"Noi siamo
disponibili a dialogare con tutti, partendo dal presupposto che l'Italia deve
realizzare le riforme per acquisire credibilità all'estero.
E poi la politica
che riforma se stessa ha l'autorevolezza per chiedere agli altri attori sociali
di non chiudersi in una difesa corporativista".
Queste le frasi che mi sono apparse credibili e , in fondo,
sincere di tutto lo show mediatico a cui si è prestato il Presidente del Consiglio
dei Ministri.( lo chiamo così perché questo è l’incarico che attualmente svolge
nella nostra Costituzione per quel che ne rimane, ancora. Presidente del Consiglio
dei Ministri che ha il potere di rendere esecutive le leggi fatte ed approvate
dal Parlamento)
Sfrontate dai fronzoli e dalle paiette analizziamo la prima
frase.
Il presupposto delle riforme Costituzionali in primis sono quelle,
che se realizzate, consentirebbe al Presidente del Consiglio dei Ministri di potersi presentare in Europa come colui che è
riuscito a realizzare ciò per cui tutti i governi precedenti hanno fallito ( Berlusconi,
Monti, Letta) . Cioè rendere le nostre istituzioni sempre più controllabili dal potere esecutivo,
affidabili dal punto di vista del potere, e simile alle istituzioni vigenti in
Europa.
Un Parlamento eletto si dal popolo dei paesi membri, ma che non ha
nessun potere effettivo, se non quello di rappresentanza e simbolico,
assoggettato e succube di un potere esecutivo ( La Commissione Europea e che solo
recentemente agisce da e in qualità di colegislatore in alcuni i settori del diritto dell'Unione.) E’ la
Commissione Europea che fa e dispone, legifera e rende esecutive le leggi che
essa stessa emana ed approva. Detta Commissione non è elettiva e quindi
espressione dei popoli, bensì è composta da personalità di “spicco” nominati dai governi dei singoli paesi, non necessariamente politici, ma "tecnici" ill piu delle volte. Un estratto di
un potere locale già esso stesso( il Governo) eletto e composto in maniera
indiretta.( Vedi gli ultimi governi Monti, Letta, Renzi, usciti dal capello di
Napolitano) . Non a caso la contro-riforma della Costituzione va di pari passo
con la legge elettorale l’Italicum. La
prima elimina di fatto una delle due camere, rendendola da elettiva a composta
da nominati rendendo nullo anche il pur minimo pericolo di avere personaggi
scomodi o rompicoglioni. Essendo invece eletti da sindaci e presidenti di
regioni questi saranno scelti in base a delle liste di personaggi, magari alla
fine della loro carriera politica, carriera sempre improntata da fedeltà verso
il partito, il capo manipolo, fidato quindi fedele e che non ha mai fatto di
testa sua. Senza Grilli ( ooopsss) per la testa.
La seconda frase rende esplicita le motivazione di questa deriva
autoritaria.
Lo smantellamento di quel che rimane di welfare e di diritti
dei lavoratori è sempre stata contrastata da quei poteri “mediatori” fra la popolazione e le istituzioni ( partiti e politici, sindacalisti,, poteri locali ecc ecc ) anche se in maniera inefficace e sempre più
debole, ma comunque in maniera da apparire “fastidiosa”, Mediatori di quel che Renzi chiama e, in alcuni casi si tratta
proprio di, poteri corporativi. (
vedi le vicende dei tassisti, farmacisti, forcaioli, camionisti , notai,
avvocati) Poteri che hanno contrastato il pieno dispiegamento di quel liberismo
o neo liberismo asserragliandosi nei
fortini dei privilegi corporativi , retaggio medioevale.
Ma accanto a questo c’è il vero nocciolo della questione. Il
residuo del ’69-70 con quel che ha rappresentato e quel che ancora rimane della
ideologia residua, quasi ormai, un rumore di fondo che è difficile da eliminare
quasi come il residuo del rumore di fondo del big bang. Se non passa quella
riforma istituzionale difficilmente passerebbe sia il suo completamento (l’Italicum)
che il vero nocciolo che è il Job Act ( punta di diamante e completamento della "rivoluzione" nel sociale . E’ forse un caso che Marchionne in testa
e con lui quella parte della borghesia industriale lo appoggia a spada tratta?
( E Renzi ha per lui parole di elogio) O che il suo ambasciatore reale sia Davide Serra, colui che lo ha presentato nel
mondo della finanza internazionale.
Perché è qui che risiede il vero potere reale di Renzi ed è
qui quel che sostanzialmente lo differenzia da tutti gli altri premier (
Berlusconi in testa)
Mentre questo traeva il suo “blocco sociale” nella piccola e
media borghesia, ( è uno di loro) nella middle class per dirla in inglesismo,
ed è stato fregato dai poteri “forti”, quando questi si son accorti che era
diventato inefficiente e solo un “puttaniere” ( di nome e di fatto) , Renzi ha
dalla sua ( per il momento) e trae la
sua forza come intermediario e diretta mano destra della borghesia alta e del
capitalismo europeo. Quello era uno di loro ( seppur in concorrenza e sempre in
lotta, La piccola e media borghesia che ha la pretesa di ascendere a livello
alto), un compagno di strada si potrebbe dire.
Questo invece è solo un
intermediario, un loro uomo di fiducia, trae la sua forza non di suo, ma per
conto di… Un politico tutto tondo.
Non a caso Renzi ha cercato e poi trovato il miglior suo alleato, in questa battaglia nell'uomo che rappresenta (bene o male) ancora quello spaccato di società
La resistenza che sta incontrando in Parlamento, estrema e
destinata alla resa, non se l’aspettava, ma dimostra come la sua sia una battaglia
decisiva. Se passa questa riforma ( e passerà a meno di incidenti di percorso
nell’iter al momento non prevedibili) , la strada poi sarà in discesa.
Si compirà quella “rivoluzione” che porterà ad
una oligarchia democratica. Un cambio e un passaggio di mano epocale per il
nostro paese, e che sia chiaro a tutti qualè il gioco a cui stiamo assistendo.
Le conseguenze materiali per noi? ….segue