Lo Stato non onora i patti


In occasione del Cdm riunito con le parti sociali per la legge di stabilità vi erano gli esodati davanti a Montecitorio, nuova categoria di persone che erano lavoratori , ma che non lo sono più, di prossimi pensionati, ma che ancora non lo sono. Un ibrido insomma. Uno stato di limbo anche se persino la chiesa ha abolito questo passaggio intermedio fra inferno e paradiso. E anche per queste persone quell'ibrido è solo una strada verso l'inferno.
La Camusso arringava la gente su un prossimo, venturo sciopero generale, di cui tanto parla, ma che mai avverrà; e Bonanni che continua a ripetere che le proteste ci saranno , senza dire quali e come, in che forma, in che modo. A lui basta che si tratta, che se ne parla e questa è già una soluzione.
Due sono gli aspetti tragici e al contempo gravissimo secondo me.
Quei, né lavoratori, né pensionati, né precari , troppo vecchi per lavorare ancora, troppo giovani per andare in pensione hanno firmato un accordo con le loro aziende e con i rappresentanti dell'INPS e alcune volte direttamente con lo Stato ( leggi ex dipendenti delle Poste) , ed ora una delle parti o il garante di quell'accordo ,lo Stato,  si tira indietro e si rimangia la parola data. E' questo un fatto gravissimo, un precedente che rimarrà scolpito nei ricordi e come esperienza negli italiani.  Il risultato di tutto ciò, a ben andare, sarà Mai più fidarsi dello Stato Italiano. Bugiardo, infigardo, in mala fede, e disonesto. I patti si onorano. Persino tra i malavitosi, tra i mafiosi e tra gli 'ndraghettisti la parola data, la stretta di mano è sacra! Con lo Stato ciò non lo è più.
Ancor peggio dei mafiosi
E la Fornero con il suo balletto delle cifre, troppo pavida per ammettere pubblicamente del massacro che sta compiendo, è il simbolo di questa mafiosità
Altra considerazione è che si tratta ormai e i discorsi dei tecnici-politici lo confermano, di una guerra e come in tutte le guerre che si rispettano la fanteria e i soldati vanno avanti , si fanno ammazzare e le strategie dei generali non possono essere pregiudicate dal numero dei morti in battaglia. Cosa vuoi che siano i 300-400 mila esodati destinati a morire ( perché al di la delle retoriche e dei pietismi , scevri dai buoni sentimenti e dai sentimentalismi,  una persona ultra cinquantenne con moglie a carico e qualche figlio disoccupato senza pensione e senza stipendio a cosa sarà destinato? ) Cosa vuoi che siano le centinaia di migliaia se non di milioni di ormai disoccupati o prossimi disoccupati di fronte ai piani di battaglia dei nostri generali? Per i generali i sentimentalismi non contano ( salvo qualche lacrimuccia da offrire alle TV). Son professionisti e devono andare avanti per la loro strada.
E' questo il contesto. Tutti gli altri discorsi sono solo fuffa. E' questa la vera, cruda realtà.