Il corteo è partito là dove si era fermato il 19 ottobre.
Questa volta però molti erano stati i segnali che lo rendeva diverso. Nei
giorni precedenti vi era stato un attacco preventivo. Gli arresti per quelli
che erano stati individuati come artefici delle violenze, lo sgombero violento
di famiglie senza tetto e di sfrattati di caseggiati lasciati abbandonati
e persino assurde accuse assurde persino per la magistratura associazione a
delinquere” ed estorsione, ma che serviva a rendere il clima pesante.
Questo ha costretto a costruire il percorso in “solitudine” «Non c’è stata la
stessa spinta” Erano circa ventimila ieri , la dove vi era stata una
partecipazione, allora, di ben settantamila. Fin qui il bilancio. Ora si tratta
come ha dichiarato Paolo “C’è da capire se il meccanismo dell’assedio
convince ancora». Bisogna fare una riflessione su come andare avanti e
trovare un linguaggio comune l’opposizione alle politiche sociali e del
lavoro del governo Renzi coinvolge molti soggetti, bisogna ora capire come
incontrare il disagio diffuso che queste politiche stanno evidentemente
creando». Quello che è mancato è l’aggancio con il mondo del lavoro e il
mondo variegato dell’opposizione sociale( ieri mancava il sindacalismo di base
e i movimenti presenti invece ad Ottobre)
La giornata di ieri ha visto una citta blindata fino
all’inverosimile, ma che d’improvviso a Piazza Barberini , apparentemente e
inspiegabilmente, i gipponi e blindati lasciavano aperta la strada su A via
Veneto. Un invito a nozze la dove hanno sede i palazzi del potere. Il ministero
del welfare e quello dello sviluppo economico. Infatti si è staccato uno
spezzone di corteo che ha percorso quella via, fermandosi però la dove vi era
lo sbarramento della polizia. Tutto sembrava finire con il lancio di ortaggi,
di uova e qualche bottiglia, qualche petardo con annessi fumogeni, quando è
partita violenta la carica. Manifestanti seguiti da poliziotti e da giornalisti
si sono ritrovati in piazza Barberini, la dove vi era il grosso dei
manifestanti e la dove è iniziata la seconda carica che ha travolto tutti e
tutte. I feriti più che di manganellate sono feriti per essere stati travolti e
calpestati. Si è rischiata la catastrofe.
Tutto si è ricomposto poi in via Nazionale dove il corteo ha
ripreso il cammino verso Porta PIA.