Renzi e le sue ragazze pon pon se la cantano e se la suonano
a gogo. Passata per il rotto della cuffia, per un soffio la contro-riforma
Costituzionale in senso oligarchico( 183 si di fronte ai 315 senatori) e grazie al trucchetto del “canguro” .
Nonostante “la schifezza della schifezza” di questa norma regolamentare fatta
approvare da Mancino ( si quello della telefonata a Napolitano invischiato
nella trattativa Stato-Mafia) ed applicata più volte da Calderoli, (“ lo svezzata
io questa norma” a detto dello stesso , pensate un po’ la provenienza e
giudicate la sua democraticità) la sua applicazione questa volta ad opera di
Grasso è stato definito dallo stesso Calderoli “una amenità”. In un sol colpo
eliminati ben oltre 1400 emendamenti avendo tutti almeno una frase in comune e
per questo definiti “ simili”. La norma applicata da Grasso su suggerimento
della maggioranza e definita “applicabile
e corretta la sua interpretazione” dalla stessa maggioranza. ( sic) Chi giudica il reato è lo stesso di chi lo
ha commesso.
Ora andremo avanti
come un treno è stato il sospiro di sollievo del premier Si ma per andare
dove ? Non ci è dato da sapere, o meglio lui non ha specificato. Io lo capisco
il premier. Questa risicata votazione è giunta poche ore prima del secondo
monito da parte della BCE. O fate le
riforme e quelle che “vogliamo” noi, e non certo queste, o le “facciamo” noi.
Si!, è il secondo monito. Perché ad agosto del 2011
esattamente tre anni fa ci fu un secondo monito e le conseguenze furono che Berlusconi
( allora primo ministro) fu costretto ( calo vertiginoso delle sue azioni
Mediaset e impennata dello Spread) a dare le dimissioni e cedere lo scettro
direttamente ad un emissario della BCE e del FMI: Monti.
L’attuale primo ministro si è sentito una strizza nel
posteriore e lo sa che o fa in fretta o il suo destino è tracciato ( e anche il
nostro, ormai)
Ora sarà un po’ più difficile per lui non dire “ C’è lo chiede l’Europa” potrà forse ancora
dire che lo vogliamo noi ( lui) , ma su ordine dell’Europa.
Intanto i dati statistici continuano a sciorinare dati
macroeconomici sempre peggiori, sempre più in depressione economica, la
deflazione imperversa con tutto quel che ne consegue sul piano occupazionale e
sociale. E qui non si tratta di Gufare” , ma di guardare la realtà!
Tutto questo quando un altro dato è giunto attraverso i
coreografici fuochi d’artificio dei mass media , tutti, all’unisono.
Spending review:
piano partecipate, ridurle in 3 anni da 8.000 a 1.000 (i possibili risparmi a regime sono stimati in
almeno 2-3 miliardi) e per la qualità dei servizi offerti".
Ora mentre i tagli sono certi e anche quel che vogliono dire ( privatizzazioni
dei servizi pubblici) meno certo è l’affermazione della maggiore qualità dei
servizi offerti. Avete mai saputo o accertato che i servizi offerti dai privati
siano migliori di quelli pubblici e soprattutto il rapporto qualità /costo?
Basta solo vedere quel che succede in Lazio in quei comuni che hanno
privatizzato l’acqua pubblica , quel che pagano di tariffa e che acqua bevono. O
i servizi offerti dalle Poste Italiane, sempre più istituto finanziario sempre
meno servizio per il recapito della
corrispondenza postale.
Ma non è nemmeno
questo il nocciolo della questione.
La Spending Review è stata venduta come un metodo per
ridurre il rapporto debito/PIL., intervenendo sul numeratore col presupposto
che il denominatore aumenti o quantomeno resti invariato.
Il concetto potrebbe ancora in linea di principio essere
valido ma a patto che il numeratore diminuisce a fronte di un denominatore in
crescita o almeno stabile! Oggi invece si tagliano i servizi a fronte di un PIl
in decrescita anch’esso. Una fatica di Sisifo !
Queste privatizzazioni selvagge sui servizi pubblici ( quasi
7000 nuove privatizzazioni) certe, porterà
a risparmi ipotizzati di circa 2-3 miliardi in tre anni ( e questo indica anche
l’accuratezza dei calcoli. Sbagliare di un miliardo su un totale di 3 vuol dire
un tasso d’errore del 33% Una enormità!
Quasi un risparmio di
un miliardo all’anno. Ipotizzato
Quanto paghiamo per gli interessi sul debito pubblico? Che è
la maggiore voce se non l’unica a far aumentare il numeratore di quel rapporto
Si sa che, stimato oggi, pagheremo circa 100 miliardi ,
ripeto 100 miliardi, nel 2015 .Pagavamo 78 miliardi nel 2011, 89 nel 2012 , 95
nel 2013 e 99,808 nel 2015.
Ora si può essere partigiani quanto si vuole, l’uomo Renzi
può risultare simpatico, allegrotto anzi che no, si può essere abbagliati e
ammaliati dalle sue ragazze pon pon e dal suo fascino(sic) giovanile , ma due
conti occorre che prima o poi li si facciano.
Si è vero quella delle partecipate è solo un campo di
intervento della Spending Review ( l’altro e lo spegnimento della illuminazione
stradale!!!! Per esempio) ma si tratta di 2-3
miliardi( stimate) rispetto alle solo spese per interessi di 100 miliardi.! E
tutti gli interventi di spesa ( dagli 80 euro ,ai rimborsi per i crediti delle
PMI , al pensionamento dei burocrati dello Stato, sono tutti ipoteticamente
finanziati con la Spending Review. Tanto che si calcola che questa deve
fruttare , ad oggi, circa 20 miliardi all’anno , ogni anno. Uno scrigno dal
fondo infinito. Un po’ come il recupero delle evasioni fiscali. )
Ma di che stiamo a parlà?