Lo spettacolo che ci viene rappresentato in questi giorni
del Parlamento e delle istituzioni non fanno che confermare quello che ormai è
davanti agli occhi di tutti. Un degrado e un imbarbarimento che difficilmente
si può raggiungere nella vita sociale di un paese. Indipendentemente dall’epoca
storica in cui si vive. E mi riferisco non tanto alla bagarre, alle liti agli
schiaffi, insulsi, tra parlamentari. Non sono un puritano e queste cose ci
possono anche stare quando il clima si arroventa e l’agone politico diventa
arroventato. Ma mi riferisco invece al più palese e evidente menefreghismo di
ogni regola e ogni prassi sancito dalla Costituzione e dai regolamenti leggi e
norme di Camera e Senato.
E non è la prima volta! A questo si accompagna una
presidenza delle due camere del Parlamento che mai nella storia ha raggiunto un
punto cosi basso di ogni spregio di ogni legalità. Nemmeno all’epoca della
leghista Pivetti catapultata alla presidenza senza nemmeno sapere come e
perché. Un esempio recente si è avuto dalla Boldrini alla Camera allorquando applicò la norma della
“ghigliottina” , norma non presente
presso il regolamento della Camera, ma solo al Senato. Allora la presidente
affermò che il diritto della maggioranza era superiore ai diritti dell’opposizione
e della minoranza in spregio alla sua figura che la vuole “super partes” . Ma
la fretta che gli aveva messo il governo gli fece prendere lucciole per
lanterne e ignorante e incapace di autonomia politica fece lo scivolone. Le sue
giustificazione poi non fecero che peggiorare la sua situazione
Ieri è stata la volta del presidente Grasso. Per evitare che
gli emendamenti facessero slittare l’approvazione della modifica costituzionale
ha applicata la norma del canguro. Slittamento
non necessitata da niente a termine di legge, ma solo dalla volontà del governo
di far presto a dimostrazione di saper fare. Ora questa norma al Senato è
disciplinato dall’art 103 e alla camera dal art 82 e 82 bis. Cosa consentono
queste norme?. Che con la bocciatura di un emendamento tutti quelli definiti simili
automaticamente decadono. Si ma con due eccezioni che non sono state tenuto in conto
dalla presidenza. Vi devono essere almeno tre votazioni su gli emendamenti vicini o simili . Cosa non vi è stata. Ma la
cosa più importante che questa norma si applica solo per le leggi normali e non
per le leggi di modifiche costituzionali. Costituzione e norme regolamentari di
Camera e Senato impongono che fra un passaggio e l’altro nei due rami del
parlamento vi debba essere un tempo minimo al di sotto del quale non si può
scendere e inoltre vi devono essere tempi minimi per le doppie letture. Proprio
perché le modifiche costituzionali devono essere pensate, ponderate, soppesate
e non dettate dalla fretta e dall’urgenza del far presto! Invece!? Invece i
tempi sono stati contingentati e i lavori al Senato sono dalla mattina fino a
sera inoltrata sabato e domenica comprese( norma della Tagliola). Ora c’è da chiedersi fino a quanto la necessità della
maggioranza di raggiungere i suoi obbiettivi( governabilità) può cozzare contro
il diritto della minoranza e della opposizione? Norme e leggi dovrebbero essere
a protezione e a riequilibrare una disparità di forze. Se vengono
rispettate. Mai a memoria d’uomo
nemmeno con la legge truffa del ‘53( che
a paragone con questa modifica costituzionale quella diventa la magna carta
della democraticità e della libertà ) si è avuto un tale dispregio dei regolamenti e
della legalità.
Ora qualcuno mi potrà obbiettare che all’epoca rispetto all’oggi
diversi erano i rapporti di forza in Parlamento e nelle piazze e soprattutto diverse
erano le forze d’opposizioni.
Si è vero . Chi è mal
di se pianga se stesso . Cioè il parlamento è quel che ci meritiamo ed è figlio
della nostra passività!