoro totale viene distribuito fra più lavoratori. Naturalmente tutto ciò non a parità di salario (come diceva lo slogan sessantottino) . E questo conferma perché oggi anche lavorando si è sulla soglia della povertà. E pur versando i contributi, questi non garantiscono la maturazione della pensione, Perché nel computo di anzianità pensionistica occorre versare almeno 26 settimane nell'anno. Altrimenti quei contributi si perdono! Ai voglia che si urla della Quota 100. A 38 anni di contributi ( tutti composti da 26 settimane di contributi) i giovani e meno giovani col piffero che ci arrivano!
Ma tutto questo uno se lo deve cercare da solo, e ragionarci sopra per cogliere il significato del dato!!!!