Che strano paese è quello....


Cuba è stato sempre il sogno dei rivoluzionari novecenteschi europei. La terra promessa. La terra dove si andava a far vacanza lavorando spaccandosi la schiena 12 ore al giorno a raccogliere canna da zucchero, e poi la sera davanti ad un falò bere rum, fumare sigari e cantare la rivoluzione e il CHE.
Poi la fine degli entusiasmi, si sono appesi al chiodo gli strumenti rivoluzionari e i dibattiti su Cuba erano tutti imperniati se là era vera rivoluzione o involuzione, Fine del romanticismo rivoluzionario, fine del marxismo e real politic o dittatura becera e violenta.  Cuba è stata solo argomento per i mass media statunitensi che ci raccontavano e ci raccontano di un paese dove persiste la fame e la violenza istituzionale. Ci raccontano che quando la polizia carica o disperde una manifestazione è violenta e selvaggia. Sono mercenari e uomini servi del potere locale. Quando le stesse cose succedono in occidente sono i manifestanti ad essere "terroristi", violenti e che vogliono il disordine e sono amanti della violenza.
 Se cercate sui nostri e non solo nostri mass media, ma anche in rete difficilmente troverete notizie come questa. Nel mentre nel nostro paese, paese che è annoverato fra i paesi civili e democratici,  è stata varata l'ennesima legge finanziaria ( decreto di stabilità e relativa legge mille proroghe) in cui  la logica è sempre la stessa( aumento delle entrate attraverso diversi nomignoli a discapito del welfare e dei bisogni primari)  a Cuba dove vige la dittatura feroce e selvaggia succede una cosa strana, inconcepibile per noi. 
Il Parlamento cubano il Sabato ha approvato la legge di bilancio per il 2014.Ai servizi sociali va il 54 per cento delle risorse In particolare per l'istruzione e la salute pubblica il ​​27 e il 22 per cento, rispettivamente.

Ma che strano paese è quello.!! Non non è un paese comunista ne socialista, ne è al di fuori del mondo. La crisi è crisi mondiale anzi globale come si dice oggi , è un paese in cui non esiste la "ricchezza" come la intendiamo noi occidentali che ce ne intendiamo e che la democrazia la "esportiamo" persino. E' una paese che non ha ricchezze naturali, se non  uomini e donne, che è circondato dall'economia statunitense e per certi versi ancora esiste l'embargo per molti generi.
Ma allora è possibile avere un mondo diverso, non perfetto, non la Città del Sole, ma appena appena attenta ai bisogni della gente. E' possibile anche in un contesto globalizzato e dove esiste e persiste il dominio del capitale finanziario , ma anche la caparbietà della volontà degli uomini.