Se una voce radiofonica libera viene azzittita, siamo più o
meno liberi tutti noi? Domanda pleonastica. Vero? Forse, ma non per la giunta
regionale del presidente Zingaretti. Ed è ancora un diritto in tempi di
spending review e di crisi conoscere senza filtri ciò che accade nei Consigli
comunali e regionali? O il mantra è ancora una volta quello che con la scusa
del taglio alle spese si tagliano anche i diritti e la trasparenza?
Ma nulla ci è dato di sapere. Tutto tace e nulla saccio e
nulla sentii e la consegna. Intanto da alcuni giorni i redattori di Radio
Città Aperta che da quindici anni trasmettono senza veli e senza commenti tutte
le dirette dei consigli regionali e comunali presidiano la sede del consiglio
regionale in attesa di conoscere le volontà del presidente della giunta
Zingaretti. Intanto Zingaretti ha sospeso i pagamenti senza nulla far sapere.
Quello che sta facendo Zingaretti non è stato fatto nemmeno dalla giunta
Polverini, che è tutto dire! Ma c’è da meravigliarsi? Giornate di presidio
queste e intorno al camper che staziona davanti alla sede della regione Lazio,
la gente ascoltatori abituali e non della radio portano la loro solidarietà. Non
ci sono più le mezze stagioni, recita lo stacchetto tra una trasmissione e
l’altra con sottofondo della voce di Finardi, che canta un canto libero fin
dagli anni ’70 anni della nascita delle prime radio libere :Perché se una
radio è libera , ma libera veramente a me piace anche di piu! Perché con la
radio non si smette di pensare! E’ forse questo il vero motivo per
far morire una radio libera? Chiude una radio Aperta e Libera e muore anche un
pezzetto della nostra libertà. Non c’è bisogno di ascoltata quella radio, basta
sapere che c’è , che trasmette per sentirci più liberi.!