Le bugie di Renzi hanno le gambe corte. Come la memoria degli italiani


Noi tutti sappiamo che le Province sono state eliminate. Ovvero che i consigli Provinciali sono stati eliminati per ridurre i costi della politica La soppressione delle Province prevista dall’art. 114 della Costituzione . Se chiedete ad un cittadino qualsiasi vi confermerà che Renzi e le sue anemiche ragazze pon pon stanno trasformando l’Italia, infatti fra le tante cose hanno anche soppresso quell’apparato "mangiasoldi, inutile" delle Province.
Bugie! Vi stanno prendendo per i fondelli!

Le Province non solo sono vive e lottano insieme a noi, ma ci costano ben 11 miliardi di Euro. Altro che risparmio. Ed esistono sia i consiglieri, che il presidente ecc. ecc. E’ un’altra trovata come quella della soppressione dell’IMU o quella che vuole che non ci saranno nuove tasse al rientro dalle ferie ( per chi le ha potuto fare) come quella della soluzione dei precari della scuola ( li sopprimono direttamene!) 
Basta leggere La Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana del 10 Luglio del 2014 che stabilisce l’“Elezioni di secondo grado dei consigli metropolitani, dei presidenti delle province e dei consigli provinciali: la circolare del Ministero dell´Interno sulle Linee guida per lo svolgimento del procedimento elettorale".
Si è vero, sul riordino delle Province, mancano ancora i decreti attuativi per renderlo operativo. “Dovevano essere approvati entro l’8 luglio – spiega il presidente dell’Unione province d’Italia (Upi), Alessandro Pastacci – ma le Regioni non hanno trovato un accordo con il governo. Così hanno posticipato al 5 agosto, senza risolvere un bel niente. Si incontreranno l’11 settembre, speriamo che sia la volta buona”. Le “elezioni” indette tra il 28 settembre e il 12 ottobre, per le nomine dei nuovi consigli provinciali secondo la legge 56 (cioè la riforma Delrio), ed è ancora tutto fermo. Questo potrebbe sembrare una nota ottimista, in realtà è un dato peggiorativo. Non solo sono bugiardi, magliari e inconsistenti, ma sono anche inefficienti! ( Che senso avrebbe se no i dictat di Draghi?) 

Come vedete non si parla di soppressione , ma di riordino. Qual è stato il trucchetto? Beh! Lo stesso gioco fatto con il Senato. E’ stato eliminato il Senato elettivo da parte dei cittadini per essere sostituito da quello nominato da Sindaci, e Presidente di Regione. Beh! Con le Province hanno fatto lo stesso. Stesso meccanismo, stesse nomination, un copione registrato come fotocopia. Le Province si chiameranno “Aree Metropolitane” formate da più comuni limitrofi cosi che non si potrà dire che esistono ancore le Province. Possono essere eletti presidenti i sindaci dei Comuni il cui mandato non scade nei successivi 18 mesi, mentre del consiglio comunale possono far parte i consiglieri comunali dei singoli Comuni. Possono essere eletti (solo per questa prima volta), ma non possono votare, anche i consiglieri provinciali e presidenti della provincia uscenti. Questo significa che, teoricamente, il primo presidente della provincia eletto indirettamente potrebbe non essere un sindaco, ma il presidente uscente o un consigliere provinciale.
Ma il massimo delle furbate è nella composizione delle liste. I candidati per il consiglio provinciale si presenteranno in liste, quelle dei partiti e delle coalizioni che rappresentano. Ogni elettore potrà dare un voto di preferenza (secondo un calcolo “ponderato”) che servirà per determinare chi entrerà a far parte del consiglio provinciale. Il meccanismo di elezione e le soglie per la presentazione delle candidature e quindi il numero dei consiglieri sarà definito con il metodo Hondt che ha fra le proprie caratteristiche quello di premiare i partiti maggiori. Potevate avere dei dubbi, perplessità, lacune?

Se io fossi uno che, non dico crede in Renzi, ma che crede in queste istituzioni, beh! Io mi sentirei preso per fesso.
Meditate gente, meditate.

E partite da un assioma, un principio e non sbaglierete  mai! Quando vi dicono e vi fanno cedere che tutto è bello, che tutto va bene, che siamo in mani sicure e fidate:…. Non credetelo, chiunque esso sia.  Quello è il momento di diffidare.