fatti non chiacchiere!!!!




Impennata del debito pubblico, salito al 155,6% in rapporto al Pil dal 134,6% del 2019. Lo riporta l'Istat nelle tabelle sull'andamento dei conti pubblici, che fanno riferimento alla Banca d'Italia per le statistiche relative al debito pubblico.
Anche volendo e anche se si potessero vendere tutti i beni culturali del Nostro Paese non si riuscirebbe a ripagare il debito nemmeno fra vent'anni.
Ormai il debito è solo fatto di interessi che si pagano per i debiti pregressi in una escalation geometrica.
Il popolo che paga le tasse non si può tassare oltre questo limite, e i servizi privatizzati hanno raggiunto un limite invalicabile insieme al degrado ormai di quelli ancora rimasti in mano pubblica . E' una questione fisica. La quantità di salario che viene distribuita è ai minimi storici, e la quantità di popolo che lo percepisce ormai ai minimi storici anch'essi.
L'unica soluzione, ormai credibile anche per gli economisti del pensiero unico, è cancellare il debito, ormai strapagato dagli interessi. E dilazionare quello che rimane. Ma se accanto non si fa una manovra economico anche questo si rivelerebbe un pannicello caldo. Ossia il debito continuerebbe a crescere, se contemporaneamente non si mettesse una patrimoniale per i patrimoni oltre i 500 milioni , una legge che bloccasse l'espatrio di capitali e un aumento dei salari generalizzato assieme ad un orario di lavoro a 36 ore cosi da portare ad estendere la massa di lavoratori attivi. Una legge per una tassazione IRPEF progressiva verso l'alto, insieme ad un piano di finanziamenti per investimenti produttivi tale da invogliare la creazione di posti di lavoro in settori come il risanamento dei territori ( boschi, argini dei fiumi, coste , rimboschimento) per lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti, su ferro e per via mare con l0incremento degli interporti che congiunga il trasporto via mare insieme a quello su ferro. Ed infine e non per ultimo un piano per il trasporto urbano affidato a minibus elettrici ad alto tasso di frequenza e breve percorrenza , insieme a filobus elettrici per i lunghi percorsi urbani. Stop ai mezzi privati nei centri città e costruzione presso i capolinea dei mezzi pubblici di ampi parcheggi dove al prezzo del parcheggio si associa il biglietto per i mezzi pubblici.
Questo significherebbe passare dalle parole vuote fatte solo di titoli a cui ognuno poi li riempie come vuole e a seconda degli interessi di cui è portatore a fatti precisi , a programmi di cose da fare
Parole e non chiacchiere!!!