Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 21-24/12/08

21 dicembre 2008

MUORE OPERAIO VICINO CAGLIARI http://www.rainews24.rai.it/

Un operaio di 28 anni, Andrea Vacca, è morto travolto da una gru mentre stava eseguendo dei lavori nei pressi della diga di Sa Stria, a Sarroch, a 20 km da Cagliari. Il giovane, celibe, lavorava per conto di una ditta impegnata nei lavori di costruzione della diga. Per cause ancora da accertare, un pezzo della cabina della gru si è staccato, travolgendo l'operaio che si trovava nelle vicinanze. Un operaio di 53 anni è rimasto gravemente ferito cadendo da un'impalcatura, mentre stava effettuando la manutenzione di un macchinario. Nell'impatto, l'uomo ha battuto la testa perdendo molto sangue ed è stato trasferito all'ospedale Santa Chiara di Pisa. L'incidente è avvenuto nel Consorzio S.G.S. spa, un'azienda che ha sede a Santa Croce sull'Arno. L'impalcatura era a quattro metri di altezza. Un operaio di 50 anni, Gabriele Paternello, di Copertino, e' rimasto gravemente ferito dopo essere caduto da una impalcatura mentre era al lavoro in una abitazione a Santa Caterina, marina di Nardo'. L'uomo e' ora ricoverato con riserva di prognosi all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Paternello stava eseguendo lavori di disarmo di una impalcatura al primo piano di un'abitazione in costruzione, quando per cause accidentali ha perso l'equilibrio ed e' caduto al suolo.

23 dicembre 2008

MOMENTIVE: CIG http://iltempo.ilsole24ore.com/

Passeranno il Natale in cassa integrazione i 120 dipendenti dell'azienda Momentive di Termoli. La multinazionale si occupa di sostanze chimiche ed ha deciso di usufruire, fino al prossimo 2 gennaio, della cassa integrazione straordinaria per 120 dei suoi dipendenti. Alcuni dipendenti che in questi giorni rimangono a casa, invece, stanno usufruendo di ferie residue non ancora godute: per loro, dunque, non si pongono problemi di cassa integrazione.

MORTE SUL LAVORO A RHO http://www.ilgiornale.it/

Incidente sul lavoro dalle conseguenze tragiche, ieri pomeriggio a Pregnana Milanese, alle porte di Rho. Un giovane operaio di 31 ha perso la vita, dopo essere caduto dal tetto del capannone di un’azienda, sul quale stava eseguendo lavori di riparazioni. A.D., l’operaio dipendente di una società specializzata con sede a Busto Arsizio, era salito sul tetto per sistemare i pluviali danneggiati dalle recenti piogge. Ad un certo punto, per cause non ancora accertate, è caduto nel vuoto da un’altezza di circa sette metri, battendo violentemente la testa. Il suo cuore ha cessato di battere mezz’ora dopo l'incidente. Sul luogo dell'infortunio sono arrivati i carabinieri e con loro i tecnici dell’Arpa, per accertare la dinamica dei fatti, ma soprattutto per controllare che tutte le misure di sicurezza in materia di lavoro fossero state adottate.

LAVORATORI DI TERRA IN ASSEMBLEA A FIUMICINO http://www.ilgiornale.it/

Migliaia di passeggeri Alitalia sono rimasti vittime ieri della cancellazione di voli provocata dalle assemblee del personale addetto all’handling e alla manutenzione degli aerei. Secondo una stima non ufficiale, dalle 9 alle 19, tra arrivi e partenze, nello scalo romano sono stati cancellati 74 voli della compagnia. In serata il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, ha ordinato ai partecipanti all’assemblea spontanea a Fiumicino di riprendere, con decorrenza immediata, le prestazioni lavorative. Secondo il ministro l’assemblea di Fiumicino, per le sue modalità, si configura come uno sciopero in violazione della legge dello Statuto dei lavoratori e del contratto collettivo di lavoro. Dell’agitazione sono stati promotori gli addetti alla manutenzione degli aerei Alitalia, le cosiddette tute verdi, e quelle dei lavoratori di AZ Airport del settore handling, la società che cura i servizi di rampa e carico e scarico bagagli per l’Alitalia. Le sigle, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl. Parallelamente, alla Magliana, si è svolto un incontro tra le rappresentanze sindacali e Cai. "Siamo fortemente preoccupati per la sorte di 500 nostri colleghi di lavoro - hanno detto alcuni sindacalisti -. A fronte di circa 1.730 assunzioni in AZ Airport, al momento ci risulta che ne siano stati presi 1.200. Non sappiamo che fine faranno gli altri 500 che, intanto, sono finiti in cassa integrazione".

Prima dell’ordinanza di Matteoli, anche il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Antonio Martone, aveva segnalato al presidente del Consiglio, al ministro e al Prefetto di Roma che «il protrarsi dell’astensione collettiva dal lavoro potrebbe recare un grave pregiudizio al diritto alla mobilità costituzionalmente tutelato».

Dal fronte societario va segnalato che è stata convocata per lunedì 29 dicembre a Milano l’assemblea degli azionisti di Cai per il cambio della ragione sociale in Alitalia, un passaggio che da tempo era dato per scontato: almeno da quando si era capito che la «discontinuità» richiesta dalla Commissione europea non avrebbe impedito alla società di mantenere il proprio marchio tradizionale.

Ieri il Commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani, ha osservato che «con l’operazione Alitalia si è conclusa la stagione delle compagnie a maggioranza pubblica e si è avviata quella delle compagnie private. È una svolta positiva che Cai abbia l’intero capitale privato».

Venti di crisi alla Indesit di Comunanza http://www.corriereadriatico.it/

COMUNANZA – "Ombre" di crisi anche alla Indesit di Comunanza, di proprietà della Merloni. Ad essere preoccupata è la segreteria dei metalmeccanici della Ugl, che stigmatizza i rischi che lo stabilimento potrebbe correre nel corso del 2009. "Nello scenario economico complessivo toccato da forti elementi recessivi, la Ugl ha voluto incontrare il Dottor Stango, Responsabile delle Risorse Umane della ‘Indesit Company’, per avere il quadro espositivo 2009 su volumi produttivi, occupazione, innovazione, investimenti. Ci sono segnali di preoccupazione tra i lavoratori. Per il 2009 la Indesit prevede un calo dei mercati in Italia e in Russia. Nel 2008 c’è stato un calo di volumi produttivi all’interno del Gruppo di 900.000 pezzi, di cui 400.000 prodotti negli stabilimenti Italiani; per il 2009 si ipotizza una diminuzione dei pezzi prodotti. I primi sei mesi del 2009 saranno difficili, con i numeri di budget che saranno forniti dalla Indesit solo a fine gennaio. Le ricadute negative in termini di volumi produttivi per il 2009 toccheranno tutti gli stabilimenti. Per Comunanza è necessario tenere gli occhi aperti, perché ad un mercato in discesa si somma l’attivazione della produzione della lavatrice ‘Aqualtis’, eccellenza dello stabilimento di Comunanza, nello stabilimento Indesit in Polonia. Chiediamo investimenti ed innovazioni di prodotto e di processo come antidoto alla crisi".

Niente stipendi alla Ad http://www.corriereadriatico.it

ASCOLI – Un Natale al "verde". E’ quello che si prospetta per le 17 lavoratrici della "A.D.", azienda tessile di Marino Maravalli con sede a Maltignano, che vantano due mensilità arretrate di stipendio e che da giovedì scorso sono scese in sciopero. "Dopo che avevamo fatto un accordo di rientro delle mensilità – ha dichiarato Paola Giovannozzi della Cgil, impegnata nell’ennesima vertenza insieme al segretario della Uil, Floriano Canali -, la proprietà non ha mantenuto fede ai patti, costringendoci a scioperare. Chiederemo quanto prima un incontro alla Provincia, perché con la stessa azienda, che aveva aperto una procedura di mobilità per otto lavoratrici, avevamo in precedenza concordato di prorogare la stessa procedura sino a marzo. Ovviamente, fermo restando questo stato di cose, non siamo più d’accordo". Problemi anche alla Gifar ed alla Germa, le due aziende di Offida facenti parte del gruppo Gironacci, dove sindacati e lavoratori lamentano il ritardo del pagamento del Tfr da parte della proprietà.

Ieri l’assemblea davanti ai cancelli della fabbrica con operai e sindacalisti. Paura per ciò che potrà accadere a gennaio

Già tagliati i 140 contratti interinali. Si parla di investimenti in Oriente per 60 milioni di euro

Manuli, ombre cinesi su 447 posti di lavoro http://www.corriereadriatico.it/

ASCOLI – Incubo cinese per i 447 lavoratori (di cui una ottantina di impiegati) della Manuli, al netto degli oltre 140 operai interinali mandati a casa dopo la scadenza del contratto di lavoro. Un incubo che si è materializzato ieri mattina davanti ai cancelli chiusi della fabbrica, dove i sindacati della Ugl, Sdl, Cisl e Uil hanno organizzato un’assemblea "volante", all’ultimo momento ed a fabbrica chiusa, tanto è importante e delicato il momento attraversato per il futuro lavorativo dell’intero stabilimento chimico ascolano. "Sindacalmente inconcepibile il comportamento tenuto dalla Manuli - ha attaccato il vice coordinatore del Sindacato dei Lavoratori, nonche dipendente Manuli, Andrea Quaglietti -, che di fatto fa carta straccia dell’accordo sindacale sottoscritto appena qualche settimana addietro. Dopo la firma di quell’accordo (il rinnovo del contratto integrativo, ndr) è successo di tutto e di più: raid dentro l’azienda con l’intento di intimidire gli operai (alcuni dei quali addirittura licenziati), colpevoli solo di mangiare un panino, nessun lavoratore interinale riassunto dopo la scadenza del contratto. Tutto ciò unito a brutti segnali che provengono dalla stessa Manuli, che non sappiamo dove vuole andare a parare dopo che a fine novembre ha dichiarato che a gennaio saremmo ripartiti in tutta tranquillità con la produzione, mentre ora ha chiesto ulteriori due settimane di cassa integrazione e si accinge a trasferire anche una macchina ‘trecciatrice’ in Cina. In un momento così delicato – l’appello lanciato da Quaglietti -, il sindacato e tutti i lavoratori, uniti, sono chiamati ad una presa di posizione forte nei confronti dell’azienda che, è oramai purtroppo chiaro, vuole smantellare poco per volta lo stabilimento ascolano a favore dei due che ha in Cina, e che lo stesso Dardanio Manuli, nel corso di una recente intervista, ha dichiarato di voler potenziare entro il 2010, investendovi circa 60 milioni di euro". A fabbrica aperta, gli stessi sindacati organizzeranno un’altra assemblea per informare tutti i lavoratori della delicata situazione venutasi a creare, con l’azienda che ha già richiesto altre due settimane di Cig, da fare una a gennaio ed una nel mese di febbraio. Nel corso dell’assemblea di ieri non sono mancati riferimenti all’assenza della Cgil, seppur senza alcuna polemica. "Ci dispiace che la Cgil non sia qui con noi stamattina – hanno detto gli stessi sindacalisti -, in un’assemblea che non è certo una provocazione verso l’azienda, ma un segnale forte della presenza del sindacato a fianco dei lavoratori". "Questa è un’azienda non più affidabile – ha tagliato corto Vinicio Ferracuti, segretario provinciale della Ugl -, con la cig che si sta ripercuotendo a catena anche verso l’indotto della Manuli. A questo punto bisogna interessare anche le istituzioni, perché la fabbrica è anche del territorio".

A BRESCIA. La Astaldi aspetta i finanziamenti dal ministero: se non arrivano, a gennaio sarà Cig o chiusura

Metrò, a rischio i cantieri e cinquecento lavoratori http://www.bresciaoggi.it/

I cantieri del metrobus sono a rischio di blocco, cassa integrazione. Dal 7 gennaio i 250 dipendenti di Astaldi e gli altrettanti delle ditte subappaltatrici potrebbero tutti fermarsi. E se la Cigs non fosse possibile, ci sarà comunque il fermo a tempo indeterminato dei cantieri lungo tutto il tracciato della metropolitana leggera bresciana. E’ quanto «minaccia» l’impresa dell’Ati che sta costruendo le opere civili. Tutto si fermerà se non arriveranno i soldi dal ministero. Astaldi dal mese di aprile sta aspettando dai Trasporti il pagamento degli stati di avanzamento lavori per 18 milioni di euro. Se non arriveranno i soldi richiesti l’attività sarà interrotta. Anche la «talpa» potrebbe fermare la sua marcia.11

MANZANO La crisi dell’edilizia colpisce anche la produzione di materiale per le costruzioni

Fornaci in cassa integrazione

Riguarda 25 lavoratori dello stabilimento e durerà sino a marzo http://sfoglia.gazzettino.it/

ManzanoEdilizia in crisi e anche per le fornaci di mattoni la ricaduta è negativa. Con il mercato immobiliare fermo e il comparto delle costruzioni che langue, pure la materia prima resta invenduta in magazzino. Così una delle storiche aziende friulane del settore attive a Manzano, le Fornaci di Manzano ha dovuto fare ricorso alla cassa integrazione e, quindi, a rallentare la produzione. «In realtà - spiega Carlo Cimenti della Cgil - non si tratta solo di una riduzione ma di un blocco vero e proprio che comunque speriamo sia temporaneo. Quando si spengono i forni, infatti, non c'è molto da lavorare. L'azienda è una delle tante che purtroppo si trovano a dover affrontare una crisi su vasta scala che compisce tutti i settori e in particolare quello delle costruzioni». Gli operai che entreranno in cassa integrazione ordinaria sono 25, tutti italiani e tutti residenti nella zona del Manzanese, già in ginocchio sotto il profilo dell'occupazione a causa della crisi della sedia. Abbiamo già fatto alcune assemblee in azienda e i dipendenti sono al corrente di quanto sta accadendo. Un nuovo incontro è previsto per i primi giorni del 2009. Le date della cis, a zero ore, sono comunque state già indicate: l'ammortizzatore sociale parte nella seconda metà di gennaio e si protrae fino a marzo, per tutti. Fornaci di Manzano è una delle prime aziende nel Triveneto per la produzione di elementi da costruzione biologici, per case ecologiche. La materia di base viene estratta anche dalla cava di argilla della Subida (tra Attimis e Povoletto), un sito per il cui sfruttamento l'azienda è anche entrata in contatto con il Comune e con le associazioni di cacciatori locali, assicurando un ripristino ottimale. Il blocco della produzione, se non si rivelerà effettivamente solo temporaneo, potrebbe quindi anche andare a intaccate questo importante progetto sul quale, per anni, sono divampate non poche polemiche. Il cantiere nella Subita ha aperto nella primavera dello scorso anno con una previsione di sfruttamento di 15 anni (900mila metri cubi di argilla da cavare in tre lotti da 300mila metri cubi ciascuno ogni cinque anni); l'estensione dell'appezzamento è pari a 10 ettari. L'azienda ha già versato una fideiussione di 294mila euro seguita da altri 800mila euro, come garanzia di ripristino del fondo.

Altre 19 persone in cassa integrazione: sono i dipendenti ... http://sfoglia.gazzettino.it/

Altre 19 persone in cassa integrazione: sono i dipendenti della Polieletronica di Santa Maria Maddalena. Il 2008 si chiude così in Polesine con il preoccupante record del 50\% di lavoratori in cassa integrazione in più rispetto al 2007.

LA PROTESTA

«Presi in giro gli ex lavoratori Dow» http://sfoglia.gazzettino.it

Riceviamo e pubblichiamo.

«Noi ex lavoratori Dow dal 29 settembre siamo in mobilità. In questi tre mesi, per noi, nonè cambiato nulla tranne che siamo stati dimenticati e presi per i fondelli per l' ennesima volta. Se qualcuno nell' ultimo mese avesse letto i giornali sarebbe convinto che siamo stati tutti assunti: chiall' Italgas, oppure assunti in consociate dell' Eniall' estero. Nulla di tutto questoè accaduto. Ad oggi, tutti noi, siamo a casa senza un posto di lavoro. Qualcuno sicuramente ci può ribadire chedi questi tempi,molti sono nella nostra situazione e che la causaè la crisi economica. Noi rispondiamo a tutti loro, che i problemi della chimica di Porto Marghera dipendono solamente da una mancanza di una politica industriale locale e soprattutto nazionale. Inoltre ribadiamo chese i problemivenissero risolti tempestivamente, oggi a Porto Marghera ci sarebbero sicuramente meno disoccupati. E' ora che i politici, invece di rilasciare interviste e presenziare a trasmissione TV, facciano il loro mestiere che nonè solamente quello di risolvere le emergenze, ma anche quello diprogrammare il futuro dei loro elettori. Eninon può continuare a giocare con il futuro dei lavoratori, ma è tempo e ora che inizi a rispettare gli accordi già sottoscritti e soprattutto deve ricollocare in modoonesto e serioi lavoratori ex Dow».

Gli ex lavoratori Dow